All’alba
Sono appena arrivato a casa dopo la seconda nottata di fila, ieri fino alle 3, oggi fino alle 4 passate. Ieri c’erano decine di volontari, per preparare la documentazione per la presentazione delle liste in tutte le province del Piemonte; oggi siamo rimasti prima in tre, poi dopo mezzanotte in due, per chiudere i due pacchi più grossi – la provincia di Torino e la lista regionale.
Presentare una lista alle elezioni regionali è un’odissea burocratica dal peso incredibile, specialmente per un gruppo di volontari. Nello specifico, confezionare due pacchi rispettivamente di circa tremila e cinquemila firme senza fare errori non è facile come sembra: oltre a controllare che tutti i timbri e i certificati siano a posto, oltre a dover inserire qualcosa come settemila certificati elettorali all’interno del modulo corrispondente, bisogna stare attenti a massimizzare il numero di firme senza rischiare di sforare.
Infatti, più sono le firme e meno si rischia che depennamenti per errori formali o per firme doppie (persone che hanno firmato per più liste) ti facciano scendere sotto la soglia minima, ma esiste anche un numero massimo di firme che è possibile consegnare, superato il quale si viene esclusi. L’incubo è dunque quello di sbagliare i conti e inserire nel pacco più firme di quel che si crede… e considerando che i moduli delle firme regionali sono circa 250, provenienti da una quindicina di gruppi diversi, e che si è tutti piuttosto rincoglioniti dalla stanchezza, l’errore è dietro l’angolo.
Peraltro, stanotte le nostre avanguardie sono andate a prendere il posto davanti al tribunale; per esempio ad Asti tutto tranquillo, ma a Torino i nostri hanno già incontrato i loro consimili delle liste di Rabellino, finché tutti non sono stati mandati via dalla Finanza. Domattina ci saranno le comiche per assicurarsi di essere i primi a presentare la lista, dato che le eventuali firme doppie valgono solo per il primo che arriva. In questi giorni si sono moltiplicate le inquietanti segnalazioni di ignari nostri sostenitori che scoprivano di aver firmato per liste a loro sconosciute, o perché pensavano di firmare “contro il canone Rai” o “per l’abolizione delle strisce blu”, o proprio senza spiegazioni plausibili.
Anche in questo caso, infatti, la sensazione è di essere gli unici o quasi a fare le cose onestamente, contro gruppi che si fanno le leggi da soli per esonerarsi dalla raccolta firme o che sfruttano chissà quali protezioni per raccoglierle in modi sulla cui legalità molti hanno seri dubbi, ma su cui stranamente la magistratura non indaga mai.
Del resto, circolano voci secondo cui il PD starebbe aiutando Rabellino a raccogliere le firme per presentare una lista civetta per togliere voti a Cota. Insomma, questo mondo politico è molto peggio di come sembra dall’esterno; quanto peggio, lo scopriremo tra poche ore.
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