Regali di Natale
È passata abbastanza sotto silenzio, la decisione coordinata di Comune e Regione di destinare un milione di euro di contributi pubblici a fondo perduto per rifare facciate e decori di parecchi palazzi privati in San Salvario.
Ovviamente, La Stampa l’ha presentata come una grande idea, ma è invece il solito copione: i nostri amministratori scelgono arbitrariamente dei privati a cui regalare dei soldi. Qui, poi, la cosa è ancora più odiosa, perché ad essere premiati con il regalo sono proprio quei privati che sono venuti meno al proprio dovere, a cui centinaia di migliaia di torinesi adempiono regolarmente con i propri soldi, di mantenere il decoro esterno della casa di loro proprietà . Insomma, è l’ennesimo premio a chi si è comportato peggio, abitudine culturale a cui la nostra ex sinistra (adesso non si sa bene che sia) non sembra proprio voler rinunciare.
Ma c’è di peggio: infatti, molte delle case di San Salvario sono di proprietà di individui senza scrupoli, che li affittano a caro prezzo, spesso in nero, ad immigrati anche irregolari, magari pigiati in sei in una stanza. Nell’articolo non si specifica quali siano esattamente le case in questione, ma si parla genericamente di un meccanismo per evitare il problema: “Ai proprietari andrà il massimo dell’aiuto economico, a chi specula sfruttando il degrado e l’emarginazione affittando tuguri alle fasce più deboli non arriverà un soldo”, dice l’assessore Ilda Curti. Peccato che questa frase non abbia alcun senso, visto che “chi specula sfruttando il degrado” è anch’esso un proprietario, altrimenti non potrebbe farlo; e quindi, non si capisce cosa succederà .
Resta il dubbio fondamentale: in genere, chi lascia andare un palazzo al totale degrado non è chi ci abita, ma chi affitta gli alloggi solo per soldi e cercando di massimizzare il profitto; è naturale quindi attendersi che i palazzi più degradati siano proprio quelli di chi specula affittando agli immigrati.
C’è però un dubbio ancora più serio: da anni, a Torino, si dice che la famosa De-Ga – l’azienda edile di cui abbiamo parlato in passato per aver ricevuto appalti pubblici privilegiati – abbia fatto i soldi acquistando vent’anni fa moltissimi alloggi nella zona del quadrilatero romano, proprio prima che l’allora sindaco Castellani – parente di uno dei soci della De-Ga – investisse abbondanti soldi pubblici nella riqualificazione della zona, facendo schizzare il valore degli alloggi stessi.
Bene, come toglierci allora il dubbio che qualche società di amici degli amici dell’attuale cupola cittadina abbia fatto incetta di alloggi a San Salvario in questi anni, in attesa dell’inevitabile gentrificazione dell’area, sostenuta con i soldi di tutti?
In generale, ha senso, davanti a un mercato immobiliare che per moltissime persone determina il valore di una parte preponderante del proprio patrimonio, che gli amministratori pubblici investano del denaro (non loro, ma nostro) a favore di certe aree e non invece di altre, al punto da sostituirsi a spese che sono per definizione di competenza dei proprietari?
[tags]torino, san salvario, riqualificazione, de-ga, contributi, politica[/tags]