Sky
Vittorio vb Bertola
Fasendse vëdde an sla Ragnà dal 1995

Màr 7 - 1:31
Cerea, përson-a sconòssua!
Italiano English Piemonteis
chi i son
chi i son
guida al sit
guida al sit
neuve ant ël sit
neuve ant ël sit
licensa
licensa
contatame
contatame
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vej blog
vej blog
përsonal
papé
papé
fotografie
fotografie
video
video
musica
musica
atività
net governance
net governance
consej comunal
consej comunal
software
software
agiut
howto
howto
internet faq
internet faq
usenet e faq
usenet e faq
autre ròbe
ël piemonteis
ël piemonteis
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
vej programa
vej programa
travaj
consulense
consulense
conferense
conferense
treuvo travaj
treuvo travaj
angel dj'afé
angel dj'afé
sit e software
sit e software
menagé
login
login
tò vb
tò vb
registrassion
registrassion

Archivio per il giorno 3 Maggio 2007


giovedì 3 Maggio 2007, 17:39

Monaco

Non ero mai stato a Monaco, se non all’aeroporto; questa volta invece ho avuto la possibilità di visitare la città.

L’esito è senz’altro positivo, ma per motivi forse diversi da ciò che ci si aspetterebbe. Come la maggior parte delle città tedesche, Monaco è priva di monumenti di vero rilievo e quei pochi che ci sono sono in gran parte ricostruiti. Non c’è, insomma, una torre Eiffel o una Sagrada Familia, ma nemmeno un British Museum. C’è, però, una atmosfera piacevole, da città medievale nella parte più centrale, ma comunque molto verde.

Il trucco, quindi, è non andare a Monaco per vedere qualcosa, ma per godersi la situazione, camminare per le strade, e apprezzare la vita. Che, certo, non è economica, come nulla a Monaco; credo di non aver visto tanta diffusa (relativamente alle zone centrali e semicentrali) e visibile ricchezza in alcuna altra città d’Europa; nelle vie clou, è un susseguirsi di negozi di lusso con davanti parcheggiate una sequenza di AudiPorscheBMW – Porsche – Porsche – BMW – Porsche. Ma alla fine, per qualche giorno, si può fare.

E poi, l’attrattiva principale è quella culinaria: per me che apprezzo la carne in vari modi, è stato un susseguirsi di wurstel di ogni genere – nulla a che vedere con quelli confezionati nostrani – inframmezzati da arrosti e stinchi e contornati da patate; e mi sono piaciuti persino i crauti! Su di tutto, ampie dosi di birra, che non è particolarmente economica – il litrozzo costa tra i sei e i sette euro, e in certi locali non servono misure inferiori – ma è varia e buona.

Soprattutto, ho scoperto una cosa eccezionale: il panino con dentro una fetta di cipolla fresca – magari anche un cetriolo – e un trancio di aringa marinata. Non l’avrei mai detto, e invece è subito diventata una passione: cercherò aringhe alla Bismarck per ogni dove.

L’unica nota negativa è invece relativa alla voglia di lavorare dei tedeschi: voglio dire, era il primo maggio, ponte in tutta Europa, la città era piena di turisti… e loro hanno chiuso tutto. Menzione speciale per la pinacoteca, il museo più rinomato della città, che ha chiuso lunedì perchè era lunedì, e martedì perchè era il primo maggio: customer orientation, saltami addosso. Non ci si stupisce che le aziende tedesche spostino le fabbriche in Ungheria.

Nel frattempo, io mi segno sul calendario le date dell’Oktoberfest.

divider
 
Creative Commons License
Cost sit a l'è (C) 1995-2024 ëd Vittorio Bertola - Informassion sla privacy e sij cookies
Certidun drit riservà për la licensa Creative Commons Atribussion - Nen comersial - Condivide parej
Attribution Noncommercial Sharealike