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giovedì 19 Giugno 2008, 12:26

Altro cemento

Ieri, girando per il quartiere, sono ripassato dopo anni in via Pacchiotti, davanti a un vecchio campo da calcio – niente più che un prato con due porte in mezzo alle case – dove andavo ogni tanto a giocare il sabato negli anni dell’università. E così ho scoperto che il campo non esiste più: nel frattempo, ci è spuntato sopra un cantiere per la costruzione di un enorme edificio rivestito in tonalità di grigio, lungo un centinaio di metri e alto tre piani, che però sembra semiabbandonato tra le lamiere che delimitano i lavori.

Il cartello, con l’immancabile logo “Torino on the move”, spiega che si tratta di una costruzione iniziata nel 2006 e con fine lavori nel febbraio 2008 (e qui già qualcosa non torna), per un costo di due milioni trecentomila euro e rotti; lo scopo è la realizzazione di una “palestra per la ginnastica artistica”.

Ora, sono sicuro che a Torino ci sia estremo bisogno di palestre per la ginnastica artistica; evidentemente queste palestre devono avere qualcosa di specifico per cui quelle normali non vanno bene, visto che il nuovo edificio è esattamente di fronte a una scuola media che dispone già della sua brava palestra agibile tutti i pomeriggi. In compenso, quello era l’unico prato verde (sterrato davanti alle porte) di un quartiere urbano che, per carità, è vicino a numerosi parchi, ma è comunque interamente costruito.

Sono quindi un po’ dubbioso sul senso logico, per un Comune che dichiara di essere in bolletta e di dover tagliare le manifestazioni culturali e persino l’assistenza sociale, di spendere oltre due milioni di euro per costruire una nuova palestra, in una zona piena di scuole anni ’70 con le relative palestre, oltre a due complessi comunali con piscina coperta e campi sportivi e tutta una serie di altre infrastrutture; viste le tante altre storie di cui abbiamo già parlato, dagli stadi all’Arena Rock, il nostro Comune dimostra sempre un inspiegabile desiderio di spargere cemento, che spero non vada spiegato con le relazioni amicali e financo parentali intercorrenti tra i leader politici locali e alcuni grandi aziende edili.

Stavolta, però, non è tanto questione di indignarsi, che il limite di indignazione l’abbiamo superato da tempo; è più che altro la sorpresa nel rendersi conto di come pezzi interi di città che tu hai vissuto per anni, e che tendi quindi a dare per scontati, possano sparire nel nulla da un momento all’altro.

[tags]torino, ginnastica artistica, palestre, edilizia, città[/tags]

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13 commenti a “Altro cemento”

  1. simonecaldana:

    Questa è la storia
    di uno di noi,
    anche lui nato per caso in via Gluck,
    in una casa, fuori città,
    gente tranquilla, che lavorava.
    Là dove c’era l’erba ora c’è
    una città,
    e quella casa
    in mezzo al verde ormai,
    dove sarà?

    Questo ragazzo della via Gluck,
    si divertiva a giocare con me,
    ma un giorno disse,
    vado in città,
    e lo diceva mentre piangeva,
    io gli domando amico,
    non sei contento?
    Vai finalmente a stare in città.
    Là troverai le cose che non hai avuto qui,
    potrai lavarti in casa senza andar
    giù nel cortile!

    Mio caro amico, disse,
    qui sono nato,
    in questa strada
    ora lascio il mio cuore.
    Ma come fai a non capire,
    è una fortuna, per voi che restate
    a piedi nudi a giocare nei prati,
    mentre là in centro respiro il cemento.
    Ma verrà un giorno che ritornerò
    ancora qui
    e sentirò l’amico treno
    che fischia così,
    “wa wa”!

    Passano gli anni,
    ma otto son lunghi,
    però quel ragazzo ne ha fatta di strada,
    ma non si scorda la sua prima casa,
    ora coi soldi lui può comperarla
    torna e non trova gli amici che aveva,
    solo case su case,
    catrame e cemento.

    Là dove c’era l’erba ora c’è
    una città,
    e quella casa in mezzo al verde ormai
    dove sarà.

    Ehi, Ehi,

    La la la… la la la la la…

    Eh no,
    non so, non so perché,
    perché continuano
    a costruire, le case
    e non lasciano l’erba
    non lasciano l’erba
    non lasciano l’erba
    non lasciano l’erba

    Eh no,
    se andiamo avanti così, chissà
    come si farà,
    chissà…

  2. .mau.:

    Questa è la storia di un ragazzo che abitava in una strada di periferia, e in fondo in fondo un po’ assomiglia al ragazzo di via Gluck, anche se i suoi problemi sono un po’ diversi…

    Era un ragazzo un po’ come tanti
    che lavorava, tirava avanti
    ed aspettava senza pretese
    il suo stipendio a fine mese
    la madre a carico, in due locali,
    mobili usati, presi a cambiali
    in un palazzo un po’ malandato
    servizi di corte, fitto bloccato

    Ma quella casa, ma quella casa ora non c’è più:
    Ma quella casa, ma quella casa l’han buttata giù!

    Morta la madre, rimasto solo,
    pensa alle nozze e alla morosa
    che già prepara il velo da sposa
    ed il corredo per la sua casa
    per quella casa, fitto bloccato,
    tremila al mese, spese comprese
    lui la guardava tutto contento
    ed aspirava l’odor di cemento

    Ma quella casa…

    Già tutto è pronto, le pubblicazioni,
    il rito in chiesa e i testimoni
    quand’ecco arriva un tipo astratto,
    con barba e baffi e avviso di sfratto
    ché quel palazzo un po’ malandato
    va demolito per farci un prato
    il nostro amico la casa perde
    per una legge del piano verde

    Ma quella casa …

    Persa la casa (fitto bloccato),
    la sua morosa l’ha abbandonato
    l’amore è bello ma non è tutto
    e per sposarsi occorre un tetto
    Ora quel prato è frequentato
    da qualche cane e qualche coppietta
    e lui ripensa con grande rimpianto
    a quella casa che amava tanto

    Ma quella casa…

    È ora di finirla di buttar giù le case per fare i prati. Cosa ci interessano a noi i prati? Guarda quello lì: doveva sposarsi, gli han buttato giù la casa e non puo’ più sposarsi. Roba da matti. Io non capisco perchè non buttano giù i palazzoni del centro: quelli sì che disturbano, mica le case di periferia! Mah, i soliti problemi… qui non si capisce mai niente…

  3. quintaelementare:

    questa è la storia
    delle vacca vittoria
    muore la vacca
    è finita la storia

  4. Bruno:

    Anche la Federazione Italiana Ginnastica Artistica ha bisogno dei suoi spazi e vuole la sua parte…

  5. vb:

    Acc, non è possibile, il mio forum si è riempito di commentatori cinici… Mi tocca rispondervi con questa:

    E adesso siediti su quella seggiola,
    stavolta ascoltami senza interrompere,
    è tanto tempo che volevo dirtelo.
    Bloggare insieme a te è stato inutile,
    tutto senza allegria, senza una lacrima,
    niente da aggiungere nè da dividere,
    nella tua trappola ci son caduto anch’io,
    avanti il prossimo, gli lascio il posto mio.
    Povero diavolo, che pena mi fa,
    e quando nel post lui ti chiederà di più
    tu glielo concederai perché tu fai così,
    come sai fingere se ti fa comodo.
    E adesso so chi sei e non ci soffro più,
    e se verrai di là te lo dimostrerò,
    e questa volta tu te lo ricorderai.
    E adesso spogliati come sai fare tu,
    ma non illuderti, io non ci casco più,
    tu mi rimpiangerai, forum senz’anima.

  6. Fabrizio:

    Vb, che han tirato giù il cinema odeon in via melezet lo sapevi già? Che io nel 1984 ci ho visto Terminator, spendendo ben 2mila lire

  7. .mau.:

    @vb: io non sono più cinico del solito. Quella che ho postato è una canzone regolarmente pubblicata in Italia, se vuoi ti faccio sentire un mp3 (a bassa qualità)

  8. Bruno:

    Conosco una persona che è andata a fare un giro nel parchetto della sua infanzia, dove giocava a pallone e con il cane. C’era ancora, ma era pieno di travoni e goldoni usati. E’ ancora meglio la palestra della F.I.G.A. in costruzione che ha trovato VB!

  9. Mike:

    Lavori in corso, di tratti e vie modificate
    ZTL e zone blu troppo salate
    dalla Falchera in Corso Francia fino a Porta Nuova….demolizioni….Porta Palazzo è chiuso ancora il sottopasso
    Corso Mortara al suolo la sopraelevata
    ed al il Lingotto, il ponte è un mese che è interrotto
    quanti accidenti…..Piazza Vittorio, parcheggi con restringimenti
    Piazza San Carlo, questa città e i suoi cambiamenti
    ….fatti di mille e trecento o poco più cantieri aperti…..Un’altro buco un’altro camion di cemento
    dentro l’aria sporca la tua ruspa contro il vento
    i cantieri su Torino sembran muoversi al tuo fianco
    tu t’incazzi come me…..Un altro blocco un’altra ora di ritardo
    perso in mezzo al traffico lo stesso smarrimento
    i cantieri su Torino sembran crescere al tuo fianco
    tu t’incazzi più di me……In corso Spezia che in fondo a quel mercato sfiora
    la nudità della trivellatrice ancora
    per il condotto svoltare a destra fino in corso Italia
    …..ci sto provando

    per evitare il traffico più intenso al mondo
    la Tangenziale per spingere il pedale a fondo…..
    sento la radio e tra le note spunta una vocina….
    ….la strada è chiusa…..

  10. AlePollon:

    L’Odeon era in via Venalzio, ammiravo giusto ieri sera lo spazio vuoto lasciato dalla nuova costruzione…. Non finirò mai di pentirmi di non averlo fotografato un’ultima volta.

  11. Fabrizio:

    AlePollon: ops, ci hai ragione :)

  12. FRANK:

    Il cantiere è attivo. Questa mattina c’erano una betoniera e operai al lavoro. Sarai passato dopo le 16:30/17:00 ed erano già tutti a casa. Gli edili cominciano a lavorare presto, verso le 7:30, non come noi cazzoni dell’IT.

  13. Guido:

    Ci vivo in via Pacchiotti da una vita…
    Sono cittadino di Parella da sempre…
    A proposito della palestra della ginnastica: no comment.
    A proposito del vecchio cinema: no comment. Rivoglio il cinema Odeon!!

 
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