Un’estate fa
In questi giorni, un anno fa, sotto le stelle cadenti moriva il vecchio Toro.
Ci volle qualche giorno perchè sul forum di Toronews, prima confusamente, poi più chiaramente, la morte emergesse anche in carne ed ossa. Sotto le stelle cadenti, Francesco, un ragazzo di Giulianova che nessuno di noi conosceva, si era ucciso. Era tifoso del Toro, viveva solo per il Toro, ogni volta che si poteva si faceva settecento chilometri per venire al Delle Alpi a veder giocare il Toro. La sua stanza era piena di sciarpe, di bandiere, di fotografie, di maglie, tutto rigorosamente granata. Morto il Toro, in quei pochi giorni di buio in cui Cairo era ben di là da venire e nessuno capiva cosa stesse succedendo, era morto anche lui: si era ucciso indossando la maglia numero nove di Marco Ferrante, e lasciando una lettera al mondo piena di rabbia e di dolore, per avergli infine tolto, dopo tante altre cose, anche il Toro.
Questo caso mi colpì particolarmente, forse per tutte le volte che ho conosciuto così direttamente vicende di questo genere. Certo, quando queste cose succedono la causa vera non è mai quella apparente, quella è solo il sintomo, la goccia che fa traboccare un vaso già pieno di altre cose, nascoste giù giù fino al fondo, che non potremo mai sapere. Ma è lo stesso una storia granata, una di quelle sfortunate.
Qualche giorno dopo il fatto, grazie a un contatto sul forum, ebbi modo di parlare in privato con un parente, che alla fine mi diede il numero di telefono del padre di Francesco, e mi pregò di chiamarlo. Io nella vita ho fatto tante cose, belle e brutte, normali e straordinarie, ma quella telefonata è stata una delle cose più difficili che abbia mai fatto da quando sono nato. E’ facile immaginare la disperazione di un padre di fronte a un dolore del genere, la difficoltà a capire, ad accettare, a perdonare, se stessi soprattutto. Ma è molto difficile comprenderla davvero, se non l’avete mai ascoltata direttamente.
Dopo quella telefonata, avevo anche cercato di organizzare un ricordo ufficiale, in occasione della prima partita del Toro. Grazie ad una catena di collaborazione tra forumisti, avevo avuto il numero dell’avvocato Trombetta, A.D. del Torino FC, gli avevo parlato, ma non si era riusciti ad organizzare nulla: e le procedure della Lega Calcio, e le mille cose da fare in quel periodo concitato. E poi, la vita va avanti; queste cose purtroppo succedono e continueranno a succedere, non possono e non devono fermare lo scorrere del tempo.
Eppure, dopo un anno, non ho dimenticato, e mi fa ancora più piacere scoprire, dal forum di Toronews, che non sono l’unico. Non ho mai parlato di questa storia, se non con qualche tifoso in qualche occasione speciale, ma ora mi fa piacere scriverne anche qui.
Di pace, purtroppo, in queste situazioni ce n’è sempre poca; ma spero che Francesco riposi in pace, e che la vita sia tornata a sorridere un po’ anche a coloro che gli stavano intorno. E questo riguarda anche la famiglia di un altro grande granata, Manlio Collino, protagonista del salvataggio del Toro tramite il Lodo Petrucci, la cui figlia adolescente morì tragicamente in un incidente stradale pochi giorni dopo.
Fu un’estate davvero difficile.