Ma non saranno stati troppo duri?
Stasera ho visto un telegiornale, uno qualsiasi, e i primi dieci minuti sono stati spesi a celebrare il nuovo disegno di legge che Berlusconi in persona ha voluto per ripulire la politica dai corrotti. Si dice infatti che finalmente non sarà più possibile essere eletti in Parlamento se ci si è resi responsabili di reati contro la pubblica amministrazione: peculato, malversazione, corruzione e concussione.
Finalmente, vien da dire: peraltro il divieto in questione esisteva già per l’elezione nei consigli regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali (legge 55 del 19 marzo 1990, articolo 15). Si tratta dunque di una estensione che va a coprire l’assurdità per cui i condannati per questi reati non potevano gestire l’amministrazione del quartiere ma potevano sedere in Parlamento e fare le leggi.
Peccato che, in un angolino del servizio circa al nono minuto, si accennasse appena la verità : cioè che col nuovo disegno di legge, e a differenza di quanto sopra citato e già vigente per le elezioni amministrative, in caso di condanna definitiva per un reato contro la pubblica amministrazione il divieto di elezione in Parlamento varrà solo per cinque anni – dopodiché il ladro o il corrotto di turno potranno tranquillamente riprendere la loro poltrona.
Immagino che sia dunque soltanto una manovra pre-elettorale, per consentire agli scagnozzi del governo – grazie ai media sdraiati – di vendersi come grandi moralizzatori della politica che loro stessi, nella composizione delle liste elettorali, hanno riempito di inquisiti e condannati. Io me li vedo lì, che approvano questa legge civetta, e poi si guardano e si chiedono pure: “ma non saremo stati troppo duri?”.
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