A tutto schermo
Non è così inusuale che succeda qualcosa di grave in luoghi che conosci comunque bene, come piazza Vittorio a Roma. E’ certamente strano vedere gli infermieri che portano su feriti dalla stessa scala su cui, sei mesi fa, era ambientata proprio la scena finale di questo film con te come protagonista. E’ da “brivido normale” pensare che tu hai preso quella stessa linea, quelle stesse carrozze nuovissime vanto di Veltroni, soltanto giovedì scorso.
Ma è sempre un po’ strano alzarsi, accendere il televisore, e a meno di un’ora dall’impatto vedere la piazza piena di gente, polizia e ambulanze, le persone che escono zoppicando o vengono portate via in barella, il conto dei morti che cresce, i politici che accorrono o telefonano in diretta. La diretta totale di Sky Tg24, Sky News che la rimanda in tutto il mondo, la CNN che manda l’ultim’ora, la notizia che nasce, cresce, vive, tentenna incerta su dove dirigersi, se sulla critica ai politici o sul drammone umano. E poi, piano piano, tra qualche giorno, si spegnerà anch’essa.
Doveva essere un servizio alla società , è ormai un rito guardone. Ma è ipnotico lo stesso.
17 Ottobre 2006, 12:41
“alzarsi, accendere il televisore ad un’ora dall’impatto”? Ma a che ora ti alzi per andare a lavorare? Ti ci vorrebbe un po’ di LIDL, per motivarti ben bene…. ;-))