Linee guida ai compagni blogger sull’autodeterminazione dei popoli
Compagni blogger!
L’emergenza relativa alla rivolta indipendentista in Tibet richiede lo sforzo congiunto dell’intera blogosfera, con il fine di sostenere mediaticamente la lotta dei fratelli tibetani, che da cinque giorni tengono in scacco i carri armati cinesi con la sola forza del proprio sorriso!
Vittime dell’oppressione e della censura cinese, tanto dura da impedire la circolazione di qualsiasi notizia sul Tibet – infatti i nostri giornali stanno riempiendo dieci pagine al giorno solo con il testo di “Fra Martino” -, i tibetani hanno bisogno di tutto l’appoggio dei blogger occidentali!
Allo scopo di evitare gli errori, tuttavia, riteniamo opportuno pubblicare un vademecum su come il blogger intelligente deve commentare le varie lotte secessioniste in giro per il mondo. Siamo lieti di notare che esso viene già ora seguito alla lettera su tutti i principali blog italiani, ma ribadire le direttive non fa mai male.
Cecenia: Da quelle parti è un casino, è difficile trovare una vittima di cui prendere le parti, e poi tanto è tutto scritto in cirillico. Criticare comunque Putin, che è amico di Berlusconi. Per il resto, lamentarsi che “è tutta colpa del petrolio”.
Kosovo: Da quelle parti è un casino, perché i kosovari sarebbero vittime degli odiati serbi criminali di guerra che ammazzavano i bosniaci e i croati quando questi non erano intenti ad ammazzarsi tra loro, però poi i serbi furono bombardati dalla NATO mentre i kosovari sono alleati americani, quindi questi ultimi qualcosa di male avranno fatto. Criticare comunque Bush, che è amico di Berlusconi. Linkare LigaJovaPelù che cantano Il mio nome è mai più, fare faccia compunta e schierarsi contro tutte le guerre.
Darfur: Boh, so’ negri, si sa che si squartano tra loro, e tanto non li distinguiamo l’uno dall’altro. Ignorare, a meno che non ne parli Bono o che non ci siano delle belle foto di bimbi denutriti e deserto. Magari, se va di culo, si riesce a tirare in ballo anche il riscaldamento globale.
Val Brembana: Leghisti di merda! Ignoranti! Cambiatevi la canottiera! Lavatevi!
Paesi Baschi: Evviva i compagni dell’ETA! A morte il prete Aznar! Adesso che c’è Zapatero, però, ricordarsi di auspicare la fine della lotta armata e l’unità della sinistra.
Kurdistan: Schierarsi rigorosamente a favore del popolo curdo oppresso e contro l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea. Ricordare che la Turchia sta in Asia e non ha nulla a che vedere con la cultura europea. Se vi fanno vedere le foto dei templi romani di Efeso o di quelli greci di Pergamo, negare o sostenere che trattasi di terre irredente successivamente devastate dall’Islam. E comunque, abbiamo tutti visto Fuga di mezzanotte e ciò è prova sufficiente per concludere che la Turchia è una dittatura assassina.
Tibet: Prima di cominciare, assumete una sufficiente quantità di caramelle balsamiche per raggiungere la pace interiore. Iniziate con una netta condanna della Cina e di qualsiasi cosa essa faccia o produca (vi diamo un aiuto: “il mio cellulare si è rotto subito perché era fatto in Cina” o “gli involtini primavera fanno schifo”). Accusatela di essere una dittatura; se siete di centrodestra criticatela perché comunista, mentre se siete di centrosinistra non dimenticate di aggiungere che “quello non è il vero comunismo” e che si tratta invece di “capitalismo selvaggio”. Già che ci siete, lamentatevi anche della corrotta monarchia nepalese, della corrotta democrazia indiana e della corruzione di chiunque non dia subito ragione alla causa tibetana; in questi casi è opportuno suggerire che egli certamente ha degli interessi economici in ballo. In caso di contestazione, ricordate che il Dalai Lama vive d’aria e che le spese delle continue proteste pro-Tibet in giro per il mondo sono coperte dalla Provvidenza. Qualsiasi fatto contrario alle vostre tesi va etichettato come una allucinazione ottica oppure una menzogna abilmente diretta dalla propaganda cinese. Proponete azioni misurate e tolleranti come il boicottaggio delle Olimpiadi o la chiusura dei commerci con la Cina; inoltre sputate in testa ai tre compagni di scuola cinesi di vostra figlia, e spargete nel quartiere la voce che il proprietario del negozio cinese all’angolo conserva il cadavere del nonno in cantina e in più ha il cazzo piccolo. Chiudete con note di grande tristezza; cercate di stimolare il senso di colpa dei lettori, affermando implicitamente che chi non è con voi è una merda. Se vi sentite potete anche chiudere il blog, basta riaprirlo il giorno dopo. State però attenti a non farvi prendere la mano: poi dovreste darvi fuoco.
P.S. Certo, se poi questo dovesse portare alla tipica reazione durissima dei regimi autoritari in crisi, al fallimento delle Olimpiadi, a un embargo economico e a un regresso di dieci anni nell’evoluzione dei diritti umani in Cina, non c’è problema! Mentre il miliardo di cinesi sarà privato grazie a voi di quel po’ di libertà conquistata in questi anni, le multinazionali occidentali – quelle che controllano sia i nostri media che le nostre imprese manifatturiere in difficoltà per la concorrenza cinese – saranno pronte ad attutire per noi l’embargo rifornendoci di ottimi prodotti nostrani a prezzo quintuplo di quelli cinesi, dopo averli importati di contrabbando, aggirando l’embargo, dalla Cina stessa.
E poi noi da domani, seduti sul nostro sofà , bloggheremo a sproposito di qualcos’altro.
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