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giovedì 17 Gennaio 2008, 20:32

La misura della crisi

Oggi è stata una giornata pienissima, tanto che terminato l’ultimo appuntamento della giornata non ho potuto fare altro che infilarmi nel take away cinese dietro casa mia, per un mix di riso alla cantonese e pollo fritto; schivando, dal suo menu italiano, l’eccezionale offerta di un piatto di spaghetti al misto di male.

Volevo soltanto dire che la misura della crisi morale della classe politica italiana non sono soltanto le disgustose dichiarazioni di Romano Prodi a difesa di Clemente Mastella, che personalmente spero sia, in caso di colpevolezza, solo la prima vittima di una nuova e ampia rivoluzione giudiziaria sulla falsariga di Mani Pulite. Capisco la necessità di difendersi la poltrona, visto che la defezione di Mastella farebbe cadere il governo, e quindi meglio sostenuti da un indagato a capo di un partito arrestato (come lo definisce Travaglio) che a casa e privi dell’agognato potere. Dopo tale scivolone etico pro interesse personale, tuttavia, per me Prodi ha perso ogni dignità; se insiste, temo che comincerò seriamente a dubitare persino della sua onestà.

La vera misura della crisi, però, l’ho avuta stasera, passando un quarto d’ora in piazza Chironi, dove la circoscrizione organizzava un incontro con i cittadini a proposito del progettato parcheggio sotterraneo nella piazza; e dove un manipolo di cittadini allibiti, cercando con difficoltà di infilare qualche domanda pratica o qualche opinione ogni tanto, hanno dovuto assistere al teatrino di quattro consiglieri di circoscrizione che infilavano battute alla Ballarò interrompendosi a vicenda, chiamando in causa praticamente qualsiasi tema dall’immondizia di Napoli alle attitudini di Chiamparino, pur di criticarsi l’un l’altro; senza mai ascoltare nessun altro che il proprio dirimpettaio di teatrino, né dire quale fosse la loro proposta per migliorare l’impatto del parcheggio oppure per risolvere il problema della carenza di posti auto in maniera alternativa.

Se pure a questi livelli c’è una simile alienazione dei politici dal resto della società e dalla realtà delle cose, temo che non esista altra via che farne interamente pulizia.

[tags]mastella, prodi, casta, giustizia, politica, piazza chironi, pollo fritto[/tags]

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6 commenti a “La misura della crisi”

  1. BlindWolf:

    …ed oggi 12 assenze di senatori forzisti hanno salvato Bassolino.
    http://www.corriere.it/politica/08_gennaio_17/stoppata_mozione_anti_bassolino_85fc9a20-c506-11dc-8929-0003ba99c667.shtml

    “A pensar male si commette peccato ma non si sbaglia quasi mai” (Andreotti), il mio pensar male è che queste assenze non siano state casuali…

  2. FRANK:

    Un altro pertinenziale in Parella?

    Ne stanno facendo uno sotto casa mia (per te: LIDL dietro Piazza Campanella) di 2 piani. Ne hanno finito uno in via Carrera ed anche quello al fondo di C.so Telesio.

    Oh, che palle! Camion, fango, ruspe. Ad ogni angolo mi devo fermare ed assistere ai lavori del cantiere insieme ai pensionati di turno…. per i 2 pargoli lo spettacolo è imperdibile!
    FRANK

  3. vb:

    Beh, visto che la sera in zona piazza Chironi il parcheggio è molto difficile per non dire impossibile – ieri la gente si lamentava di dover andare a parcheggiare in corso Francia – un po’ di box non faranno comunque male; è vero che i cittadini si beccano i lavori, ma è anche vero che il rischio economico è sulle spalle di chi promuove il progetto, e inoltre i posti liberati in superficie da chi compra i box vanno a vantaggio di tutti. L’unica cosa è che il Comune dovrebbe verificare l’impatto ambientale e la buona esecuzione dei lavori (a Milano ci sono un sacco di polemiche, anche se Milano è una città con più auto, meno verde e meno spazi disponibili, per cui l’impatto è prevedibilmente maggiore).

  4. FRANK:

    Noi avevamo chiesto al comune da farlo sotto piazza campanella. No ci hanno ascoltato. Il problema, nel nostro caso, è che il cantiere blocca COMPLETAMENTE le uscite dei palazzi intorno allo stesso. Quindi per tutta la durata del cantiere non puoi traslocare, non puoi incendiare la casa, non puoi chiamare l’ambulanza ( a meno di poterla raggiungere con le tue gambe :) ).

    La cosa più ridicola è che la città dell’automobile abbia costruito negli anno ’60/’70 milioni di metri cubi senza garage! Questo paese è bellissimo!
    FRANK

  5. vb:

    Bisogna anche dire che in quegli anni c’era al più un’auto per famiglia e il parcheggio non era un problema da nessuna parte, nemmeno nei centri storici. Noi non ce ne rendiamo conto, ma negli ultimi 20-25 anni il numero di auto per abitante è ampiamente raddoppiato, superando lo 0.6… che se togli quelli che sono troppo giovani o troppo vecchi per guidare, vuol dire che sull’età guidabile siamo quasi a una macchina a testa.

  6. FRANK:

    Perfettamente ragione. Infatti siamo il paese europeo con la più alta densità di auto, una cosa tipo 800 per 1000 abitanti. Considerando che abbiamo una delle percentuali di territorio sfruttabile tra le più basse (alpi e appennini ci fregano), siamo dei pazzi!
    Altro che “ecoincentivi” per la rottamazione delle auto. Dovrebbero incentivare il 2×1, demolisci due macchine e ne compri una sola.
    A quel punto il sistema stradale che abbiamo sarebbe più che sufficiente.
    FRANK

 
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