Americani
Il mio volo da Parigi a Filadelfia era occupato quasi esclusivamente da americani; d’altra parte, chi mai vorrebbe andare a Filadelfia da turista? E così, mi sono beccato un paio di americanate fantastiche.
La prima è la ragazza – nè alta nè grassa, semplicemente grossa – che tornava con le amiche da una vacanza a Parigi (ne hanno chiacchierato per tutto il viaggio). Ora, supponi di essere americana, e di essere cresciuta nella prateria con le vacche oppure nella infinita periferia di una megalopoli tutta uguale. Per una volta nella vita, ti concedi una vacanza e vai a Parigi: ebbene, qual è il monumento simbolo, quello che anche se ci stai pochi giorni non puoi mancare, quello di cui ti compri la maglietta e la sfoggi sul volo di ritorno? La torre Eiffel? Montmartre? Il Louvre? Notre Dame? No, ovviamente è un altro: Eurodisney.
La seconda è il tizio che per tutto il santo viaggio, seduto davanti a me, ha lavorato sul portatile a powerpoint aziendali scaricandoli via Bluetooth dal palmare aziendale e parlando con il collega aziendale di nuovi fantastici piani aziendali, intervallati da esibizionismo tecnologico relativo al nuovo portatile aziendale e soprattutto al nuovo palmare aziendale, che sembrava fare di tutto di più. Stavamo già scendendo quando la hostess, pure dovendo insistere, è riuscita a ottenere che spegnesse tutto e si mettesse buono. Ebbene, manca non più di un minuto all’atterraggio, vediamo le case, l’altimetro segna cinquecento metri scarsi, stiamo anche un po’ ballando causa maltempo, e nel silenzio totale della cabina in tensione d’improvviso si sente fortissimo: “PIII-PIII!! PIII-PIII!!!”. Ottanta occhi guardano il malcapitato con il palmare in mano, mentre la hostess gli grida “MA NON L’AVEVA SPENTO?”. No: difatti, a cinquecento metri d’altezza, gli era appena arrivato il primo SMS aziendale per una urgentissima faccenda aziendale. Per poco non veniva (giustamente) linciato.
3 Febbraio 2007, 15:27
Nel terziario avanzato nessuno puo’ sentirti urlare.
3 Febbraio 2007, 17:09
E poi mi chiedono perchè non amo gli USA ;-)
Tra 20 anni diventeremo anche noi così? (spero di no)
Ed allora gli USA saranno diventati il ring di Fight Club? (lo spero già un po’ di più)
3 Febbraio 2007, 21:52
Noi siamo gia’ cosi’, guys. Resistance is futile.
5 Febbraio 2007, 10:46
Sono d’accordo MCP, suprattutto per quanto riguarda il mondo cellulare! :(
6 Febbraio 2007, 18:41
Beh, noi andiamo là e vorremmo vedere cattedrali e monumenti, perché è la nostra idea di turismo. Loro vengono qua e vogliono andare nei parchi divertimenti, perché è la loro idea di turismo. Quanto al fesso che smanetta aziendalmente, non mi preoccuperei molto.
La moglie/tipa gli mette sicuramente le corna; inoltre se l’azienda americana è come quella italiana, il tipo non tarderà ad essere parte passiva di un amplesso contronatura.
10 Febbraio 2007, 15:40
Ciao Mail ;)
Bruno, it alla depends: se dopo il briefing ottiene l’empowerment dal management per realizzare la sua mission, restera’ nella parte active dell’amplex.
(sentito due giorni fa, giurin giurella, un ingegnere delle telecomunicazioni parlare cosi’…)