Il sequestro del presidio No Tav di Chiomonte
Essere un blogger impegnato ha i suoi grandi privilegi. Ieri, per esempio, un mio sogno della vita si è compiuto: ho potuto finalmente interpretare il ruolo di Tricia Takanawa nel video che vedete qui sotto.
Capisco che la dizione sia un po’ incerta, mentre un torrente d’acqua mi si rovesciava nel collo; d’altra parte col cappuccio in testa sarei sembrato decisamente un Rocky Balboa grasso.
Detto questo, la situazione è invece molto seria: il presidio che il movimento No Tav stava costruendo alla Maddalena di Chiomonte – dove dovrebbe sbucare il tunnel esplorativo della Torino-Lione – è stato posto sotto sequestro dalla magistratura in quanto abusivo, in seguito a una ordinanza di sgombero del sindaco di Chiomonte Renzo Pinard, molto vicino al governo regionale di Cota e all’assessore ai Trasporti Barbara Bonino.
La costruzione è (probabilmente) abusiva; ma si tratta comunque di una azione prettamente politica, dato che un simile attivismo delle istituzioni e dei magistrati – nel giro di una settimana sono arrivate l’ordinanza di sgombero, quella di demolizione, il sequestro dell’edificio e la denuncia penale – non si è mai visto in Italia per alcuna situazione del genere, anche se l’intera Valsusa è piena di scempi di ogni genere. E’ ironico che il provvedimento sia giustificato con la necessità di proteggere un “sito di interesse archeologico e paesaggistico” che dovrebbe essere a breve sventrato dall’imbocco di un tunnel di otto chilometri.
Perdipiù, la denuncia è stata presentata solo a carico di poche persone politicamente schierate, e non delle decine di cittadini comuni che partecipavano alla costruzione; ed è stata notificata con grande evidenza, mobilitando decine di agenti. E’ chiaro il tentativo di intimidire i No Tav.
Il Movimento No Tav considera quanto accaduto una gravissima provocazione e risponde convocando una prima mobilitazione generale per domani alle 8,30 davanti al municipio di Chiomonte – con il sole o con la neve noi ci saremo.
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