Elettrodomestici online
In questi giorni di relativa tranquillità ho potuto dedicarmi a una faccenda che attendeva da qualche settimana: acquistare gli elettrodomestici mancanti per la mia nuova casa (con trasloco in programma a metà -fine gennaio). Li ho elencati in ordine di priorità e importanza, e quindi mi sto dedicando nell’ordine a:
1) Televisore del tinello;
2) Frigorifero;
3) Lavatrice.
Per quanto riguarda il televisore del tinello, purtroppo ho un limite hardware: la posizione che ha più senso è a muro, su una parete stretta tra la serranda della porta-finestra e la porta del cucinino, dove la larghezza disponibile è di 70 cm. Per questo motivo, pur se a malincuore, ho dovuto accontentarmi di un piccolo 26 pollici.
Bene, la massaia media si sarebbe limitata ad entrare da Fnac o da Mediaworld, guardarne un paio, e prendere quello che accattivava di più. Ma noi siamo ingegneri, non donnicciuole! E’ per questo motivo che doniamo alle nostre attività di massai un tocco di ordinata pianificazione, che ricorda da vicino le nevrosi da collezione di francobolli.
Quindi, dopo un paio di settimane di giri esplorativi, mi sono deciso a passare un paio d’ore con Google per cercare recensioni e giudizi da fonti indipendenti. Dovete infatti sapere che i televisori piatti – a parte la fondamentale distinzione tra LCD e plasma – sono molto diversi in termini di qualità , anche a parità di dimensioni e risoluzione del pannello (in massaiese, “HD Ready” o “Full HD”; meglio il secondo, ma sotto i 37 pollici la differenza è sostanzialmente impercettibile). Molto infatti fa la bontà dell’elettronica di controllo, ossia gli algoritmi di gestione e filtro dell’immagine; mentre quei valori dichiarati che le case sparano a palla – contrasto, angolo di visione eccetera – sono sostanzialmente prodotti degli uffici marketing, cioè totalmente inaffidabili. Trattandosi di un investimento significativo su di un elettrodomestico che appallerà i miei occhi per diversi anni, ci tenevo a comprare un buon prodotto.
Leggendo un po’ di prove in giro, quindi, ho scoperto che la qualità migliore nella fascia medio-bassa è del Sony Bravia KDL26S3000, insidiato dal Samsung LE26R86BD. Mi sono quindi fatto una cultura sui Sony: vi sarete pur chiesti perché cambiando una lettera della sigla il prezzo raddoppia? Beh, la U o la P sono le serie base, poi ci sono la S e la V come serie medie; poi – sugli schermi più grossi – ci sono quelle sempre più avanzate, cioè la D che aggiunge il refresh a 100 Hz, poi la W che è la prima Full HD, e poi la X che è il top di gamma.
Tutto chiaro? No, vero? Difatti la morale è questa: ormai comprare un elettrodomestico capendo se vale il suo prezzo o no è praticamente impossibile, in una giungla di offerte, rinnovi di modelli ogni tre mesi, e marchettari creativi. Tocca affidarsi un po’ alla fiducia nella marca – io sono un fedele di Sony e tutto sommato non mi posso lamentare – e un po’ a qualche sana botta di fortuna.
C’è però una cosa che potete fare: una volta scelto un modello, pagarlo il meno possibile. Il prezzo del mio Sony, durante i giri esplorativi, è risultato il seguente:
- Mediaworld delle Gru: non disponibile;
- Saturn di 8Gallery: “offerta speciale” a 749 euro;
- Carrefour delle Gru: 709 euro;
- ComputercityHW: 699 euro.
Bene, io non mi sono accontentato: sono andato sul mai abbastanza ringraziato Trovaprezzi – in alternativa c’è il più nuovo Twenga, che vi fa anche i filtri per parametro e un sacco di altre cose carine – e ho inserito la sigla del modello. Ho così scoperto almeno una decina di negozi che offrivano un prezzo migliore; verificando l’effettiva disponibilità , tempi e spese di spedizione (con cui alcuni vi fregano…), alla fine l’ho ordinato da Fotodigit per 637 euro spedizione compresa, cioè 60 euro in meno del prezzo offline più basso, e 110 euro in meno – quasi il 20%! – di quello più alto. Siamo nelle feste, quindi pur avendolo ordinato venerdì pomeriggio arriverà giovedì prossimo, ma non ho fretta.
Ora sto cercando di ritentare il colpo con il frigorifero, dove ho un difficile incrocio tra un limite massimo di profondità di 60-61 cm – e ormai i frigoriferi combinati sono quasi tutti da 65 – e i miei requisiti su colore (argento) e classe energetica (A+), più un desiderata di non avere maniglie sporgenti ma ad incasso. Ho visto un Bosch che mi piace, e anche lì il prezzo online, poco sopra i 500 euro, è di quasi 100 euro inferiore al miglior prezzo offline; anche se son quasi certo che mi stiano rifilando il bianco da 350 euro di tre anni fa, semplicemente ridipinto di argento; ché di questi tempi basta dipingere di argento o ricoprire di acciaio un frigorifero per aumentare il valore percepito di 200 euro.
Certo, c’è sempre il rischio che qualcosa vada storto: ordini un frigorifero da un negozio di Treviso o di Napoli, e se poi arriva e non funziona? Quanto ti costa rimandarlo? Se poi devi litigare? Ciò detto, nel momento in cui uno trova un certo numero di fornitori affidabili e li mette in competizione tra loro per trovare ogni volta il prezzo migliore, è certo di risparmiare.
Sempre sapendo che se poi l’azienda cambia una lettera nella sigla del modello e ti rifila la tecnologia di cinque anni fa dentro un nuovo case alla moda, c’è poco da fare…
P.S. A proposito di frigo: se qualcuno nei commenti prova a pronunciare la parola Smeg, si prende una sberla dietro le orecchie!
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