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lunedì 6 Luglio 2009, 15:10

Non-Lidl

Oggi abbiamo deciso di fare il pesto, e così, mentre ero in giro in bici all’ora di pranzo, mi sono dedicato a procurare l’ingrediente mancante (i pinoli). Avrei potuto andare al mio Lidl di fiducia, ma non ero sicuro che li avessero – anche se mi immagino le antiche pinolaie della Baviera, dove donne poppute colgono il saporito frutto dagli alberi tedeschi per poi inviarlo al discount nazionale.

Sulla mia strada c’era invece il Simply (ex Sma) di piazza Sabotino; e così sono andato lì, e (oltre a pagare tre euro un sacchettino di pinoli) ho avuto per la prima volta dopo tanto tempo la possibilità di incrociare nella spesa un gruppo di massaie italiane. Al Lidl, infatti, gli italiani sono in aumento, ma sono perlopiù o giovani sui trent’anni con bimbi piccoli, o coppie piuttosto anziane. La massaia italiana tipica, quella che fa la spesa per tutta la famiglia mentre il marito è al lavoro, è una specie molto rara; e invece lo Sma ne era pieno… e sono rimasto piuttosto perplesso.

In coda alla cassa ero infatti piazzato tra due signore sui 45 anni. Quella davanti a me non ha comprato del cibo; ha comprato quasi solamente barattoli e scatole di roba pronta, tra cui un “carpaccio con scaglie di formaggio” (il formaggio aveva l’aria di essere scarto di cartone pressato) il cui prezzo è probabilmente il triplo rispetto al comprare la carne tagliata, comprare il formaggio, tagliarne delle scaglie e disporle manualmente sulla carne – una operazione evidentemente lunga e complicata tanto da richiedere che il supermercato la faccia per te.

Quella dietro di me, invece, ha esordito con una lamentela: ha chiesto come mai non ci fosse più acqua San Bernardo lievemente frizzante. La cassiera si è doverosamente scusata, ma la signora ha proseguito spiegando che i suoi figli bevono soltanto acqua di marca San Bernardo e soltanto lievemente frizzante – quella naturale non va bene e quella frizzante nemmeno, per non parlare di altre marche d’acqua.

Tutto questo avviene non in un elegante quartiere collinare, ma nel (fu) operaio Borgo San Paolo, una zona di classe media dove la crisi, in teoria, dovrebbe colpire duro. Eppure mi sembra che di superfluo in giro ce ne sia ancora parecchio.

[tags]crisi, supermercato, lidl, sma, san paolo[/tags]

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3 commenti a “Non-Lidl”

  1. simonecaldana:

    Guarda che li’ e’ Cenisia… e il passaggio da SMA a Simply ha provocato due importanti innovazioni:1. tutto e’ stato spostato ma i prodotti sono esattamente gli stessi (tranne il banco del pesce, scomparso)2. l’ascensore ha finalmente tempi di servizio inferiori all’era geologica.

  2. bruno:

    La massaia italiana è notoriamente insoddisfatta a molti livelli: Simply non fa che fornire alle massaie modi di sfogarsi. E’ noto come le cassiere di Simply siano tutte laureate in psicologia, spesso specializzate in psicoterapia, e come l’alto costo dei prodotti sia dovuto agli alti stipendi pagati pagati alle specializzatissime cassiere. I mariti trovano conveniente permettere alle massaie di far la spesa al Simply invece che di mandarle da uno psicoterapeuta e a Simply rimane comunque un certo margine di guadagno. Tra l’altro, grazie a Simply molti laureati in psicologia trovano lavoro, invece di essere condannati a fare gli spogliarellisti, i muratori, gli informatici.

  3. Lobo:

    io, da non massaio, quando devo andare a un supermercato vado al GS vicino a casa. Per il resto, pane dal panettiere, carne dal macellaio, verdura dal verduriere (in linea di massima, ogni tanto la verdura la prendo al supermercato), pasta fresca dal pastaio. L’unica cosa “non industriale” che prendo al supermercato sono formaggi, pesce, salumi vari.

    Al lidl ci sono entrato, una volta. E restera’ una sola.

 
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