Segni divini (2)
Io, devo dire, sono stato ragionevolmente buono. Mi sono vestito correttamente, con i capi nell’ordine e nelle posizioni richieste, e sono arrivato più che in orario. Mi sono sistemato buono buono dal lato della sposa, così che la sua testimone, per il lato cattolico della cerimonia, potesse avvicinarsi al leggio senza impallare gli sposi. Non ho bestemmiato, nè ho mancato di rispetto al Signore. Ho persino trattenuto le risate quando il sacerdote ha dimostrato che nessun uomo può riuscire a rendersi più ridicolo di un prete cattolico, intonando una canzoncina con un testo del tipo “Evviva la chiesa, la chiesa è bella, è la chiesa degli italiani e andiamo tutti in chiesa”, e invitando poi gli astanti a pregare “per la società civile, che riconosca e supporti i valori della chiesa” (e voti il risposato Casini, invece di rompere le scatole sull’ICI delle librerie e delle case di riposo). Nè ho commentato come il fatto che una persona si riduca in lacrime per l’emozione di sposarsi mi faccia venire dei dubbi sui suoi orizzonti di vita (però, buon per lei). Insomma, sono stato proprio bravino.
E per tutta risposta, quando a fine cerimonia siamo tornati a casa, sono rimasto chiuso nell’ascensore, insieme ad altri cinque, tra cui la cugina di mia mamma, claustrofobica. Siamo saliti, abbiamo premuto il pulsante, si sono chiuse le porte, l’ascensore ha sobbalzato e poi è morto lì. Abbiamo chiamato il numero verde, abbiamo suonato l’allarme, i vicini hanno provato a spegnere e riaccendere l’ascensore dal comando di corrente della sala contatori (riderete, ma parecchie volte ha funzionato), senza ottenere nulla. Nel frattempo, dentro il mio ascensore – che è una scatola cieca di metallo solido – c’erano quaranta gradi e una quantità di ossigeno pericolosamente in calo. Dopo dieci minuti (velocissimo, ad essere onesti) è arrivato il tecnico, che ha riportato manualmente l’ascensore al piano del garage e l’ha fatto aprire.
E poi ci ha pure cazziati, che “non si sale così in tanti, si fa due viaggi”. Ma io dico, se c’è scritto “Capienza 6 persone – Portata 480 kg”, e ci salgono sopra sei persone per un peso totale di circa 350 kg, l’ascensore dovrebbe andare, no? Se non ce la fa, scriveteci sopra una portata inferiore, no? E comunque anche se si blocca, dovrebbe bloccarsi con le porte aperte, no? E poi nella cabina dovrebbe essere previsto un foro di areazione per evitare che ci si possa soffocare dentro, no? E dopo tutto ciò, se fossimo veramente soffocati in sei perché stavi trombando e non potevi venire, tu saresti finito in galera per un considerevole numero di anni, no?
Comunque, i segni inviatici sono chiari: ci è stato chiaramente comunicato che il matrimonio è Male!
9 Settembre 2007, 15:34
Argh! La canzoncina ancora mi mancava…
(comunque al matrimonio – ora ovviamente naufragato – di mia sorella ho portato la mia prozia al ristorante con la cassetta di “Ride the lightning” dei Metallica a manetta. Ed al pranzo ho guardato per tutto il tempo le gambe – nei momenti fortunati anche le mutandine – della sua testimone di nozze.)
10 Settembre 2007, 19:28
Proprio per questo motivo non mi va di sposarmi in chiesa. Per tutta la vita mi vedrebbero sulle foto della giornata con una faccia che esprime in vari modi il concetto “Che cazzo dici, prete”.
11 Settembre 2007, 12:26
le battaglie che la chiesa ha combattuto con più energia sono state quelle per i propri privilegi economici. Ai preti non interessa molto che in Italia esista la possibilità di divorziare o che ci sia una legge sull’aborto. Ma sono disposti a fare il diavolo a 4 per impedire che siano in alcun modo tassate le proprie rendite. per esempio, i soldi che vengono infilati nel cestino che gira durante la messa, per il fisco semplicemente scompaiono. Se io dichiarassi di aver dato 5000 euro ad un chierichetto durante la messa, il fisco non avrebbe nulla da chiedere né a me, ne al prete. Se io invece volessi donare qualcosa a un mio familiare, lo Stato impone comunque delle tasse, in misura variabile a seconda del caso…
11 Settembre 2007, 14:28
Anche le leggi sui principi morali (in primis aborto e divorzio) interessano molto il clero (in particolare il Vaticano, più che il parroco di campagna): se la Chiesa cedesse facilmente su tali questioni perderebbe molta della propria influenza sulle persone e, di conseguenza, la possibilità di ottenere quattrini.
11 Settembre 2007, 15:22
bruno, l’errore sta nella seconda parte: se tu vuoi donare qualcosa (su cui magari hai già pagato le tasse) ad un tuo familiare dovrebbe finire lì (successione inclusa, ovviamente).
12 Settembre 2007, 10:24
d’altra parte, se tu dessi brevi manu 5000 euro a tuo figlio, nessuno ti fa pagare nulla.
Sulla tassa di successione (a parte il mettere una franchigia sufficientemente alta) penso il concetto sia un po’ simile a quello della tassazione delle rendite: cercare di far muovere l’economia.
18 Agosto 2008, 13:59
Il matrimonio è meretricio e lupanare. E’ il Male Assoluto e la causa prima di tutti i mali del mondo. La procreazione è la cosa più abominevole e nociva che possa esistere, è un’invenzione del Creatore Malvagio per poter conservare l’infernale prigione che è la vita nella materia. La maligna Chiesa di Roma è mezzana di prostituzione, perché favorisce il crimine del matrimonio.