Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Mar 19 - 10:15
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione

Archivio per il giorno 6 Novembre 2009


venerdì 6 Novembre 2009, 15:20

Uniti nelle differenze, naturalmente ideologiche

Seguo per ovvi motivi l’evoluzione dei preparativi per le elezioni regionali 2010 in Piemonte, e devo dire che raramente ci si è divertiti come in questi giorni.

Già, perché in entrambi gli schieramenti sono in corso le grandi manovre per essere il candidato alla presidenza; e se nel centrodestra almeno sono pudichi e se le fanno a porte chiuse – pare certo Cota in quanto il Piemonte toccherebbe alla Lega, se non che il candidato dal migliore risultato sarebbe Ghigo – nel centrosinistra come al solito si tirano cannonate in piazza.

Infatti, il centrosinistra è preso in mezzo dalla competizione tra Bresso e Chiamparino. La prima è il governatore uscente, i sondaggi la danno come più popolare dei partiti che la sostengono, e la regola generale è che chi ha vinto la scorsa volta e non è in crisi di popolarità va ricandidato. D’altra parte, però, Chiamparino è ancora più popolare di lei, e soprattutto – essendo in scadenza e non riconfermabile tra un anno – ha l’esigenza di piazzarsi su una nuova poltrona per i prossimi anni, dato che è rimasto fuori dai giochi per la segreteria del PD (ma non l’ha mica presa male: ha solo fatto sapere a tutto il mondo che lui alle primarie avrebbe votato scheda bianca), e che a livello nazionale per il centrosinistra butta malissimo.

Da mesi ormai dunque si assiste a una triste pantomima, in cui ad ogni riunione ufficiale il PD riconferma la fiducia nella Bresso, ma poi appena lei si gira partono le manovre dei sostenitori di Chiamparino. Tali manovre si sono infine concentrate sull’UDC, che sta cercando di piazzare i suoi voti al migliore offerente e che, come già l’anno scorso per la Provincia, potrebbe rivelarsi decisivo. Dunque da tempo, a ogni occasione, l’UDC dice che “non accettiamo diktat sui nomi dei candidati” e di fatto, sottobanco, aggiunge “noi facciamo l’accordo con voi ma solo se il candidato è Chiampa”. Per gli stessi motivi, i nanopartiti di sinistra sostengono invece la Bresso, temendo di essere marginalizzati o addirittura cacciati dalla coalizione se sostituiti con un partito più consistente come l’UDC.

Ufficialmente queste posizioni sono dovute al fatto che la Bresso è di origini radicali e anticlericali, mentre Chiamparino è ecumenico; ma non si sa se la posizione dell’UDC sia anche promossa sottobanco dal Chiampa stesso, che ha bisogno di piazzarsi ma non può certo fare la figura di quello che fa le scarpe alla Bresso. Dunque il sindaco ha dovuto dare il suo assenso alla decisione ufficiale del suo partito, ossia “il candidato del PD è Bresso”, per poi magari sperare di rientrare nei giochi con la scusa di “Ma se io sono l’unico che può fare l’accordo che ci farà vincere, a malincuore mi metto a disposizione del partito. Non son mica io che lo voglio, sono gli altri che ce lo impongono!”.

La Bresso, che non è fessa, ha cercato di giocare d’anticipo incassando l’investitura dal partito e poi mettendola subito in piazza, ovvero partendo con una campagna di cartelloni con la sua faccia e la scritta “presidente candidata” per rendere mediaticamente impossibile il cambio del candidato.

L’UDC (cioè Chiamparino) ha reagito scompostamente dicendo qualcosa che assomiglia molto a “vaffanculo; ha risposto il PDCI (cioè Bresso) dicendo qualcosa che assomiglia molto a “chi cazzo credete di essere, vaffanculo voi”. Evidentemente però l’offensiva del Chiampa, passando per le segreterie romane, è significativa, perché oggi la Bresso esce addirittura con l’idea di candidarsi comunque con una sua lista, in polemica col partito, se non venisse ricandidata: l’opzione bomba atomica o anche “muoia Mercedes con tutti i Filistei”. Infatti ciò, in una elezione a turno singolo come le regionali, avrebbe l’esito di far certamente perdere il centrosinistra, ma a fronte delle profonde ragioni ideologiche del dissidio tra Bresso e Chiamparino ne può valere la pena… anche se onestamente tali ragioni sul momento mi sfuggono. Ma non è certo questione di poltrone!

P.S. Naturalmente l’esito di questa serie di legnate per la poltrona determinerà altre scelte a cascata, tra cui quella del prossimo sindaco di Torino, probabilmente offerto a Vietti in cambio del sostegno al Chiampa in Regione. Siete avvisati!

[tags]politica, elezioni regionali, piemonte, bresso, chiamparino, pd, centrosinistra[/tags]

divider
 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike