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sabato 3 Giugno 2006, 13:12

Brutti incontri a Caselle

Ieri mattina alle 5:30, a Caselle, con un amico, stavo aspettando l’aereo per Francoforte. Ci mettiamo in coda ai controlli di sicurezza, quando dietro di noi, cercando di non farsi troppo notare, arriva un tizio con una giacca blu e una maglietta gialla. E’ l’allenatore gobbo Fabio Capello, da noi granata ribattezzato “Fabio Pelodiculo” (in breve PDC) dopo certe sue dichiarazioni caratterizzate da una discreta faccia tosta.

Accompagnato da due donne platinate, si mette in coda come gli altri, salvo buttarsi con uno scatto felino sul metal detector appena aperto, bruciando tutti quelli davanti a lui. Dopo il controllo, con aria soddisfatta per la coda risparmiata, lui e le signore prendono verso destra, mentre noi, subito dopo, prendiamo a sinistra verso il gate di Francoforte.

Ne deduco che sta andando a Roma o Napoli, ma mi sbaglio: dopo qualche minuto lo vediamo arrivare verso il nostro gate, meno soddisfatto di prima, arrancando con i bagagli delle signore; forse aveva semplicemente sbagliato a leggere il gate sul biglietto…

Noi ci accodiamo per l’imbarco, e PDC resta lì seduto, in attesa di entrare per ultimo e accomodarsi in business class. Notiamo però qualcosa di strano: oltre a un bagaglio a mano a testa, il signore ha un ulteriore bagaglio, che però ha l’etichetta che si mette ai bagagli inviati al check-in. Quella borsa non dovrebbe essere lì, nè è chiaro come ci sia potuta arrivare, in barba a tutte le regole e le sicurezze.

Difatti, una volta che ci siamo accomodati e tutti sono seduti e allacciati, lui sale e la hostess tedesca, l’unica di tutto l’aereo a non sapere chi sia quel tizio, lo guarda subito male: inizia una accesa discussione. L’aereo è strapieno, anche a noi hanno fatto posare i bagagli a mano perchè troppo pesanti: non si capisce davvero come si possa pensare di tenere una borsa extra, perdipiù imbarcata in modo irregolare. La hostess mostra a PDC l’etichetta, lui non è convinto e protesta. Alla fine la hostess, d’autorità, prende la borsa ed esce dall’aereo, per farla mettere al suo posto, presumibilmente nella stiva.

PDC non si rassegna, evidentemente la prende come una questione personale. Scuote la testa, va a parlare con le altre hostess, si affaccia persino alla cabina di pilotaggio, si lamenta. Alla fine esce dall’aereo (tenendoci tutti lì: difatti partiremo un po’ in ritardo). Ritorna dopo qualche minuto, con la borsa in mano, soddisfatto. Probabilmente, ciò che non è riuscito a ottenere dai tedeschi l’ha avuto senza problemi dagli italiani a terra.

Al solito, in Itala le regole sono uguali per tutti, ma c’è chi è più uguale degli altri. Specie se gobbo.

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Un commento a “Brutti incontri a Caselle”

  1. .mau.:

    come Blair, insomma.

 
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