Il gatto di montagna
Non so per quale motivo, ma mi succede regolarmente, ogni volta che arrivo nella mia casa in montagna, di stendermi sul letto a leggere, a lavorare col portatile, o semplicemente a pensare.
Oggi pomeriggio, dopo pranzo, il letto era però occupato dal mio gatto Pico. Si tratta di un gatto bellissimo, bianco e grigio di varie tonalità ed incroci, dal pelo spesso e morbido, e con due splendidi occhi azzurri. Si tratta però anche di un gatto sfortunato… quando lo adottammo, su spinta della mia fidanzata di allora, aveva sei mesi e ci dissero che lo davano via perchè la signora che l’aveva cresciuto aveva un cane che aveva ucciso la sorella e ferito lui gravemente; e, appena ripresosi dalle ferite, la signora l’aveva abbandonato e lasciato lì, in cerca di un nuovo padrone.
Quando, dopo altri tre mesi, la suddetta fidanzata piantò il sottoscritto, la casa e il gatto da una sera all’altra, io ebbi un periodo in cui non riuscivo nemmeno a badare a me stesso, e il gatto fu ereditato da mia mamma, a cui era da poco mancato il suo.
A quel punto Pico, a valle di un doppio abbandono e con il residuo padrone ridotto a uno straccio, ebbe una specie di crisi esistenziale con sfogo sul cibo, diventando in poche settimane un vero bidone. Da allora, su consiglio del veterinario, abbiamo cercato di tenerlo a dieta e di fargli fare esercizio (qualcuno ha una cyclette per gatti?), ma anche se è dimagrito è pur sempre un gatto di dimensioni notevoli.
Io lo vedo ormai di rado, e saranno stati mesi che non avevo occasione di stare un po’ con lui: per cui me lo sono coccolato, pacioccato, abbracciato e cacciato, contendendogli la coperta azzurra, usandolo come cuscino o facendomi usare come cuscino, e facendolo rotolare per tutto il letto.
E poi, visto che eravamo entrambi esausti, è scattata la sindrome narcotica del letto da montagna: ci sono il fresco e il silenzio assoluto, e mi viene facilmente da dormire.
Dovete sapere che è da due anni e mezzo che non dormo sogni tranquilli; quando va bene, i miei sogni sono pieni di inseguimenti, corse, scale da salire, e agitazione di ogni genere; se no, sono veri e propri incubi pieni di angoscia, di annegamenti e di insetti che mi mangiano vivo. Ebbene, dopo tutto questo tempo, per la seconda volta in una decina di giorni ho fatto un sogno bellissimo, pieno di amore e di sesso, ambientato in quello stesso letto in cui mi trovavo; e se è sempre duro svegliarsi e realizzare che la realtà è diversa, è anche un buon segno trovarsi finalmente, una volta ogni tanto, in un sogno piacevole.