Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Mer 24 - 2:32
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione
lunedì 8 Ottobre 2007, 18:25

Multarolo del c…

L’espressione viene da un vecchio post di Andrea (che tra l’altro, come ho scoperto cercando il link, ha ricominciato a bloggare, seppur saltuariamente), e non avrei mai pensato di essere io ad usarla per qualcuno. Eppure, ammetto che mi è subito tornata in mente leggendo questa lettera, ossia la risposta di un responsabile dei vigili urbani a un articolo della Stampa (questo) che denunciava la nuova abitudine dei vigili torinesi di piazzarsi in incognito, contromano, in divieto di sosta e in posizioni pericolose pur di effettuare multe tramite telecamera. E dire che, pur essendo un guidatore sportivo, non ho mai commesso infrazioni significative né perso punti dalla patente, e non avrei mai pensato di trovarmi un giorno a simpatizzare col multato anziché col multante.

Premetto che un dibattito come quello di cui sopra non dovrebbe nemmeno esistere: gli automobilisti dovrebbero fare il proprio dovere, rispettando i segnali stradali; e i vigili dovrebbero fare il proprio dovere, rispettando le leggi che – essendo noi uno stato di diritto – impongono loro certi vincoli a garanzia del cittadino.

Purtroppo, come al solito, bisogna buttarla in caciara: e allora da una parte ci sono gli automobilisti che guidano in maniera pericolosa (il che, tra l’altro, vuol dire troppo veloce ma anche troppo piano o troppo distrattamente) e si lamentano quando vengono multati, anche quando hanno torto marcio; dall’altra ci sono i vigili che si comportano da sceriffi, spesso selezionando accuratamente le proprie vittime tra quelle che non alzeranno mai la voce.

Dopo accurata analisi, io mi sento più dalla parte dei cittadini incazzati, che da quella dei vigili. Perché il traffico a Torino è iper-regolamentato, e in questo caso noi torinesi diamo il peggio di tutti, incrociando una ossessione svizzera con una faciloneria tutta italiana.

Perché sono d’accordo anche io che la svolta a sinistra dal viale di corso Regina Margherita sia pericolosa e di intralcio, e quindi vada repressa; anzi, per favore, reprimetela più duramente. Ma non credo che sia necessario mettersi in incognito e contromano per farlo: ci si può mettere oltre l’incrocio e fermare i trasgressori per contestare la violazione. L’effetto repressivo è anche maggiore, visto che pure quelli che non saranno fermati vedranno i vigili e penseranno che la prossima volta potrebbe toccare a loro. Solo che così si fa meno cassa, e il piatto del Comune piange.

Un altro problema è poi la quantità abnorme di divieti che sono spuntati in città negli ultimi anni, spesso così tanto per vietare, senza pensare ad offrire alternative a chi da quella parte dovrà pur passare. Ad esempio, sono comparsi divieti di svolta a destra in vari viali; da corso Peschiera in corso Monte Cucco e in corso Racconigi, per dire. Sarà anche possibile che la svolta a destra in quel punto intralci, ma allora si doveva aprire un varco per permettere l’immissione nel controviale poco prima dell’incrocio; o come minimo mettere una indicazione preventiva all’incrocio precedente (costringendo però chi deve svoltare a percorrere centinaia di metri in controviali pieni di auto in doppia fila, cantieri e ostacoli vari…). Fatto così, vuol soltanto dire mettere un divieto in più, magari per poi fare delle multe – a quel punto veramente insensate.

Idem per i limiti di velocità lumaca (cinquanta all’ora nei grandi viali è una velocità ridicola, così come settanta in strade extraurbane senza incroci come gli approcci alle tangenziali), per i divieti di sosta non interpretabili da essere umano (quelli con sei fasce orarie diverse, una di divieto, una solo per residenti, una di sosta a pagamento, una solo per operatori con contrassegno giallo a righe…), per le strisce gialle con cui qualsiasi potentato parapubblico si ritaglia parcheggi gratuiti in pieno centro (i mezzi pubblici li usino i privati), e così via.

A tutto questo si aggiunge la sostanziale impunità per altri tipi di violazioni che i vigili e le forze dell’ordine dovrebbero reprimere, dal commercio ambulante ai lavavetri ai semafori, dai parcheggiatori abusivi ai furgoni abbandonati con le quattro frecce in mezzo ai viali (ma guai a toccare i commercianti).

Per cui, massima ammirazione per chi combatte quotidianamente la dura lotta contro il caos del traffico, ma preferirei che prima di tutto si regolasse il traffico in modo ragionevole, eliminando i divieti troppo restrittivi – anche perché troppi divieti uguale nessun divieto – e poi che ci si dedicasse anche ad altro, non solo alle multe via telecamera; e che comunque i vigili dessero sempre l’esempio, invece di farsi spesso vedere a fare le stesse manovre vietate e pericolose che poi stigmatizzano quando le facciamo noi.

Se no, anche a Torino finirà come a Settimo, dove il sindaco, dopo aver tappezzato la cittadina di telecamere anti-rosso “ciniche e implacabili” che scattavano anche quando avevi ragione, è stato costretto a mettersi in ginocchio sui ceci per evitare il linciaggio da parte dei propri cittadini.

Oppure come a Collegno, dove il nuovo autovelox e controllo del rosso all’incrocio tra corso Francia e via Castagnevizza è stato distrutto a sassate dagli abitanti della zona, esasperati dopo la prima ondata di multe per essere sfrecciati su un viale a tre corsie alla temibile velocità di cinquantasei all’ora.

Saranno degli incivili, ma non si può non capirli.

divider

24 commenti a “Multarolo del c…”

  1. simonecaldana:

    meglio giusto e incivile che ingiusto e civile. Beware of the lawful evil.

  2. Alberto:

    vb,
    mi ricordo che, tempo addietro, Bruno puntualizzò su questo blog la definizione di “benaltrismo”. Questo neologismo individua il tipico atteggiamento di chi di fronte ad un azione altrui, che non gradisce per motivi che però non riesce o non vuole spiegare, si limita a dire che “ben altri” sarebbero le cose da fare. Ci sono sempre altre cose che uno potrebbe fare prima, nella fattispecie reprimere “il commercio ambulante, i lavavetri ai semafori, i parcheggiatori abusivi”. Mi viene da domandarmi quanti incidenti stradali, magari mortali, sono stati causati da un ambulante, un lavavetri o un parcheggiatore abusivo, ma spero non ci sia bisogno di porre la domanda… Tu dici che ci sono “ben altri” modi per reprimere le infrazioni al codice piuttosto che mettersi appostato in incognito; mi permetto di dire che è improbabile che, vedendo una pattuglia dei vigili, l’automobilista insista a svoltare dove la svolta non è consentita.

    Il responsabile dei vigili urbani di cui parli, che tu associ alla definizione di multarolo, è semplicemente, a mio parere, uno che ha visto abbastanza mondo per fare spallucce agli isterismi di coloro per i quali il mondo conosciuto finisce in corrispondenza con il paraurti dell’auto e per i quali la massima tragedia concepibile è vedersi sottrarre punti dalla patente. Io ne ho persi due recentemente, proprio in Corso Regina e la cosa non mi ha fatto piacere ma se penso a quanta gente ogni giorno perde la vita sulle strade mi dico che forse il problema dei miei punti è davvero quello minore. Se anche un una sola vita umana si è risparmiata per gli interventi che si sono fatti per la sicurezza sulle strade, due punti di patente sono veramente un contributo minimale. Personalmente per risparmiare anche solo una vita umana avrei devoluto la mia intera patente e pure qualche altro documento…

    A Settimo il Comune non aveva tappezzato la città di telecamere ma aveva semplicemente installato le stesse in tre incroci dove, secondo le statistiche dei vigili, avvenivano un terzo degli incidenti mortali del Comune di Settimo. Ovviamente le telecamere sono meno comprensive dell’uomo e quindi fanno la multa anche a chi commetta violazioni più lievi del codice, tipo impegnare l’incrocio pur essendoci la coda per poi rimanere fermo in mezzo all’incrocio quando scatta il rosso oppure attraversare l’incrocio al seguito di un’ambulanza. In più la telecamera può anche esser mal tarata…
    Ovviamente il numero di incidenti si è ridotto drasticamente. Il problema è che si trattava però di capire se è da considerarsi di più alta priorità l’esigenza di prevenire gli incidenti mortali o quella di non far correre ai cittadini il rischio di pagare una multa un po’ troppo severa. La popolazione di Settimo si è pronunciata in merito e gli amministratori ne hanno dovuto purtroppo prendere atto.
    Beato te che li capisci, io, con tutti gli sforzi, non ci riesco proprio.
    Ciao

  3. BlindWolf:

    Il difetto è sempre quello solito delle leggi e della loro applicazione in Italia: leggi restrittive ed applicazione lasca. Di conseguenza: se sgarri di poco da un paletto strettissimo e sei sfortunato (o qualcuno ce l’ha con te) ti prendi le mazzate, se sei fortunato o furbo continui a uscirne pulito.

    Per quanto riguarda le telecamere di Settimo ne ho già parlato nell’altro post; in seguito ho sentito dire (non so quanto sia confermabile questa voce) che filmavano solo gli ultimi secondi di giallo ed i primi di rosso. Quindi: se uno passava quando le macchine nella strada traversa dovevano ancora partire si beccava la multa, se passava con un rosso pieno (quindi potenzialmente con il traffico a piena velocità dall’altra parte) no. (Le multe sono state cambiate in avvertimenti, io sono passato con il rosso pieno per far passare un’ambulanza e non ho ricevuto ancora niente).

    Per quanto riguarda la posizione delle auto dei vigili: la sosta vietata o in doppia fila non sono sanzionate per sfizio ma perchè creano situazioni pericolose per il traffico (l’improvvisa mancanza di una corsia, anche in una strada larga, crea immediatamente un ingorgo). Infrangere le regole è vietato anche alle Forze dell’Ordine (le quali ovviamente hanno delle regole più permissive per poter esercitare le proprie funzioni). Inoltre danno un appiglio per far annullare la multa (risultato: lavoro inutile per vigili ed altro lavoro per i già oberati giudici).
    Invece che “se dipendesse da me mi piazzerei anche su un lampione mimetizzato da condor per riprendere chi commette violazioni al codice della strada e che piazzerei autovelox anche nei cassonetti dell’immondizia pur di riprendere chi va troppo forte” sarebbe meglio mettere telecamere ed autovelox ben segnalati, visibili ed utilizzati bene in modo che nessuno si metta neppure in testa di correre o svoltare a sinistra. Questa è prevenzione.

    Per quanto riguarda i parcheggiatori abusivi: non causano incidenti, ma sono una forma di estorsione.

  4. Alberto:

    Mettere autovelox e telecamere ben segnalate è la soluzione perfetta purché le si metta ovunque (cosa piuttosto costosa) perché se le metti in un incrocio o due limiterai gli incidenti in quell’incrocio ma non cambierai il comportamento degli automobilisti nel resto del territorio. Laddove, come a Settimo, si voleva intervenire su incroci particolarmente pericolosi, vanno benissimo le telecamere. Laddove si voglia correggere un comportamento scorretto diffuso, che nella fattispecie è quello si svoltare a sinistra dove non è consentito, temo non ci siano alternative al controllo invisibile, che siano telecamere travestite da cassonetto o vigili appostati in posizione non visibile.

    Tra l’altro ho letto anche la risposta di Ghiglia davvero inquietante. Non tanto per l’ampio uso di demagogia (per nulla sorprendente dal personaggio in questione) e nemmeno per l’invasione di campo politica (questa sì sorprendente) che fa quando dà una connotazione intrinsecamente negativa al termine “repressivo” e associa il termine stesso all'”abuso di potere”: un approccio che in questi tempi anche in Rifondazione Comunista comincia a trovare dei critici…
    La parte inquietante è, a mio avviso, quella in cui butta lì un minaccioso: “nell’augurarmi che lei abbia scritto la lunga lettera fuori dall’orario di servizio”, come a promettere verifiche sull’operato di un funzionario di Polizia così ardito da contestare un esponente della casta. Purtroppo non bastano i V-day: questi l’arroganza del potere ce l’hanno stampata nel DNA…
    Ciao

  5. vb:

    A me sembra più casta il vigile che Ghiglia.

    Non lo sarebbe se non vedessi continuamente vigili che passano col rosso o fanno le stesse svolte a sinistra che, se fatte da noi, sono stigmatizzate come un tentato omicidio.

  6. BlindWolf:

    @Alberto:

    Punto uno: telecamere & C. costano, ma a quanto pare a molti amministratori non dispiace fare appalti. Accuse vagamente qualunquiste a parte, se le telecamere servono solo per multare a raffica sono un investimento economico (spendo X euro oggi per guadagnarne di più domani), mentre se sono un ottimo deterrente risparmiano incidenti ma non fanno guadagnare.

    Punto due: quante persone sanno di questi controlli? Non così tante, secondo me (specialmente chi viene da fuori città). E molte di quelle che lo sanno si comportano come al solito sperando di non essere “pinzati”. Chi è paranoico come me ora starà più attento, ma in tanti continueranno a fare da involontari attori ai Martin Scorsese della Municipale.

    Punto tre: soluzione intermedia economica ed efficace: mettere dei bei cartelli che avvisino di eventuali controlli in incognito. Soluzione economica (il solo cartello costa meno della telecamera) ed efficace (da un lato l’automobilista ha un forte deterrente e non può “non essere informato”).
    Ah, vi ricordo che sul sito della Polizia di Stato è liberamente disponibile l’elenco dei giorni e delle strade extraurbane in cui verranno piazzati gli autovelox. Solo che in pochi lo sanno.

    Punto quattro: multe fatte in questo modo ed a tante persone rischiano l'”effetto Settimo”: un avvocato studia le (davvero tante) ragioni di annullamento (in primis la pericolosità del modus operandi dei vigili) e, a modico prezzo, si incarica di inoltrare le contestazioni al prefetto. Risultato: multe annullate, lavoro sprecato, tempo perso. Ci guadagna solo l’avvocato, ma lui fa il suo mestiere.

    Punto cinque: Ghiglia è un politico e deve fare politica. Ha sparato delle frasi molto discutibili ma fa parte del mestiere. Quello che mi ha stupito della lettera di Bianco è che biasima l’automobilista che svolta dove non può ma non “Il motociclista va forte molto forte”. Io non ho mai voluto guidare una moto od un motorino e quando giro in bicicletta uso estrema prudenza, perchè so che nessuna carrozzeria mi proteggerà. La colpa dell’imprudenza del motociclista non ce la mettiamo?
    Inoltre: una volta c’era il cartello di divieto di svolta, ora è stato sostituito dall’obbligo di direzione (molto meno visibile).
    Inoltre: perchè non aggiungere cartelli che segnalano il percorso da fare per svoltare nelle strade a sinistra? (utilissime per chi fa per la prima volta una strada; a Budapest ad ogni incrocio importante è illustrato come imboccare correttamente la strada a sinistra).

  7. Alberto:

    @vb: guarda, io non considero andare in giro a far le multe con telecamere o con appostamenti come un abuso del proprio potere ma semplicemente come una parte del mestiere di un vigile, che contempla anche il compito di fare le multe a chi contravviene alle regole (scusa se uso questa espressione che nel nostro paese sta diventando peggio di una bestemmia…). Viceversa il fatto che Ghiglia minacci velatamente, in un comunicato a mezzo stampa, verifiche disciplinari su chi ha avuto l’ardire di scrivere una lettera a La Stampa in difesa del corpo di Pubblica Sicurezza di cui fa parte denota, a mio avviso, l’arroganza di chi abusa della propria posizione di potere e non ha nemmeno il pudore di farlo privatamente.
    Non vedo poi il collegamento tra i vigili che vedi svoltare dove non si può o passare con il rosso ed il vigile in questione, se non il fatto che fanno lo stesso mestiere. Ci sono tanti ingegneri che fanno cose assolutamente turpi ma il fatto che anch’io sia ingegnere non me ne fa sentire responsabile…

    @Blindwolf:
    punto due: chi non è al corrente dei controlli a priori lo sarà quando gli arriverà a casa la multa… Lo so, è terribile il momento agghiacciante in cui ti rechi all’ufficio postale con la ricevuta della raccomandata e l’impiegato ti allunga quella lettera verde. La guardi con terrore, poi la strappi e scorgi le cifre che dovrai versare allo Stato, per non parlare magari dei punti della patente, che angoscia, che tragedia…
    Tuttavia continuo a pensare che il racconto che faceva il vigile di quando è costretto a suonare a casa della famiglia della vittima di un incidente per comunicare che un loro caro è morto, sia decisamente più drammatico…
    punto quattro: l’effetto “Settimo” si ingenera perché purtroppo chi organizza simili proteste non viene guardato come un marziano, come succederebbe altrove, ma come un paladino della giustizia.
    punto cinque: mi pare che la frase “Il motociclista va forte molto forte” sia un implicito biasimo nei confronti del motociclista che però nel racconto non finiva molto bene… Per prevenire la velocità del motociclista ci pensano già gli autovelox ma se il motociclista insiste con l’andare veloce, visto che la sanzione prevista per l’eccesso di velocità in moto non è la pena capitale, forse val la pena di punire anche chi svolta dove non si può…
    Ciao

  8. BlindWolf:

    chi non è al corrente dei controlli a priori lo sarà quando gli arriverà a casa la multa: ci sono sicuramente più persone avverite da giornali, blog, passaparola, ecc. che dalla contravvenzione stessa. E comunque sono poche. E comunque la contravvenzione può metterci dei mesi ad arrivarci, durante i quali continueranno a svoltare a sinistra.

    Tuttavia continuo a pensare che il racconto che faceva il vigile [omissis] sia decisamente più drammatico: per carità, nonostante i suoi errori mi dispiace che un motociclista scriteriato muoia. E mi dispiacerebbe causare una vittima della strada anche senza avere avuto colpe. Ma sei vai come un pazzo in moto rischi molto e dare la colpa solo a chi svolta a sinistra mi pare eccessivo.

    Per prevenire la velocità del motociclista ci pensano già gli autovelox: questo metodo di prevenzione punizione colpisce solo l’automobilista che commette una colpa minore del motociclista. L’eccesso di velocità non è punito con la pena capitale, ma comporta gravi rischi (anche mortali) per sè e per gli altri. Se mi sdraiassi in tuta mimetica in un campo di granoturco mentre passa una mietitrebbia penso che in pochi darebbero la colpa al contadino, ma in molti alla mia stupidaggine (che pure non prevede come pena lo smembramento tramite macchina agricola).

    l’effetto “Settimo†si ingenera perché purtroppo chi organizza simili proteste non viene guardato come un marziano: una multa giusta ha una probabilità di contestazione molto minore di una multa ingiusta. Alcuni dei (12 o 14, non ricordo) motivi di contestazione di Settimo mi parevano discutibili (“la telecamera non era adeguatamente segnalata”… beh, il cartello l’ho visto subito), ma se ti avessero sospeso la patente per aver dato la precedenza ai pedoni le palle ti sarebbero girate. Inoltre siamo in uno stato di diritto e le forze dell’ordine devono rispettare le regole. Se le regole non vanno bene cambiamole.

  9. BlindWolf:

    può metterci dei mesi ad arrivare. Scusate, non avevo riletto.

  10. Mike:

    Se le persone girano a sinistra in corso Regina e questo e’ pericoloso… si risolve il problema mettendo nel semaforo l’apposita freccia per giriare a sinistra….

    Fra l’altro il fatto che ci sia stata una sollevazione all’autovelox in borgata Paradiso e` semplice: l’incrocio pericoloso, dove ogni tanto la gente si ammazza e` quello dopo, verso il cavalcaferrovia, non quello di via Castagnevizza.

  11. simonecaldana:

    Mike: http://xkcd.com/277/

  12. Alberto:

    Blindwolf: non credi sia un po’ ozioso chiedersi se l’incidente è più colpa dell’automobilista che svolta dove non è consentito o del motociclista che va troppo forte? (ma anche a 50 all’ora un frontale in moto non fa bene alla salute…) Sicuramente ci sono due violazioni al codice che concorrono ad un evento drammatico, probabilmente val la pena di prevenire entrambe le violazioni. In questi anni sono stati messi in giro per le strade un gran numero di autovelox per cercare di ridurre la velocità, ci sono però varie altre violazioni del codice che sono altrettanto pericolose. Non credi? Chi si impegna a prevenire tutto ciò non può che guadagnarsi il mio appoggio, se poi riteniamo che l’impegno sia insufficiente mettiamo più pattuglie ma per farlo ci vogliono soldi che sono quelli delle nostre tasse e qui andiamo su un altro tema “caldo” del blog…
    L’unica vera soluzione sarebbe forse se il rispetto delle regole dipendesse di meno dalla capillarità dei sistemi repressivi e di più dallo sviluppo del nostro senso civico. Fintanto che continueremo a piegare le regole alle nostre necessità avremo bisogno della spada di Damocle della pattuglia nascosta per avere un comportamento più sicuro e più civile.
    Ciao

  13. BlindWolf:

    @Alberto: sulla necessità di senso civico (e su tante altre questioni di principio) concordo pienamente con te ma rimango dell’idea, come ho già ampiamente spiegato, che i metodi qui contestati alla Polizia Municipale siano scarsamente efficaci dal punto di vista della riduzione degli incidenti, irregolari (e pericolosi) dal punto di vista operativo, inutili dal punto di vista della sanzione (prevedo annullamenti a raffica).

  14. Alberto:

    @Blindwolf: Eh, già. Ben altri sono i metodi efficaci, regolari ed utili da attuare. Il problema rimane capire quali sono. Tu proponi: “sarebbe meglio mettere telecamere ben visibili, segnalate e usate bene (cioè?)” ma come già detto mettere una telecamera ben visibile non ha nessun effetto sugli incroci dove la telecamera non c’è che, tranne investimenti folli, rimarrebbero il 99%. E per questo 99% altro di meglio della pattuglia appostata sinceramente non vedo. Se ti viene in mente altro fammi sapere…
    Ciao

  15. BlindWolf:

    Tralasciando il fatto che sono contrario all’effetto “grande fratello”, qui si parla di pochi incroci (piazza Vittorio verso il Po e pochi incroci di c.so Regina); inoltre avevo già suggerito una soluzione più economica ed efficace (segnalazione preventiva di eventuali controlli).

    Inoltre la tua ironia sul benaltrismo è fuori luogo: il benaltrismo consiste nel togliere attenzione ad un problema sottolineando che che ce sono altri più importanti (ma non pertinenti); in questo caso si parla di soluzioni alternative allo stesso problema.

    Ripeto: il problema c’è ma ritengo che non sia questo il modo di risolverlo.

  16. vb:

    Continuo a pensare che la persona che scopre di essere multata da vigili messi contromano, di nascosto e in divieto di sosta difficilmente svilupperà un maggior senso civico, cosa che invece accadrebbe se il comportamento dei vigili fosse a norma e irreprensibile.

  17. Bruno:

    E’ utile pretendere che il comportamento altrui sia irreprensibile, perché è facile trovarlo non irreprensibile e sentirsi giustificati nel rifiutare l’ammenda.

    Un po’ come da ragazzi ci scocciava prendere brutti voti, e si diceva che il professore non capiva niente di latino. Da Cicerone l’avrei accettato, il 4, ma da questo professorucolo no.

    Epperò:

    http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_93587827.html

  18. Mike:

    Del resto io ho visto persone che facevano svolte vietate e passavano con il rosso davanti ai vigili, ben visibili, anzi per la precisione ad alpignano, sulla s.s. 24 all’altezza del comando dei vigili di Alpignano………..

  19. Alberto:

    E io continuo a pensare che uno dei modi più efficaci ed economici per far sì che una persona che non rispetta il codice della strada inizi a rispettarlo è che abbia paura di essere multata per questo e sono convinto che se la pattuglia fosse in posizione ben visibile difficilmente ciò accadrebbe…
    Continuo anche a pensare che per talune persone c’è sempre un alibi buono per non accettare le proprie responsabilità…
    Ciao

  20. Alberto:

    P.S. A proposito. Vi segnalo che dal sito de La Stampa la lettera di Ghiglia è sparita… Non sarà che qualcuno gli ha spiegato che le minacce è meglio non farle a mezzo stampa?

  21. BlindWolf:

    @Alberto: “E io continuo a pensare che uno dei modi più efficaci ed economici per far sì che una persona che non rispetta il codice della strada inizi a rispettarlo è che abbia paura di essere multata”: lo penso anch’io. Per questo penso che sia meglio un cartello di avvertimento che dissuada l’utente della strada.

  22. Bruno:

    La modifica del comportamento è una cosa seria. Se vogliamo sopprimere un comportamento (chessò – passare con il rosso), possiamo farlo punendo il comportamento in questione o premiando un comportamento antagonista. Funzionano tutti e due, ma se si usa la punizione bisogna assicurarsi che la punizione avvenga *sempre* ogni volta che si verifica il comportamento. E’ solo la certezza della punizione che causa la cessazione del comportamento, non l’intensità della pena: altrimenti la pena di morte sarebbe un ottimo deterrente al crimine, cosa che non è.
    In realtà, l’uso della punizione è un sistema educativo scadente, perché richiede un dispendio enorme di risorse: se la punizione non viene applicata, il comportamento si ripresenta.

    Torando a bomba, non serve probabilmente fare multoni, quelli sono davvero utili solo alle casse del comune: servirebbe invece che *ognivolta* che qualcuno passa col rosso si prendesse la multa, fosse anche di 10 euro.

    Un saluto agli amici del forum.

  23. vb:

    Difatti io sarei favorevole ad avere le telecamere in tutti gli incroci, però con i rossi regolati giusti, i gialli non accorciati apposta, il semaforo non inutile in mezzo alla campagna e messo apposta per invogliare alla trasgressione, i vigili non appostati contromano, eccetera.

    La certezza della pena è fondamentale, come dici tu, ma a monte deve esserci la certezza della regola da seguire e della sua applicabilità pratica.

  24. Alberto:

    vb, anch’io sarei favorevole ad avere telecamere a tutti gli incroci ma questo costa ed invece ogni giorno molti (tra cui tu stesso) chiedono alle istituzioni di ridurci le tasse e per farlo le amministrazioni riducono le spese. Tu saresti disposto a pagare un po’ più di ICI per avere telecamere a tutti gli incroci?
    Tutti vogliamo un’amministrazione pubblica efficiente, cosa che include anche semafori ben configurati e non buttati lì a casaccio, e le ricette per ottenerla sono tante ma nessuna facile purtroppo. Nel frattempo non mi sento di biasimare un semplice ufficiale di Polizia Municipale se decide di scoraggiare gli automobilisti a svoltare a sinistra dove non si può multandoli, né lo biasimo se si mette nell’unica posizione in cui può rilevare la targa delle auto che infrangono il codice anche se in quel punto la sosta è vietata (come d’altronde su tutta Piazza Vittorio peraltro).
    L’alternativa sarebbe che il comune creasse dei posti auto appositamente riservati alle auto della Polizia in incognito, ma qualcosa mi dice che non sia una buona idea…

 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike