Lunedì fortunato
Stamattina sono stato fortunato. E’ vero che ero sfortunatamente rimasto senza biscotti, visto che ho lasciato il pacco aperto in montagna, e a casa non ne avevo altri; così non ho potuto fare colazione. Tuttavia, poco male perché ero di fretta: mi sono alzato prestissimo – attorno alle otto meno un quarto – perché alle otto e mezza dovevo essermi lavato, sbarbato, aver avviato la lavatrice (oggi colorati) ed essere giunto fino alla casa nuova, dove avevo appuntamento col signor Sirti per l’installazione della mia linea non telefonica.
Ad essere onesto, non sono sicuro di cosa dovesse fare il signor Sirti, visto che io ho richiesto una linea solo dati e che il rame c’è già dal precedente proprietario; comunque, arrivo lì, chiacchiero col custode a proposito della mia agognata parabola (un’altra saga che presto vi racconterò), e nel frattempo scopro di aver perso le chiavi della casa nuova. Guardo in tutte le tasche del giaccone; non ci sono; concludo che devo averle tolte giovedì, l’ultima volta che sono stato lì, magari infilandole nella giacca, visto che quel giorno ero seriovestito causa visita a un cliente. E così, mi avvio mesto verso casa.
Peccato che anche a casa le chiavi non ci fossero. A quel punto mi vengono in mente solo tre ipotesi: o le ha prese mia mamma senza avvertire, per qualche motivo imperscrutabile (ogni tanto in casa mia appaiono o scompaiono oggetti come per magia); o sono cadute nell’auto ieri, quando mi sono tolto il giaccone durante il viaggio; o sono rimaste in montagna; o le ho proprio perse. In ogni caso sono nei guai, visto che se buco l’appuntamento per la linea telefonica poi rischio che la mia pratica ADSL si inceppi e che io debba rimandare di un mese il trasloco (senza ADSL non vivo).
Sto per telefonare a mia mamma per smarcare la prima ipotesi, quando squilla il telefonino e accade il colpo di fortuna: è il tecnico della Sirti. Io faccio subito le mie scuse per non essere là ad attenderlo, quando lui mi interrompe e mi spiega che il tecnico che doveva venire da me si è dato malato, che non c’è nessuno per sostituirlo e che bisogna purtroppo rimandare a domani mattina. Così, in un tripudio di scuse, siamo tutti e due contenti e risolviamo il problema.
Liberato così dell’incombenza – e sono ormai le nove – decido di scendere per controllare se per caso le chiavi sono in macchina. Guardo sul sedile posteriore, nel baule, sui tappetini; non trovo nulla se non, dietro, una penna che avevo in tasca tanto tempo fa. Depresso, decido che essendo ormai per strada posso almeno risolvere il problema della colazione; e così, mi reco seduta stante al Lidl di competenza.
Scopro così uno spettacolo che non avevo ancora visto: il Lidl alle nove di lunedì mattina. Da una parte è pieno di vecchietti in attesa che apra, per accaparrarsi subito, prima che finisca, l’offertissima della settimana; oggi era una macchina per cucire. Dall’altra, ci sono i commessi che sistemano la merce; e così ho assistito alla scena del capo commesso che cazzia (gentilmente) la commessa nuova, spiegando che quando mette i nuovi surgelati nell’espositore frigorifero deve togliere quelli più vecchi, mettere quelli nuovi dietro, e poi rimettere quelli vecchi davanti, altrimenti gli ultimi in fondo restano sempre lì e poi scadono, tanto è vero che sabato è venuto il supervisore Lidl e ha notato la cosa.
Detta così, è una banalità , tanto è vero che io adotto da sempre lo stesso metodo quando, giunto a casa, metto via le scatole di tonno e le confezioni di farina; quelle appena comprate vanno ovviamente in fondo e non davanti. Peccato che la commessa prima non capisca, e poi nemmeno risponda, e poi si lamenti della “rottura di scatole”. Ho proprio il sospetto che per molti italiani l’idea di fare un lavoro per bene – anziché alla buona, pur di finirlo il prima possibile – sfugga ormai alla possibilità di comprensione.
Comunque, esco dal Lidl con la spesa – incluso un tronco di speck e il bicarbonato per pulizia pentole -, la ripongo sul sedile dietro, mi siedo e vengo colpito da un luccichio, che improvvisamente esce dalla millimetrica fessura tra il sedile del guidatore e la base del freno a mano. E così realizzo: era da due anni che non mi succedeva – in particolare, non mi era mai successo da quando ho l’Alfa – ma ho effettuato di nuovo il magico numero delle chiavi sotto il freno a mano, che con la Punto mi capitava una volta al mese, ma che ormai avevo rimosso.
In pratica, le chiavi escono dalle tasche del giaccone (i cui bottoni sono saltati da tempo immemore) e si infilano magicamente nella suddetta fessura, sparendo in un luogo arcano che è sostanzialmente invisibile sia da davanti che da dietro, a meno di non mettersi a guardare esattamente in verticale nella fessura. Nell’Alfa, poi, la fessura è molto più piccola e contorta che nella Punto, ed è schiacciata dal binario del sedile, per cui l’operazione di recupero – specie delle chiavi dell’ufficio, che sono poche e piccole – si è rivelata piuttosto complessa; ma a forza di inserimento e rotazione col mignolo ci sono riuscito.
E così sono potuto tornare a casa tutto contento, a godermi la mia brava colazione con tutta la fragranza dei Fior di Cacao appena munti sfornati estratti dal pacchetto. Buon lunedì!
[tags]lunedì, sirti, adsl, chiavi, alfa, punto, lidl, fior di cacao[/tags]
7 Gennaio 2008, 10:36
E provare a riattaccare i bottoni del giaccone no? (giusto per dire, ieri sera mi è partito il bottone dei pantaloni, e mi sono amorevolmente messo a riattaccarlo)
Aggiungo, visto che sennò dici che ce l’ho sempre con te, che sono d’accordo sul cazziare la commessa lidl, tra l’altro sui surgelati che hanno una scadenza piuttosto lunga e quindi non sono un gran problema… poi è vero che io all’Esselunga prendo sempre l’insalata dietro perché so che è stata prodotta dopo, ma questo non significa molto :-)
7 Gennaio 2008, 10:59
Beh, da buoni massai noi guardiamo la data di scadenza di qualsiasi cosa stiamo per acquistare, no? Al Lidl è molto comune che ci siano partite diverse sullo stesso scaffale, per cui è bene stare attenti a prendere i più freschi…
7 Gennaio 2008, 11:06
sarebbe una buona strategia da supermercato non mettere tanta roba sugli scaffali perchè le/i brave/i casalinghe/i prendono sempre quella più fresca o recente… invece se ti ritrovi con una scelta ridotta di prodotti, allora ti accontenti.
purtroppo i bottoni possono anche andare persi, allora bisogna ricomprarli, e si sa che i bottoni si vendono in merceria, ma di questi tempi le mercerie sono negozi rarissimi, da mettere sotto la tutela del WWF…
7 Gennaio 2008, 11:53
Strano che alle ore 9.00 nel giorno delle macchine da cucire alla Lidl tu non sia stato travolto dalla folle folla di accaparratori extracomunitari bicarrello muniti…
7 Gennaio 2008, 23:39
Mi associo agli altri commenti: io controllo sempre la scadenza e – al limite – vado a pescare in fondo. Quindi è una mossa inutile quella dell’esercente. Anche perché mi deve spiegare – sempre l’esercente – perché io debba prendere delle confezioni QUASI SCADUTE. A volte per distrazione è capitato e ho dovuto buttare della roba. Ad esempio il latte che scadeva il giorno dopo: a me deve durare 4 giorni, non 1.
Mi capita una roba del genere con le tasche di un giaccone. Siccome lo so, non ci metto dentro mai nulla, perché altrimenti se perdo le chiavi resto chiuso fuori casa…
8 Gennaio 2008, 10:46
@il mio omonimo: il fatto che lo facciamo io, tu e vb non credo si possa estrapolare al resto della popolazione italiana.
Poi ricordo che nel caso in questione stiamo parlando di surgelati, cibi che hanno mesi prima della scadenza: se prendo roba surgelata che mi scade tra tre mesi, non vado a verificare se ce ne sono che scadono tra quattro.
8 Gennaio 2008, 12:42
io controllo la scadenza per verificare che il prodotto non scada prima di quando lo usero’. Nel caso di scatolame il problema non si pone, anche se ho fatto scadere piu’ di una scatoletta.
8 Gennaio 2008, 13:14
Mia moglie fa scadere anche il sale…