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sabato 21 Febbraio 2009, 12:08

E’ coagulata Milano Centrale

Vi preannuncio che questo sarà un weekend ferroviario, perché in un semplice viaggio in treno da Torino a Milano ne ho viste a sufficienza da riempire non uno ma due post, ordinatamente divisi per città.

Oggi, in particolare, voglio raccontarvi una delle esperienze più agghiaccianti della mia vita. Per motivi tipicamente trenitalici che vi spiegherò domani, invece di arrivare a Milano con il solito regionale sono arrivato con l’Eurostar per Venezia, alle 15:50 sul binario 12 – quello dei Frecciazozza. Il binario è stato rifatto con strutture metalliche avveniristiche, arredo di design e schermi piatti ovunque (tra cui un’abbondanza dei già citati schermi piatti utilizzati, al posto degli antichi cubi di plastica da cinque euro, per mostrare sempre e soltanto la lettera “A”).

Soltanto che, quando siamo scesi e arrivati in fondo al binario, ci siamo trovati davanti a un grumo umano, fermo. Ma proprio fermo: non come quelle volte in cui c’è calca, ma sgomiti un po’ e passi. Lì, invece, c’era un’area di circa venti metri per venti completamente piena di persone che cercavano di andare nelle quattro direzioni, spesso con borse e valigie, ma non riuscivano a spostarsi di un centimetro. L’unica volta in cui ho visto qualcosa del genere è stato in centro a Torino il giorno dell’inaugurazione delle Olimpiadi.

A quel punto, qualche genio del male trenitalico ha fatto arrivare al binario 13, quello accanto, un regionale da/per Bergamo (ma non erano i binari dell’alta velocità?!?). E così un altro migliaio abbondante di persone si è riversato nella calca, ed è successo il finimondo.

Ho visto delle vere scene di panico: gente scoppiare in lacrime, urlare, infuriarsi in tutte le lingue del mondo… italiano, spagnolo, inglese, giapponese. Tutti hanno cominciato ad accusarsi a vicenda di essere loro, la causa dell’ingorgo, in quanto non si muovevano; o, in alternativa, di spingere troppo e causare la calca. Varie persone sono quasi venute alle mani.

In realtà, il problema è molto semplice: in quel punto si incrociano trasversalmente il percorso di spostamento tra i vari binari a fondo stazione con il flusso di persone che arriva dai binari 12-13 e quello che arriva e si dirige verso l’uscita centrale della stazione; se si fanno arrivare contemporaneamente due treni sui binari 12 e 13, quel punto si intasa facilmente. Tuttavia, una situazione così non si era mai vista; allora ho indagato un attimo per capirne le cause, e se fosse successo qualcosa di particolare.

La prima causa è che, nonostante la ristrutturazione di Milano Centrale sia stata venduta come un mezzo per liberare gli spazi da baracchini e ingombri vari, la parte davanti ai binari è affollatissima: il passaggio di attraversamento orizzontale presso i binari è largo pochi metri, perché il resto del passaggio concepito in origine è tuttora occupato da box informazioni, stand pubblicitari, totem informativi, chioschi commerciali, cartelloni, persino quattro macchinette automatiche che ovviamente nessuno poteva usare, essendo inglobate nella calca.

Ma soprattutto, recentemente hanno fatto un’altra enorme genialata: hanno tolto i grandi tabelloni meccanici in alto che, da sempre, indicano i treni in partenza e in arrivo; e non li hanno sostituiti, se non con un certo numero di minuscoli schermi piatti con scritte gialle e nere corpo 20 che nessuno può leggere se non da mezzo metro di distanza, e con due tabelloni luminosi, più piccoli e molto meno leggibili dei precedenti, appesi in alto verso la volta e soprattutto rivolti in una sola direzione, verso l’interno della stazione.

In pratica, arrivando dall’esterno, per scoprire il binario del treno bisogna arrivare fino in mezzo al passaggio orizzontale fronte binari, fermarsi, girarsi e alzare la testa. Moltiplicate per qualche migliaio di persone e il gioco è fatto: basta qualche ritardo, con numeri di binario che non appaiono o con accumulo di persone in attesa, perché il fronte dei binari sia occupato da centinaia di persone ferme a testa in su che bloccano completamente il passaggio.

Se fosse solo incompetenza ci limiteremmo ad arrabbiarci, ma qui è veramente irresponsabilità e colpa grave: nella calca folle di ieri bastava una sola persona che si fosse messa ad urlare, a spingere seriamente, a cercare di scappare e ci sarebbero stati feriti gravi, se non il morto. Disastri che pensavamo potessero succedere solo più nel terzo mondo, e invece oggi potrebbero accadere anche a Milano.

[tags]trenitalia, stazioni, ferrovia, treni, disastri, incompetenza, folla, panico[/tags]

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4 commenti a “E’ coagulata Milano Centrale”

  1. rectoscopy:

    Quelle volte che mi sono trovato a transitare per Milano C.le ho imparato ad utilizzare il sottopassaggio per cambiare di binario. (Non so se i binari 12 e 13 vi accedano)

  2. .mau.:

    confermo che il sottopassaggio (che purtroppo non apre verso l’esterno, altrimenti per me sarebbe il massimo) è molto comodo, e fa anche i binari 12 e 13.
    Tra l’altro hai dimenticato di aggiungere che hanno anche tolto tutti i tabelloni cartacei, o almeno un paio di settimane fa non li ho mica visti.
    Quanto agli spazi, credo che intendessero quelli sotto, non quelli al piano del ferro.

  3. Elena:

    si, il sottopassaggio è in fondo alla stazione, e non è molto utile, infatti se uno arriva dalla metro deve comunque superare il carnaio umano.
    Effettivamente la scena di ieri era notevole, ma è da considerare, pure, che si trattava di un venerdi con tantissimi “milanesi” che rientravano a casa per il fine settimana.

  4. Nick:

    Quella di prendere la linea ad alta velocità sta diventando sempre più una necessità. Proprio ieri, poco dopo il tuo arrivo a Centrale, tutti i treni regionali, Intercity, Eurocity e quant’altro sulla vecchia linea hanno subito ritardi considerevoli (il mio regionale da Milano a Torino ha fatto un’ora e quarantacinque minuti di ritardo, effettivamente raddoppiando il tempo di percorrenza) per imprecisati “problemi sulla linea”. Che forse erano reali, ma che sembrano tanto un velato “invito” da parte di Trenitalia a usare sempre solo e soltanto la carissima nuova linea ad alta velocità.

 
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