L’inflazione corre come un treno
Mercoledì devo andare a Roma, e, non avendo eccessiva fretta, mi sono messo a cercare un treno. Ero convinto di prendere la solita soluzione con interregionale fino a Milano più Eurostar, che nonostante la lunghezza è di mezz’ora più breve che fare il Tirreno; soluzione che ho sempre preso al mattino presto, per un prezzo di 46 euro sola andata, contro i 42 dell’Intercity diretto via Pisa.
Bene, trovo un treno che può andare, clicco, faccio per acquistare… e Trenitalia mi chiede la bellezza di 62 euro: il 35% in più del vecchio prezzo. Guardo meglio, convinto di aver sbagliato qualcosa, poi mi dico: sarà che mi ha messo dentro la nuova tratta ad alta velocità fino a Novara.
E invece no, era un Intercity che tagliava da Alessandria per Bologna; provando a metterci dentro anche l’alta velocità (alta perchè fa risparmiare dieci minuti in tutto), gli euro diventano 74. Con quella cifra, probabilmente avrei potuto prendere l’aereo!
Alla fine ho ovviamente preso l’Intercity tirrenico; parto tre quarti d’ora prima, arrivo 15 minuti in anticipo, mi godo la vista del mare e non devo nemmeno sbattermi a cambiare. Ma che cosa è successo ai prezzi di Trenitalia?