C’è un programma televisivo che è l’icona dell’America violenta, caotica e dalle armi facili. La sua sigla, Bad Boys degli Inner Circle (Bad boys, bad boys, whatcha gonna do / Whatcha gonna do when they come for you) è diventata l’inno della polizia americana, il simbolo del reality televisivo, e l’occasione per innumerevoli spin-off e parodie occasionali, dai Simpson a Doonesbury.
Stiamo parlando di Cops, serie che dal 1989, a mo’ di documentario, spedisce gli operatori a fianco dei poliziotti, sulle strade, negli inseguimenti, nelle irruzioni. Non giudica, non prende posizione esplicitamente, ma libera la voglia voyeuristica degli americani, che si ritrovano davanti al televisore a tifare per i buoni, i poliziotti, contro i cattivi, solitamente neri, ispanici o barboni.
Tuttavia, le immagini concitate di poliziotti normali che corrono dietro a delinquenti normali, comunicando continuamente via radio, spaventandosi, sorprendendosi, eccitandosi, in mezzo a rumori di sgommate e a grandi fiatoni, sono assolutamente ipnotiche: una finestra iperreale sull’incessante e forse futile lotta tra guardie e ladri.
Oggi è in onda anche in Italia, tutte le sere alle 20:45 su FX, canale 113 di Sky. Se non l’avete mai visto, merita.