Il Fronte dell’Uomo Qualcuno
Ieri pomeriggio, quando tramite Mantellini e i suoi vetri ho scoperto questa storia – quella per cui Al Gore arriva a Roma e vuole incontrare i blogger, e prontamente gli organizzatori tirano fuori una lista di amici degli amici ai quali chiedono pure di portare gli amici, dopodiché a quelli che si lamentano dicono “ma se c’è ancora posto potete entrare anche voi” e “che volete, noi siamo i blogger col talento, abbiamo pubblicato un sacco di post in questi anni” – mi sono girate un po’ le scatole. Ho lasciato qualche commento qua e là , e poi ho lasciato perdere, convinto che in parte sia un errore altrui – l’azienda che organizza, semplicemente, non capirà una mazza di blog e Internet – e che quelli della lista (non tutti per fortuna) che se la tirano perché “io sono un blogger famoso” e si scambiano inviti a vicenda finiranno seppelliti dalla storia, anzi lo sarebbero già stati se non fossimo in Italia.
Poi però ho avuto l’illuminazione, e ho pensato che il commento migliore l’ha appena scritto Caparezza. E visto che questa è una settimana musicale, eccolo qui: leggete per bene il testo.
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Io diventerò qualcuno. Non studierò, non leggerò, a tutti voi dirò di no: ecco perché diventerò qualcuno. Se vuoi parlare un po’ con me ti devo addare al mio MySpace.
Nel dopoguerra non c’era chi urlava nei comizi più di un cherokee. Non c’erano tv colme di Nembo Kid, né radio_attive come nubi a Chernobyl. C’era l’uomo qualunque, sostenuto dal Fronte dell’Uomo Qualunque. Nella schiena dei partiti affondò le unghie: “Io non sono di destra nè di sinistra, sono un uomo qualunque! E lo stato è demagogo, nel sistema bipolare non mi ci ritrovo.” Oh, ferma tutto! Devo aver avuto un herpes, dato che questo sfogo non mi è nuovo. Vivo decenni dopo nello stesso clima, che su questo fuoco getta più benzina; ma non c’è più l’uomo qualunque, tutti sono qualcuno, tutti sono in vetrina.
Io diventerò qualcuno. Non studierò, non leggerò, a tutti voi dirò di no: ecco perché diventerò qualcuno. Se vuoi parlare un po’ con me ti devo addare al mio MySpace.
Il qualcunista milita in una banda che prende piede se la prendi sotto gamba. Gode come te quando ti stendi sotto Ramba, ma è talmente finto che sembra un ologramma. Partecipa al raduno di quelli che gridano “Italia uno!” poco prima di un programma. Scrive recensioni di cd nel web e non distingue Zenyatta Mondatta da Ummagumma. È una farsa, ha una cultura scarsa, ma non gli basta il ruolo della comparsa. Prima parla per bocca di Giorgio Bocca, poi la pensa come Giampaolo Pansa. Lascia nei forum commenti di boria, ma sì!, sono piccoli momenti di gloria. Porta avanti una staffetta scorretta: non passa il testimone ma passa a testimonial.
Io diventerò qualcuno. Non studierò, non leggerò, a tutti voi dirò di no: ecco perché diventerò qualcuno. Se vuoi parlare un po’ con me ti devo addare al mio MySpace.
«Il Fronte dell’Uomo Qualcuno è il primo partito di questo paese. Grazie e arrivederci.»
Bene, adesso mister e miss faranno del Parlamento la Diaz del blitz. Non distinguono il Foglio dal Manifesto, del resto io non distinguo Libero da Gin Fizz. La democrazia fa la fine del vip che ritrova H.P. sull’uscio dell’hotel Ritz. E siamo tutti nelle mani di chi? Di questi che per diventare qualcuno cambiano nick? Si, il Fronte dell’Uomo Qualcuno ha voti al cubo, mamma che dolore al culo, lo appuro, se questo è uno scherzo manca di sense of humor. Uh, che manrovescio stiamo seppellendo nell’Endemol generation. Devo aspettare di perdere il mio diritto di voto per guadagnare il diritto alla nomination?
Io diventerò qualcuno. Non studierò, non leggerò, a tutti voi dirò di no: ecco perché diventerò qualcuno. Se vuoi parlare un po’ con me ti devo addare al mio MySpace. Io diventerò qualcuno. Non studierò, non leggerò, a tutti voi dirò di no: ecco perché diventerò qualcuno. Se vuoi parlare un po’ con me ti devo addare al mio MySpace.
[tags]caparezza, uomo qualcuno, musica, blog, gore, blogger, quand’è che riaprono blogbabel?[/tags]
24 Aprile 2008, 14:11
stavo aspettando per vedere quanto tempo saresti resistito senza rosicare :-P
24 Aprile 2008, 14:58
Ma se ho commentato ovunque già ieri :-P Comunque veramente non è rosichio, è più il fastidio per l’ennesimo meccanismo da cricca, anche se molti di quelli che erano in quella lista non ne hanno certo responsabilità .
24 Aprile 2008, 15:00
mah, c’è poco da rosicare.
Guardiamo con razionalità gli avvenimenti: arriva un importante (ma “perdente”, non tanto per gli avvenimenti del 2000, ma perchè non ci ha più riprovato pensando solo di rivestire il ruolo della cassandra triste) esponente della politica americana. Si muovono gli italiani che come tutti i figli di una terra ormai provinciale e supinamente permeabile alle idee politiche foreste (specie quando arrivano da oltre oceano)organizzano un “evento”, al quale, ovviamente “bisogna esserci”.
Come vengono distribuiti gli inviti? ma ovviamente secondo la miglior tradizione! Attraverso il meccanismo degli amici: invitiamo chi conosciamo, chi sappiamo essere domestico, addomesticato o addomesticabile, chi siamo sicuri che non metta in imbarazzo l’importante ospite (ecco perchè manca grillo, l’unico blogger italiano conosciuto dagli stranieri perchè in grado di influenzare l’opinione pubblica del nostro Paese) e soprattutto invitiamo chi ci sta simpatico. Poi, viste le lamentele apriamo le porte a tutti, come nella miglior tradizione dei piagnistei.
La cosa triste è che si applica tale meccanismo non solo ad un presunto evento per blogger fighetti, e va bene, ma pure alla selezione della classe dirigente di questo paese, il che è molto più discutibile, visto che il criterio dovrebbe essere la meritocrazia, ma si sa da noi è sco-no-sciu-ta, ma vabbè.
La cosa ancora più triste è che in una seppur velleitaria occasione come l’incontro con il politico americano la parte che si autoconsidera “vincente”, “innovativa”, “cool” e finanche “trendy”, che si presume aver compreso appieno le potenzialità della Rete si ritrova invece ad utilizzare uno strumento con così tante potenzialità attraverso una mentalità vecchia.
Già , perchè sono i soliti che se la cantano e se la suonano e ci annoiano pure un pochetto, visto che spessissimo sono autoreferenziali, non perdono occasione di citarsi tra loro e si chiamano pure per nome, come se i loro lettori fossero costretti ad un voyeurismo bloggarolo delle loro avventure internettiane e non.
Pensate che stia a rosicà pure io? Direi di no, per quel giorno ho già fissato un altro impegno altrettanto interessante e neppure mi va di farmi prendere per il naso dal politico americano di turno che viene a far passerella qua da noi.
Mi bastano e avanzano le passerelle dei politici locali in cerca pietosa di voti per i prossimi ballottaggi.
24 Aprile 2008, 15:18
A me piacerebbe chiedergli solamente se anche all’interno delle piscine climatizzate c’è l’effetto serra…
24 Aprile 2008, 15:21
O cliccato sui commenti per scrivere “stai rosicando”, e, che cacchio, .mau. arriva sempre prima.
24 Aprile 2008, 15:22
“o cliccato” è evidentemente in caso vocativo.
24 Aprile 2008, 17:38
Beh, quando organizzo un evento invito chi voglio io. Non penso vb, che tutti gli eventi possano essere organizzati secondo criteri matematici. Poi é comunque aperto l’accesso a tutti. Insomma, anche secondo me stai rosicando ;)
24 Aprile 2008, 17:45
sisifo: hai riassunto della scomparsa della società , concetto al quale questo foru^Wblog è in pratica dedicato.
24 Aprile 2008, 17:53
“Io invito chi voglio io” è quando organizzi una festa privata a casa tua. E’ diverso se lo presenti come “Al Gore incontra i blogger italiani” e “l’ingresso è libero in modo che tutta la blogosfera sia coinvolta”. Infine, è un modo di pensare assolutamente italianissimo il ritenere che chiunque critichi il sistema delle caste lo faccia solo in attesa di entrarci…
25 Aprile 2008, 13:04
vb: sei così convinto che Al Gore sappia che tra le presentazioni che farà ce ne sarà una ai bloggher italiani?
25 Aprile 2008, 16:36
In effetti il capobloggher ha annunciato che l’aveva chiesto lui (o più facilmente il suo staff), ma va a sapere se è vero :-P