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lunedì 15 Dicembre 2008, 17:50

Porta Susa Sotterranea

Forse non ve ne sarete ancora accorti, perché ne ha parlato soltanto ieri sera il TG Regionale del Piemonte con un servizio, ma oggi è stata ufficialmente aperta la nuova stazione di Torino Porta Susa. Si tratta di un evento storico: è da venticinque anni che le Ferrovie, con i tempi biblici dello Stato italiano, lavorano alla realizzazione del passante ferroviario e della nuova stazione. Il servizio di ieri sera era piuttosto celebrativo, ma si è dimenticato di dire alcune cosette – per esempio, se tutti i treni ora fermano là sotto oppure no. Pertanto, oggi all’ora di pranzo, passando in zona, sono andato a fare un piccolo reportage.

Il risultato è stato scoprire che, come intuibile, la notizia dell’apertura è un tre quarti di bufala: al momento, la stazione è servita soltanto da nove treni al giorno, con destinazione Bra o Chieri; tutto il resto transita dalla stazione vecchia. Infatti, sono aperti soltanto i due binari 5 e 6, e soltanto in direzione Torino Lingotto; il resto del passante e della stazione è ancora da finire, e in certi casi proprio da costruire; anche dentro la parte aperta della stazione, incuranti degli scarsi passeggeri (ok, quando ero lì l’unico treno in un’ora era il regionale per Chieri delle 13:26), ci sono operai ovunque che montano piastrelle e sistemano cavi.

Sull’orario Trenitalia, comunque, la stazione viene indicata a parte, con nome Torino Porta Susa Sotterranea, o abbreviato Torino P.SS; potete quindi effettuare ricerche specifiche da o per essa, anche se generalmente vi verrà proposto di “cambiare” andando alla (normale) Porta Susa mediante “Percorso interno alla stazione”.

Anche solo arrivare alla stazione è difficile: sono aperti soltanto tre ingressi. Uno è identificato come “Ingresso C corso Inghilterra” e consiste in una scalinata (niente scala mobile) sul marciapiede di corso Inghilterra circa all’angolo di via Susa; il secondo, sempre sul marciapiede di corso Inghilterra, si chiama “Ingresso D corso Inghilterra” è circa all’altezza di via Duchessa Jolanda, verso via Grassi, e ha anche la scala mobile (solo in salita) e l’ascensore. Esiste infine un terzo ingresso, che rappresenta l’unica forma di comunicazione con il centro di Torino e con Porta Susa di superficie: si trova nel corridoio dell’ingresso D, dal lato opposto, dove una scaletta di una dozzina di gradini (segno che la stazione è davvero poco in profondità) sbuca direttamente all’estremità sud del marciapiede del binario 3 di Porta Susa, ben oltre la fine della pensilina. Grazie a questo trucco, le due stazioni sono intercomunicanti; ma l’unico modo che avete per sbucare in piazza XVIII Dicembre è riscendere nel sottopasso di Porta Susa vecchia e uscire di lì.

Comunque, sono riuscito a farmi un’idea della struttura della nuova stazione quando sarà completata. I marciapiedi (veramente lunghissimi) hanno l’estremità nord all’altezza del vecchio cavalcavia di Porta Susa, e l’estremità sud all’incrocio di corso Vittorio. Trasversalmente, a intervalli regolari, ci saranno quattro passaggi con le uscite: il D e il C sono già attivi, anche se il C è aperto solo dal lato di corso Inghilterra; il B e l’A sono ancora chiusi, e sul binario si vedono chiaramente pareti di cartongesso che bloccano gli accessi. Il B sarà all’altezza di via Cavalli, e sul marciapiede di corso Inghilterra, davanti all’ex Telecom, si vede lo sbocco già quasi completo; l’A sarà quasi all’angolo di corso Vittorio.

In verticale, la stazione è su due soli piani: quello dei binari, e quello del corridoio di accesso, il cui soffitto è a livello del terreno, e che ha un’altezza da parcheggio sotterraneo. Il tutto è veramente squallido: infatti, pensate che il corridoio C e il corridoio D non comunicano nemmeno – per andare da uno all’altro bisogna passare dai marciapiedi dei binari – e si tratta comunque di semplici passaggi, vuoti di tutto e claustrofobici (sono decisamente più bassi degli ingressi della metro). Dentro, non c’è assolutamente niente: non dico un bar o un’edicola, ma nemmeno cartelli, pubblicità, macchinette automatiche, cestini della spazzatura… in tutta la stazione non c’è nemmeno una toilette. Ci sono solo dei pannelli per gli orari, la maggior parte dei quali sono vuoti; e qualche sparsa obliteratrice (ai binari però, dove il cartello ne indicava la presenza, erano ancora da mettere). Se seguite le frecce per le biglietterie o per la stazione della metro vi ritrovate all’uscita sul binario 3, per andare alla vecchia stazione!

A livello binari, almeno, hanno cercato di ingentilire il tutto con grandi pannelli che riproducono foto delle bellezze di Torino, anche se diventeranno velocemente grigi e polverosi; l’insieme però mette davvero tristezza. Certo, è tutto provvisorio; al momento, di fatto, non ci sono nemmeno i treni e i passeggeri; soprattutto, il grosso della stazione – con gli spazi commerciali, le biglietterie, e il promesso tetto di vetro – si troverà tra gli ingressi A e B, cioè tra via Cavalli e corso Vittorio, ed è tutto ancora da costruire.

Le parti da costruire, però, sono ancora davvero troppe: mancano i primi quattro binari, e manca tutto il fabbricato viaggiatori vero e proprio. Manca il collegamento con la metro, e temo che l’apertura della fermata M1 Porta Susa sia tutt’altro che vicina: infatti, essa si trova dall’altro lato del passante, e per arrivarci bisognerebbe scavare il passaggio dove ora ci sono i binari tuttora attivi in superficie. Ho come il sospetto che prima debbano finire il passante a nord, permettendo di usare i binari sotterranei per tutte le direzioni; poi dovranno dismettere Porta Susa vecchia; poi potranno cominciare a scavare gli altri quattro binari della nuova stazione e l’area che si troverà sopra di essi, incluso l’accesso alla metropolitana e le uscite lato corso Bolzano. Insomma, campa cavallo.

In compenso, all’estremità nord della stazione il tunnel sembra già fatto, e si nota la forte pendenza con cui esso comincia a scendere, visto che sopra di esso ci deve stare la discesa del sottopasso stradale con cui corso Inghilterra eviterà piazza Statuto. Tuttavia, gli scavi sotto la Dora stanno finendo in questi giorni e non so quanto ci voglia ancora per aprire i binari 5 e 6 verso nord, anche solo in maniera provvisoria. Ricordo che la sistemazione definitiva prevede la costruzione di altre due stazioni sotterranee, Dora e Rebaudengo, prima che i binari riemergano all’altezza di corso Grosseto: se per aprire Porta Susa Sotterranea verso nord dobbiamo aspettare pure questo… campano intere generazioni di cavalli.

In breve, mi è chiaro che l’apertura di questi due binari ha due significati: il primo è una sperimentazione sulla pelle dei chieresi, scelti come cavie (il regionale delle 13:26, pur essendo l’unico treno in un’ora, è riuscito a partire con dieci minuti di ritardo); il secondo è poter dire, sotto Natale ed entro la fine dell’anno, che qualcosa si è mosso. Certo che se voi foste un pendolare di Chieri che arriva in stazione con la metropolitana, vi toccherebbe un percorso a ostacoli degno di miglior causa: scendete dalla metro, salite in superficie, aprite l’ombrello, arrivate a Porta Susa vecchia, chiudete l’ombrello, prendete il sottopassaggio, risalite dagli strettissimi gradini del binario 3, vi incamminate verso sud, riaprite l’ombrello, arrivate al nuovo ingresso, chiudete l’ombrello, fate il terzo sottopasso del percorso e scendete al binario… e tra l’altro, anche qui le scale mobili sono solo in salita e peraltro ancora quasi tutte ferme. In più, per poter attestare un po’ di treni nella nuova stazione, hanno ri-prolungato delle tracce orarie del Chieri-Rivarolo che in questi anni di lavori erano state interrotte tra Lingotto e Porta Susa, con risultati talvolta comici: come il treno che arriva da Chieri alla sotterranea alle 16:51 quando la sua prosecuzione per Rivarolo parte dalla superficie alle 16:50.

Chiudendo, vi lascio con un po’ di foto e con il filmino, ripreso da circa metà stazione e un po’ sfocato, del regionale che entra in stazione a passo di lumaca: il contrasto tra il trenino GTT e la lunghezza del tunnel, persino se appiattita dall’obiettivo, è stridente.

pss.jpg

[tags]torino, porta susa, sotterranea, passante ferroviario, ferrovie, treni, stazione, trenitalia, gtt[/tags]

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19 commenti a “Porta Susa Sotterranea”

  1. Fabrizio:

    Non solo confermo tutto (né vedo come potrebbe essere altrimenti) ma aggiungo: e le norme sull’accessibilità come vengono rispettate? Chi in carrozzina avesse l’ardire di prendere un treno per Chieri a chi si rivolge? A Lourdes?

    Altro punto che da sempre vado sostenendo è che ‘sti ragazzi (quelli delle ferrovie e quelli di GTT) si son mai trovati attorno a un panino di Nutella? Non credo se no ci spiegherebbero come pensano di rendere oggettivo lo scambio treno – mezzi di superficie senza un piano di riorganizzazione del trasporto di superficie verso le nuove uscite di Porta Susa. E ancora: quando quella stazione sarà operativa a pieno regime (fine 2011?) Che ne sarà dell’immensa stazione Metro di Piazza XVIII Dicembre? Quella fermata ha ragione di quelle dimensioni oggi ma tra tre anni cosa la diffrenzierà da qualsiasi altra fermata del metro?

  2. Tizio:

    Però i toni del quotidiano locale sono di tutt’altro tenore:

    http://rassegnastampa.comune.torino.it/orazionet/Rassegne/COMUNE%20TORINO/12/87030773.pdf

    guardate che vi state sbagliando: la nuova porta susa è bellisssssssssssssima e funziona benisssssssssssssssssssimo!

  3. vb:

    Fantastico: mi ero perso il primo treno del mattino da Pinerolo deviato a forza a Porta Susa Sotterranea rispetto alla precedente Porta Nuova, con conseguenti pendolari a cui tocca prendere la metro e tornare indietro.

    Comunque il problema del riordino dei mezzi pubblici è reale: adesso chi scende a Porta Susa e deve andare in centro ha il 13, che è stato appositamente potenziato da poco proprio perché hanno scoperto che da quando c’è anche la metro il 13 nel tratto Porta Susa – Piazza Vittorio è sempre strapieno… Quando i treni fermeranno all’altezza di corso Bolzano cosa ti diranno, “vai a piedi fino in piazza XVIII Dicembre”? “prendi una fermata di metro”?

  4. .mau.:

    @vb: fanno un bellissimo tappetTo mobile fino in piazza 18 Dicembre, esattamente come alla Stazione Centrale di Milano. (e già che ci sono, un altro tappetTo fino in corso Vittorio)

  5. simonecaldana:

    io sono anni che aspetto l’implementazione dei trasporti pubblici in stile Abissi d’acciaio.

  6. Marco:

    Mi sembra veramente ingeneroso bollare tutto come “squallido”. E’ vero che l’accessibilita’ da XVIII dicembre e’ “difficile”, ma da corso Inghilterra si scende con gli ascensori. I due primi binari aperti, tronchi, servono veramente a poco ma si incomincia a usare la stazione. Un banco di prova ben piu’ serio sara’ l’apertura della “canna ovest” del passante, con conseguente entrata in servizio dei binari 3 e 4 e spostamento di tutto il traffico ferroviario dalla vecchia P.S. alla nuova. Penso che abbiano volutamente aperto una prima parte come “collaudo in condizioni reali”, ma con pochissime treni per evitare troppi disservizi.
    Poi le critiche ai sottopassaggi: ma abbiamo presente l’attuale striminzito sottopassaggio di P.S.? Quello e’ squallido. La nuova stazione ne avra’ 4, con scale mobili e ascensori, collegati con c.so Inghilterra, lato case, oltretutto, e non va bene lo stesso? Qui mi pare si esageri veramente.

  7. Tizio:

    Vorrei sapere chi è che comincia ad usare la stazione?
    Quei disperati che arrivati al capolinea sotto devono volare sopra per proseguire il viaggio su una tratta che fino all’altro ieri era unica?

    I sottopassaggi torinesi sono squallidi, tutti, anche quelli della metro, troppo ripidi, piccoli, senza scale mobili in discesa… che se sei in discesa e con un bagaglio poco più che leggero rischi di capitombolare sotto, oppure lo lanci sotto come una palla da bowling…

    però è vero che chi si accontenta gode…

  8. vb:

    Sicuramente i sottopassaggi saranno funzionali, ma io li trovo squallidi e claustrofobici: sono totalmente privi di arredo e soprattutto saranno alti meno di tre metri (vedi la quinta foto della serie sopra). Forse con un po’ più di vita dentro le cose miglioreranno, ma non hanno niente a che vedere, per esempio, con i sottopassaggi della metro, che sono decisamente più alti, meglio illuminati, senza colonne e piglie nel bel mezzo, e addirittura (nella zona di fronte ai tornelli) con delle eleganti linee curve che qui si sono ben guardati dall’adottare.

  9. Luca:

    L’articolo mi pare piuttosto ingeneroso. L’apertura è provvisoria per permettere la continuazione dei lavori al passante. Per ora viene considerata parte integrante di PS. Probabilmente se avessero aperto una biglietteria, un bar, l’ufficio assistenza o quant’altro, avresti detto: “che spreco! per così pochi treni…”.

    Ti ricordi ti com’era Berlin HB durante la sua costruzione? E i percorsi pedonali che eri costretto a fare?

    Possibile che si debba sempre polemizzare su tutto?

  10. davide:

    la galleria ovest sarà aperta a settembre 2009: non occorre aspettare intere generazioni come scritto nell’articolo.
    ciò significa che da quella data tutti i treni che attualmente sono in superficie passeranno sottoterra sulla prima coppia di binari.

    l’altra coppia di binari (galleria est) verrà attivata a dicembre 2011: appena entra in funzione la galleria ovest, verranno smantellati i binari che ora sono in superficie lungo corso principe oddone-venezia e verrà fatta la nuova galleria.

    da quanto leggo in quest’articolo, qualcuno non ha bene in mente quanto siano colossali questi lavori (la più grande opera urbanistica mai fatta in Italia).
    E’ vero che non stati condotti sempre bene,per esempio sul fatto che si è cambiato il progetto di sottopassaggio della dora in corso d’opera, che ha costretto a demolire parzialmente la galleria creata precedentemente che emergeva per sovrappassare il fiume.

    ma tra 3 anni avremo una stazione gioiello con un servizio di treni suburbani (o s-bahn alla tedesca) molto molto migliore di adesso.
    inutile lamentarsi tanto adesso che siamo solo a una fase intermedia dei lavori

  11. Fabrizio:

    @Davide, nessuno toglie qualcosa alla grandiosità dell’opera ma è appunto per questo che mi permetto, ripeto, di sollevare qualche eccezione su come Ferrovie e GTT sembra stiano trattando il problema. Io sono un pensolare alla rovescia: tutte le mattine parto da Porta Susa per far ritorno, ferroie permettendo, alla sera. Ti assicuro che in un senso e nell’altro escono / entrano a Porta Susa migliaia e migliaia di persone che si avvalgono (per fortuna) dei mezzi pubblici.

    Mi vuoi cortesemente spiegare come in soli tre anni (giusto per riconoscere quanto scrivi) è stato previsto di riorganizzare i mezzi di superficie per una stazione che attestandosi all’altezza di cosrso Matteotti? Ti sarei davvero grato.

  12. Marco:

    @Tizio
    Io mi accontentero’ ma tu fai polemiche inutili.
    1. Cominciano a usare la stazione i passeggeri dei 18 treni che partono o arrivano a PSS
    2. I treni fino all’altroieri non facevano una tratta unica: fermavano a Lingotto o PN
    3. Se hai paura di cadere dalle ripide scale ci sono gli ascensori. O hai paura che precipitino?

    @vb
    Io nelle “piglie” vedo le porte degli ascensori. E ci sono delle finestre laterali sui binari.

    Gli arredi non devono stare nei corridoi a ingombrare. Biglietterie, bar, toilette e quant’altro saranno nel corpo della stazione. Vedere qui per uno schemino:
    http://it.tinypic.com/view.php?pic=24d3kuu&s=5

  13. Tizio:

    ok, marco
    tutti insieme negli ascensori appassionatamente, 10 persone alla volta? non credo che sia sufficiente. Troppo difficile mettere delle scale mobili? tanto in salita quanto in discesa? ci voleva un ingegnere tedesco per pensarci?

    Ah no? niente tratta unica? Allora, cortesemente, visto che sembri informato, mi potresti spiegare sta storia del chieri-rivarolo? Ironia delle coincidenze? Sadismo dei compilatori degli orari? Nessuno usa la tratta “chieri-rivarolo?”

    tu sarai anche innamorato del futuro passante ferroviario torinese o dell’attuale milanese, tanto il modello è quello, ma proprio non reggono i confronti con il famoso modello di s-bahn, le s-bahn non sono grandiose, sono funzionali, non hanno scale o ascensori, ma scale mobili che in discesa o in salita portano i passeggeri direttamente al livello, generalmente nel settore centrale dei binari (e i treni arrivano ogni due minuti d’orologio, ma qui non pretendiamo tanto…)

    qui dopo la metropolitana dei puffi, ci ritroviamo con il passante dei maratoneti, perchè se verrà fuori come quello di milano (e così parrebbe), hai voglia di camminare per raggiungere i binari, e non tutti gli utenti/passeggeri sono agili e prestanti come te (immagino, vista la tua ironia sulla ripidità delle scale esistenti…)

    Poi certo uno può vivere nel migliore dei mondi possibili, ma spiacente, io non sono Pangloss, nè Leibniz. A me piace osservare le cose con spirito critico e possibilmente non farmi incantare, specie dove non c’è molto da farsi incantare.

  14. Mike:

    Se il problema e` il 13, basta fare un anello di binari del tram in Corso Matteotti, che si agganciano ai binari del 10.
    Lo spazio c’e`. Pero` bisogna pensarci prima. Del resto se anziché fare il megamaxi marciapiede in Corso Inghilterra avessero fatto una sede protetta per il tram, che da Piazza Statuto si collegava con i binari in Corso Vittorio, magari ci poteva anche scappare una nuova linea di tram…

  15. davide:

    @ fabrizio: in primis quando l’intera stazione sarà pronta,compresa la galleria di vetro con pannelli solari lunga 400m lungo corso bolzano, anche la stazione della metro per la M1 sarà pronta (che nel frattempo sarà già stata prolungata fino al lingotto).

    secondo: con la creazione del grande boulevard centrale, è previsto che il 10 transiti in corsia riservata sul nuovo viale (2 corsie per senso di marcia + controviale e fascia per parcheggi)anzichè corso duca, fino alla stazione dora (che come tutte le altre dela passante sarà sotteranea). passerà quindi di fronte alla galleria di vetro della stazione.
    contiamo che col completamento del passante saranno attivate le linee suburbane per l’hinterland.

    http://www.comune.torino.it/petac/pdf/TAV8.pdf
    http://www.comune.torino.it/petac/pdf/TAV9.pdf

    quindi l’interscambio tra i mezzi pubblici è assolutamente garantito.

    e questa è la parte grossa.
    per quanto riguarda le altre linee di superficie non ho dei dettagli precisi sulla loro sistemazione

  16. vb:

    Quindi l’unica linea di trasporto pubblico con capacità decente che passerà dalla nuova stazione sarà il 10, ovvero quella che fa lo stesso percorso dei treni suburbani che fermano nella stazione stessa? 8-O

    In realtà c’è anche il 9, che collegherebbe la nuova stazione con Porta Nuova e San Salvario… ovvero gli unici quartieri centrali a cui è già collegata tramite la metro :-D In pratica, piazza Castello e piazza Vittorio sarebbero collegate con la nuova stazione solo da bus (immagino sempre strapieni), oppure con un cambio in mezzo (es. 15 o 13 + metro), oppure con un lungo tratto a piedi da piazza XVIII Dicembre…

  17. bruno:

    Quoto interamente Simone. Anche se preferisco usare come esempio “The Roads Must Roll” di Heinlein.

  18. Marco:

    @Tizio
    Intanto io non sono innamorato di nessun Passante, per fortuna. E non conosco ne’ quello milanese, ne’ quello/quelli delle S-Bahn. E se tu mi dici che in Germania portano giu’ le carrozzine dei disabili con le scale mobili, ci credo.
    Le scale mobili in discesa, mi spiace, non riesco a considerarle una priorita’.
    Dallo schema che ho postato a me non sembra che occorrera’ essere maratoneti. Oggi, la stazione (vecchia) e’ lontana dai binari (nuovi). Quando sara’ terminata sara’ una stazione normale.
    Gli orari sono assurdamente incoerenti. E sul forum di FOL sono stato il primo a scriverlo.
    Anche se non conosco nessuno che prende il treno da Chieri a Rivarolo, ne conosco invece che lo prenderebbero da Lingotto a Rivarolo. Prima non potevano farlo per via della chiusura del passante, oggi non possono per gli orari. Misteri GTT.
    Ma criticare la stazione per gli orari dei treni mi sembra, come dire, superficiale.

    E spirito critico, almeno per me, vuol dire analizzare bene le cose senza lasciarsi incantare ma senza criticare tutto a priori.

  19. Tizio:

    Le scale mobili in discesa diventano una priorità se rifletti un momento sull’evoluzione sociale della popolazione italiana: ad esempio relativamente all’allungamento della vita media che concretizza la tendenza della popolazione a diventare anziana. Si tratta semplicemente di prendere in considerazione l’evoluzione dei bisogni sociali, elemento essenziale se si vogliono fare programmi e progetti di così ampio respiro e lungo termine. Se si progetta si guarda al futuro, e a come sarà la società di domani e non si guarda nè al presente (se non come elemento di partenza per la proiezione futura) nè al passato. La nostra società sarà prevalentemente di anziani e a questo occorre adeguarsi già ora.

    Criticare la stazione per gli orari dei treni concerne il medesimo aspetto di cui sopra, cioè la miopia di chi gestisce la baracca.

    Non sto criticando tutto a priori, sto facendo un paragone tra ciò che funziona (S-bahn) ad esempio, e ciò che si sta facendo (cioè passante torinese) guardando anche a ciò che se fosse stato pensato meglio avrebbe potuto funzionare decentemente e quindi perchè non impariamo dagli errori altrui (il chilometrico gigantismo del passante milanese).

    Un ragionamento simile (mo’ andiamo a vedere altrove per farci un’idea di come gli altri hanno fatto funzionare il giocattolo) è doveroso da parte di chi prende certe decisioni, invece non credo sia stato fatto, o meglio fatto non in modo completo: ancora non mi spiego l’adozione della metro dei puffi, per esempio. E non venitemi a dire che è bella, che è il famoso VAL francese etc. per Torino e per il suo bacino di utenza (si parla addirittura di farla arrivare a Rivoli!!) è mignon.

    Forse dirai che sto facendo confusione, ma non è vero, sto facendo un ragionamento più generale, relativo a una visione del mondo.

    Questione di miopia, almeno a mio parere, miopia trasversale di una classe dirigente.

 
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