A volte ritornano
Sapete che da queste parti non siamo certo teneri con la busiarda, volgarmente detta La Stampa. Tuttavia, vorrei rendere onore al merito e segnalare lo spettacolare servizio inaugurato da pochi giorni: l’archivio storico di tutte le edizioni del giornale, parola per parola, dal 1867 fino al 2005, liberamente consultabile (spero per sempre).
Internet è una miniera di informazioni, ma con un grande limite: si trova tutto di ciò che è avvenuto negli ultimi dieci anni, ma molto poco di ciò che è avvenuto prima. Un servizio come quello de La Stampa apre dunque al pubblico una nuova dimensione di accesso all’informazione storica, una dimensione che prima era disponibile solo agli archivisti e a chi si prendesse la briga di setacciare tonnellate di microfilm. Quello che colpisce di più non è tanto la possibilità di recuperare la cronaca della storia, gli articoli sull’inizio e sulla fine delle guerre e dei grandi eventi del secolo scorso, che tanto sono riprodotti ovunque; è la possibilità di recuperare la cronaca spicciola di tempi ormai remoti, di scoprire dettagli di vita quotidiana di cent’anni fa altrimenti completamente perduti, e persino di indagare sulla vostra famiglia.
Mi è bastato un quarto d’ora di ricerche per scoprire, per esempio, che il mio nonno calciatore della Juve rifilò due gol al Toro in un derby dell’aprile 1922 finito 3-1 per loro; o per ritrovare un trafiletto sulla vendita di un quadro da parte del mio bisnonno pittore nel 1920. Anche voi potreste scoprire che i vostri antenati prima o poi sono finiti sul giornale, e ritrovare informazioni e vicende che non conoscevate.
Più inquietante, ecco, è veder ritornare anche i dettagli di tutto ciò che avete fatto voi in passato. Non ci è voluto molto per ritrovare l’articolo qui sotto, risalente al 1992: era il 22 luglio, un periodo in cui i giornali non hanno molto da scrivere, e La Stampa pensò bene di riempire la prima pagina della cronaca di Torino con un articolo sui giovani virgulti che avevano preso i migliori voti alla maturità ; nella mia classe c’erano quattro 60/60 di cui tre con lode, e la cosa non passò inosservata. Solo che noi neomaturati eravamo già bellamente fuggiti in vacanza di branco a Diano Marina; e all’epoca non esistevano i cellulari, né altri mezzi di comunicazione che non fossero la classica telefonata dalla cabina sul lungomare, rigorosamente con i gettoni telefonici, rigorosamente dopo le 22 quando la tariffa della teleselezione calava drasticamente.
Dunque noi scoprimmo il misfatto a giochi conclusi, e così si materializzò quello che è indubbiamente l’incubo di ogni adolescente: finire descritto sul giornale, con tanto di foto, tramite un’intervista alla mamma.
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4 Novembre 2010, 09:52
“il calcio, la musica, gli amici e le ragazze”
come Silvio :-D aahahhahahahhahah
4 Novembre 2010, 13:39
cercando me medesima ho recuperato tutti gli articoletti scritti da me medesima liceale quando nel 1997 e 1998 facevo parte della redazione ” giovani” del torinosette…vergogna e commozione!