Tanto tuonò che piovve
Vorrei potervi raccontare della bella cena della curva Primavera tenutasi ieri, ospite d’onore Alberto Pozzo, e in un angolino c’era anche Matteo Sereni che lo ha premiato.
Arriva ora però una notizia surreale: Cairo avrebbe appena esonerato Walter Novellino, richiamando al suo posto nientepopodimenoche Gianni De Biasi, l’allenatore cacciato in agosto prima ancora che cominciasse il campionato, richiamato a febbraio, ricacciato a luglio e ora richiamato in aprile.
Certo, ieri all’allenamento c’era stata una contestazione pesante, con insulti e sputi alla squadra e ad alcuni giocatori in particolare (Recoba e Di Michele su tutti), ritenuti pigri e svogliati. E può darsi che cambiare allenatore fosse l’unica cosa da fare, nel caso in cui si sia giunti a una situazione di incompatibilità tra lui e la squadra. Pare sia vero che dopo il buon primo tempo di Toro-Empoli Novellino sia rientrato negli spogliatoi isterico e mandando tutti affanculo, al punto che due o tre giocatori si sarebbero rifiutati di rientrare in campo e solo l’intervento di Cairo li avrebbe convinti in extremis a desistere (basta che guardiate quelli che sono usciti dal tunnel due minuti in ritardo, facendo aspettare tutto lo stadio e i compagni già schierati); risultato, secondo tempo fantasma e sconfitta.
Ciò detto, nel calcio c’è anche una dignità ; e riprendendo un allenatore scarso e viscido, uno che ha manovrato lo spogliatoio per tutto lo scorso anno per far fuori il collega che l’aveva rimpiazzato (e chissà se ha ripetuto l’exploit in queste settimane), Cairo ha veramente compiuto una buffonata. Bastava prendere un Pigino o uno Zaccarelli qualsiasi, per traghettare la squadra per cinque giornate verso il suo destino, qualsiasi esso sia; tanto a questo punto la tattica fa poca differenza. Invece, Cairo – dopo tre anni di errori – ha voluto rendersi ridicolo, e ha reso ridicolo anche il Toro. E io, dopo molti anni, non so se domenica avrò voglia di andare allo stadio: perché, anche se dovessero arrivare i risultati, la coerenza, la dignità , l’onestà e la serietà vengono prima di tutto.
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