Cipolle di centrosinistra
Ieri sera sono venuti a cena degli amici, e io ho cucinato tortillas, con abbondanza di cipolle e fagioli. Ne abbiamo mangiato tutti in quantità , e in effetti il risultato è stato degno di nota: già , perché stanotte ho sognato di essere nel pubblico di un dibattito elettorale, tenuto in Parlamento, tra Berlusconi (che però nel sogno era alto un metro e ottanta e molto distinto) e D’Alema.
A un certo punto Berlusconi faceva l’errore di interpellarmi, scegliendomi a caso tra il pubblico, e io rispondevo una cosa che aveva assolutamente senso ma lo metteva in cattiva luce: certamente non quello che si aspettava. Così se la legava al dito, e a telecamere spente mi portava fino al bar, insieme a una avvenente forzaitaliota in tailleur, per cazziarmi e spiegarmi che avevo assolutamente torto; io però, pacatamente, ribadivo le mie convinzioni fino a che lui non lasciava perdere. A quel punto arrivava D’Alema, insieme ad altri dignitari/e del centrosinistra, e mi invitava a prendere qualcosa al tavolo con lui; alla fine però gli arrivava il conto, ed era salatissimo – tipo cinquecento euro per cinque tra caffé e bibite – e anche se pagava il partito lui se la prendeva parecchio. Infine, io e D’Alema andavamo insieme in bagno, ma anche lì la Repubblica Italiana gli chiedeva ben otto euro per fare pipì.
Che dite, abolisco le cipolle?
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8 Aprile 2008, 09:43
Hai il dono della sintesi onirica, direi… Ottima metafora dell’Italia di oggi.