Ieri mattina è venuto il momento del mio ultimo meeting nel Board di ICANN, che, per combinazione, coincideva anche con l’ultimo meeting di Vint Cerf.
Quella per Vint è stata una seconda grande festa, non tanto per i regali – ICANN ha contribuito con una dozzina di bottiglie di vino di grande valore – ma per la sincera commozione di tutti e di Vint per primo. E’ facile essere buonisti in queste situazioni, ma osservandolo ancora una volta da vicino ho capito che Vint dispone effettivamente, al di là della competenza tecnica e dei suoi grandi successi in moltissime situazioni, di molte qualità speciali.
Tutti i membri del Board hanno voluto dire qualcosa, e trovate qui, nell’ultimo quarto, la trascrizione della seduta. Molti hanno raccontato della prima volta in cui lo hanno conosciuto, della soggezione che provavano, di come lui li abbia subito messi a loro agio, e trattati sempre da pari. Altri hanno raccontato dei suoi grandi risultati, della sua preparazione maniacale, della sua efficienza e dedizione. Io ho voluto fare due osservazioni.
La prima è che, in sette anni passati a rivolgermi a lui in varie forme, e ad osservare altri fare lo stesso, non l’ho mai visto perdere la calma, essere arrabbiato, diventare scortese o irragionevole, e questo anche in quei casi in cui, ogni tanto, succedeva a noi di essere scortesi, irragionevoli o arrabbiati. In un processo comunitario come quello di ICANN, questa capacità è fondamentale per evitare l’esplosione; ma non è affatto scontata.
La seconda è che, osservandolo da vicino per tre meeting, mi sono reso conto di quanto sia duro e faticoso essere Vint Cerf. Probabilmente dall’esterno si vedono soltanto gli onori, il successo, i premi, i privilegi, il bacio del ministro, i regali di valore, i trasferimenti in elicottero… Eppure, in cambio di tutto questo si deve essere sempre in servizio, sempre disponibili per tutti, sempre gentili con la quantità innumerevole di persone che viene a mendicare attenzione, una foto, una stretta di mano; si deve sempre essere all’altezza di se stessi, e questo costa sacrifici e fatica immane. Anche se questo sembra non pesare, non posso che pensare che un po’ di tranquillità sia più che meritata.
Chiudo tornando solo per un attimo al tributo poco rilevante, quello a me medesimo. ICANN ha approvato ufficialmente una risoluzione che recita:
Whereas, Vittorio Bertola was selected as nonvoting liaison to the ICANN board by the At-Large Advisory Committee to serve first during the year 2007.
Whereas, Vittorio has provided excellent insight, leadership, and expertise in this role, with an unmistakable Italian panache and Lamborghini speed of speech.
Whereas, as Vittorio has represented the voice of reason and even-handedness during his long service as liaison and has provided sage advice and counsel in all matters coming before the board.
Whereas, Vittorio has been a strong advocate of the at-large community and its involvement in ICANN.
Whereas, Vittorio Bertola has concluded his term as liaison on behalf of the At-Large Advisory Committee at the Los Angeles meeting.
Resolved that Vittorio Bertola has earned the deep appreciation of the board for his term of service as liaison and the board wishes him well in his future endeavors.
Ok, devo parlare più lentamente e non mangiarmi le parole, va bene – anche se, come gli ho risposto, invece di parlare alla velocità di una Lamborghini preferirei che mi dessero la Lamborghini e finita lì (in regalo mi hanno comunque dato una bella palla di vetro). Ma quello che è stato toccante in questi giorni è stato essere fermato nei corridoi e alle cene dalla gente più disparata – tutti senior, tutti esperti, tutti di altissimo livello – per ricevere complimenti, espressioni di apprezzamento, inviti a continuare.
A margine di una riunione del Board, una delle tre persone che hanno costruito Internet dal primo all’ultimo bit mi è venuta a cercare, e mi ha detto di essere rimasta impressionata dalla capacità di analizzare i problemi in modo oggettivo, di comprenderne tutti gli aspetti, di sintetizzarli e proporre soluzioni imparziali, accettabili e funzionanti. Io ovviamente volevo sprofondare nel sottosuolo, per cui ho farfugliato qualcosa e ho cercato di ringraziare per quanto possibile… Il giorno dopo, quando è stata proposta la risoluzione di ringraziamento e come da rito è stato richiesto un secondo, metà del Board si è affrettata ad alzare la mano. Ecco, alla fine sono queste le cose che ripagano dell’impegno e della passione che ciascuno di noi mette nelle proprie attività preferite. Le faremmo lo stesso perchè ci piacciono, ma così è decisamente più facile.
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