Novità a Torino
Oggi, nel mio consueto giro in bici per il centro di Torino, ho potuto scoprire parecchie novità .
La prima è che stavano inaugurando il tratto di metropolitana da Porta Susa a Porta Nuova; ovviamente attorno alle uscite era tutto sbarrato e piantonato dalle forze dell’ordine, visto che c’era persino Prodi (invitato con lo scopo di pietire altri soldi per completare l’opera, e sommerso di fischi da gente incazzata per vari motivi). Già da settimane avevano aggiornato i cartelli nella parte di metro già in servizio; da oggi pomeriggio alle 16 il nuovo tratto sarà aperto al pubblico, anche se si potranno usare solo le fermate di Vinzaglio, Re Umberto e Porta Nuova, perché la nuova fermata Porta Susa – in corrispondenza della futura stazione, che ancora non c’è – è fatta e finita ma resterà sigillata ancora per un paio d’anni almeno.
La metro sarà gratis da oggi pomeriggio fino a domenica sera, anche se immagino l’assalto. Comunque, è probabile che martedì debba farmi un giro a Roma in giornata, in treno, con l’unica coppia di pendolini che non passa da Milano, e quindi avrò modo di provare il nuovo tratto… almeno al mattino, visto che d’ora in poi alla sera la metro chiuderà alle 22:45 (1:30 il sabato, 21:00 la domenica).
Il tutto si inserisce nei festeggiamenti per il centenario dei trasporti pubblici torinesi, che prevede anche una mostra fotografica in vari portici della città .
In tutto questo, c’è un’altra novità : finalmente è sparito il cubo attorno al caval ‘d brons in piazza San Carlo, il che significa che il restauro – che i maligni dicevano avvenire con estrema lentezza, visti i bei soldi incassati dalle gigantesche pubblicità appiccicate alle impalcature – è finito. La statua è ancora coperta da un telo, ma si vede che è stata ricostruita completamente, aggiungendo anche la spada che tempo fa era stata portata via dai gobbi durante i festeggiamenti per un qualche scudetto (non ricordo più se uno di quelli dell’EPO o uno di quelli dei telefonini). Per vedere come è venuta, dovremo attendere che la scoperchino; sperando – solo per il suo bene, intendiamoci – che la Juve non rivinca uno scudetto tanto presto.