Il governo degli indulti
E’ difficile commentare una serata come questa, in cui da una parte su Calciopoli, dopo la task force prodiana dei Rossi e dei Borrelli, arriva il prevedibile colpo di spugna, e dall’altra il governo si appresta ad approvare un indulto che gli permetterà di riuscire là dove il governo precedente ha sempre fallito, facendo uscire Previti (Tanzi, Ricucci, Fiorani…) di galera.
La sentenza del calcio è scandalosa; alla fine il tutto si è ridotto a una scoppola alla Juventus – comunque ridicola, per chi ha truccato interi campionati – e poco altro; la Fiorentina si salva (nonostante tre anni di condanna a Della Valle, che evidentemente aggiustava le partite per diletto e non per la sua squadra); il Milan andrà addirittura in Champions League (dovrà solo fare i preliminari, con due partite di cartello in più: che punizione durissima!); alcuni dei personaggi che hanno maneggiato il calcio italiano per decenni, primo fra tutti il capitalio Carraro, sono stati direttamente assolti.
Dell’indulto, che magari Prodi sperava di far passare sottovoce proprio grazie alle sentenze del calcio, scrivono tutti i giornali: per non scontentare Forza Italia, ci hanno messo dentro anche i reati dei finanzieri. Il centrosinistra ha pianto per anni su come il centrodestra facesse gli interessi personali del suo leader, proprio su questi reati; si è indignato per le leggi ad personam; poi, andato al governo, tempo tre mesi e fa la stessa cosa. Per fortuna almeno Di Pietro è sceso in piazza; spero che su questa vicenda non ceda.
Non sono il solo, stasera, ad essere indignato. Ma visto come la legalità viene maltrattata nell’Italia di Prodi II, c’è solo una cosa che mi viene da dire, anche se non avrei mai pensato di doverlo fare: per il bene dei pochi onesti che ancora resistono, ridateci presto Berlusconi.