Siamo tutti più buoni
Natale si avvicina e siamo tutti più buoni, e si moltiplicano gli appelli di beneficenza.
Mi è così capitato di sentire per caso, poco fa su Radio Rai, una gentile signorina intervistare Giorgio Faletti in un bel marchettone per il suo ultimo libro, naturalmente sempre lodato con toni pacati e misurati (intervistatrice: “Faletti, lei è veramente un genio!”). Finisce l’intervista, e la signorina comincia a dire che siccome il Natale si avvicina e Faletti è un grande uomo, che come forse non tutti sanno dedica molte delle sue energie alla beneficenza, egli vorrebbe impiegare un minuto per fare un appello. E conclude: “Prego, Faletti!”
Solo che Faletti, con calma olimpica, risponde (in onda) così: “Che Dio ti benedica! Mi hai colto di sorpresa, aspetta che trovo gli occhiali… dov’è che devo leggere? Qui?”.
Mentre Faletti cerca il pezzo che deve leggere, la signorina prova disperatamente a coprire la figuraccia dicendo che “naturalmente la Rai raccoglie gli appelli che Faletti si presta gentilmente a sostenere” (ma non era lui che voleva fare l’appello?). E per peggiorare le cose, Faletti trova gli occhiali e comincia a leggere un appello a donare un euro per la ricerca sul cancro, però con il tono piatto di un bambino di sette anni che legge il dettato e si capisce benissimo che non gliene frega niente…