Sky
Vittorio vb Bertola
Wandering on the Web since 1995

Fri 29 - 2:29
Hello, unidentified human being!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
about me
about me
site help
site help
site news
site news
license
license
contact me
contact me
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
old blogs
old blogs
personal
documents
documents
photos
photos
videos
videos
music
music
activities
net governance
net governance
town council
town council
software
software
help
howto
howto
internet faq
internet faq
usenet & faqs
usenet & faqs
stuff
piemonteis
piemonteis
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
ancient software
ancient software
biz
consultancy
consultancy
talks
talks
job placement
job placement
business angel
business angel
sites & software
sites & software
admin
login
login
your vb
your vb
register
register

Archivio per il giorno 3 Settembre 2008


mercoledì 3 Settembre 2008, 11:58

Le strade africane

Le strade africane sono molto diverse da quelle occidentali; e non certo perché sono sterrate invece che asfaltate (anzi, sempre di più sono asfaltate pure quelle africane).

In Occidente, la strada è uno strumento: serve a collegare un posto con un altro secondo il percorso più breve possibile. In Africa, la strada è uno scopo; è per molti il centro della vita. Si esce dalla propria casupola o capanna, e si va sulla strada a far mercato e a stare insieme; le donne e i ragazzi si piazzano sul bordo della strada con una stuoia e qualcosa da vendere. Anche se la vendita è il loro sostentamento primario, non è comunque il motivo principale per stare lì, visto che spesso venderanno sì e no due cose in un giorno. In realtà, stare lì è stare nel mondo: vedere le persone passare.

Le strade africane, quindi, sono sempre piene di gente. Ovviamente fuori dalle città e dai villaggi di gente ce n’è relativamente poca; gruppi di persone che aspettano il bus o che vendono prodotti della campagna. Ma non appena si avvicina un agglomerato, la strada si riempie; talvolta è un fiume di persone in cammino. Del resto, nessuno ha un’auto, quasi nessuno ha una bicicletta, e molti non possono permettersi nemmeno i bus: e così, si va a lavorare, a studiare, a comprare a piedi, camminando per due, cinque, dieci chilometri al giorno.

Anche le strade europee sono piene di gente; ma è tutta gente assente, che ha spento il cervello e sta semplicemente svolgendo una funzione di spostamento, spesso intruppata in movimenti collettivi. In Africa, invece, le strade sono piene di moltitudini attive; ognuno sta facendo una cosa diversa e interagisce con le altre persone che si trova accanto. Trovi la donna che cammina con un sacco in testa, i due uomini che contrattano un lavoro, il gruppetto che guarda la televisione dentro la finestra di una casupola-bar, i bambini che giocano correndo nel fango.

Le strade africane, insomma, emanano energia; anzi, emanano una energia spaventosa, perché sono piene di vita. Per noi, dopo un po’, diventano stancanti ed intimoriscono; non siamo abituati a tutta questa densità di energia. E però, in confronto, è come se le strade europee sembrassero di botto come quelle del paese degli zombi: piene di morti viventi.

DSC05582s.JPG

[tags]viaggi, mozambico, africa, strada[/tags]

divider
 
Creative Commons License
This site (C) 1995-2024 by Vittorio Bertola - Privacy and cookies information
Some rights reserved according to the Creative Commons Attribution - Non Commercial - Sharealike license
Attribution Noncommercial Sharealike