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lunedì 16 Aprile 2007, 18:42

Addirittura

Pochi giorni dopo la tragedia degli italiani costretti a due giorni di vacanza extra alle Maldive, è di nuovo dramma: un’altra tragedia di italiani costretti dalla rottura di un aereo a due giorni di vacanza extra in Kenya.

So che stare dall’altra parte del mondo controvoglia non è piacevole, però non credo di potermi abituare alle lamentele che emanano dalle interviste di questi romani o veneti in crisi d’astinenza da Italia. Arrivano all’aeroporto e il giornalista gli chiede: allora, è stato pesante? E loro: un dramma, una tragedia. Addirittura, ci hanno messo per una notte in un villaggio vacanze diverso da quello che avevamo prenotato. Addirittura, ci hanno messo sei ore a riparare un aereo. Addirittura, non c’era una presa elettrica per ricaricare il telefonino e la nonna è stata in pensiero. Addirittura, all’aeroporto non ci hanno dato bottiglie d’acqua minerale ma solo quella del rubinetto. Addirittura, il mio bambino (questo di solito è detto da quelle mamme che dicono “il mio bambino” e poi fanno una pausa per permettere al mondo di fermarsi e riverire il suddetto) è rimasto due ore su una seggiola dell’aeroporto. Ah, ma gli faremo causa, è uno scandalo, è indecente!

Io, per tutta questa gente che va in Kenya per lamentarsi che non è Riccione, privata per due giorni addirittura della propria scorta di “yogurt limone e meringhe” e della puntata settimanale di Carabinieri 6, proporrei una cosa: gli farei passare i due giorni nelle stesse condizioni di vita dei camerieri e delle cuoche locali che hanno lavorato per loro nel villaggio vacanze. Vediamo poi se si lamentano. Addirittura.

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5 commenti a “Addirittura”

  1. Mir:

    Ma finira’…
    Come dice una canzone di Riondino:
    “..un giorno.. vi faremo il culo a tutti quanti, altro che elefanti! Bella signora, cos’hai da guardare male? Vorrei vedere te a vendere barboncini in Africa centrale!”
    E sara’ il tempo in cui un chilo di pane costera’ piu’ di un telefono cellulare.

  2. simonecaldana:

    Mangeremo brioches!

  3. BlindWolf:

    Le brioches costano già più di un cellulare :-D

    (Un veneto in crisi di astinenza da Italia… questa mi è nuova! Mio nonno – padovano – quando bestemmiava usava italiàn al posto dell’abusato càn come insulto, evidentemente a suo giudizio era molto più offensivo!)

  4. MCP:

    Il drammone dei vacanzieri esotici non manca mai nei TG. I soliti dietrologi potrebbero pensare che trattasi di velato spot a favore del turismo interno al belpaese ;)

  5. bruno:

    Sì, ci sono i soliti lamentoni e viziati e rompiscatole. Ma è bello vedere che anche tra gli italiani c’è gente ferma e solida, e tutt’altro che fragile. Riporto da Repubblica.it, a proposito della sparatoria di Virginia Tech.

    ******

    Nonostante tutto – dice all’Ansa Marina Cogo, 24 anni, milanese – considero questo posto un campus sicuro, non credo che quello che è successo mi faccia cambiare idea o decidere di tornare in Italia prima della fine dei miei studi”. “Ho fiducia nelle forze dell’ordine, che hanno reagito con grande efficacia e velocità – le fa eco Giancarlo Bordonaro, 28 anni, anche lui di Milano – e non penso certo di andarmene”.

    Bordonaro è arrivato un anno e mezzo fa per studiare per un PhD in ingegneria meccanica ed è già alla seconda esperienza del genere al Virginia Tech: nell’agosto 2006 l’apertura dell’ anno accademico fu bloccata e il campus venne blindato per un detenuto in fuga nella zona, che uccise un vice-sceriffo. “In effetti, non è passato neppure un anno da quell’episodio, ma non sarà questo a farmi cambiare idea e partire: ho ancora due anni e mezzo di studio davanti a me”.

 
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