Senza pudore
È di oggi la notizia che Chiamparino e Saitta propongono una ammucchiata in Valsusa: pur di garantire ai gruppi di potere che li sostengono l’allettante torta della Tav, sono disposti addirittura a sconfessare i propri sindaci sul territorio – che si limitano a riportare quello che gli dicono i loro elettori – e ad accordarsi col PDL di Osvaldo Napoli, ex sindaco di Giaveno e ora vicepresidente berlusconiano della Camera, per scegliere insieme la nuova dirigenza della Comunità Montana della valle.
E dire che quando un anno fa sulle pendici del Musiné fu realizzata (alla luce del sole e con tanto di autorizzazione della Forestale…) la scritta “NO MAFIA” – un concetto su cui in teoria tutti dovrebbero essere d’accordo – denunciando sia gli accordi sottobanco tra tutte le forze politiche e i grandi interessi economici che stanno dietro alla Tav, sia l’infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti delle grandi opere, lo stesso Napoli commentò la cosa definendone gli autori “personaggi disgustosi, vigliacchi, incapaci di razionalità ” (lo fece su Repubblica, perché con i giornali locali che si rifiutano di fare interviste sdraiate si comporta come Berlusconi).
In teoria, a un personaggio del genere il centrosinistra dovrebbe fare opposizione dura; eppure, sotto sotto, poi si vede che l’inciucio regolarmente avviene, che tutti si mettono d’accordo perché la grande opera arrivi e con essa una pioggia di soldi pubblici per tutti, a costo di commissariare gli esponenti locali del proprio partito e ignorare i loro elettori – tanto, i voti che si perdono in Valsusa, dove la gente sulla Tav sa di cosa si parla e non si fa infinocchiare, si recuperano nel resto della provincia grazie alla propaganda unanime di tutti i giornali.
A questo punto, parlare di mafia o meno è soltanto questione di definizioni.
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