Tutti li cercano
So da quando l’ho messo in linea – oltre un anno fa – che questo nuovo sito è tutto meno che ottimizzato: praticamente tutto il contenuto è generato dinamicamente ad ogni richiesta, e il mio piano di mettere in piedi un fantasmagorico sistema automatico di cache è rimasto appunto sulla carta. Per questo motivo, quando ieri il mio post con i link alle dichiarazioni dei redditi ha cominciato ad apparire abbastanza in cima alle ricerche su Google, il server si è via via sovraccaricato; per poi subire il colpo di grazia quando il post è stato linkato da Heise, più o meno l’equivalente tedesco di Slashdot anche se meno nerdico.
Ho messo subito in piedi qualche contromisura: ho rediretto tutti i visitatori crucconici a una bella pagina inesistente su un host inventato, e ho approntato un sistema casalingo di caching del post e della pagina principale del blog, che con le ore si è sufficientemente raffinato da permettervi di postare i commenti e vederli comunque comparire entro pochi minuti, anche se non riconoscerà il vostro login o la lingua da voi selezionata. Comunque, penso di provare qualche plugin di caching come WP Super Cache (qualcuno ha mai provato?).
Resta il fatto che il picco di carico del server ieri a pranzo è stato attorno al 13000% del processore, e che solo nella giornata di ieri ho fatto circa trenta volte le visite di un giorno normale. Fa piacere, anche se penso che la maggior parte sia arrivata qui e poi se ne sia andata delusa dopo pochi secondi perché non c’erano i file di questa o quella città … a proposito, nel vecchio post ho aggiornato i link, ora c’è in linea un file per Torino veramente completo, e anche un file di Milano, e se trovo altre grandi città le linkerò da lì.
Ah, resta anche il totale FUD – l’ultima risorsa dei fessi – a cui la politica si è ridotta per cercare di fermare il fenomeno: “arresteremo tutti quelli che scaricano o copiano i file”. Sì, certo: in un Paese dove lasciate uscire di galera gli stupratori delle quattordicenni, dovrei andare in galera io? Detto che non c’è alcuna legge che renda illegale far circolare questi dati e tantomeno che permetta l’arresto di chi lo fa, anzi ci sono una legge e un pronunciamento del Garante della Privacy che dicono esattamente il contrario, voglio proprio vederlo, cominciando dalle manette a Visco e al direttore dell’Agenzia delle Entrate. Nel caso, il mio indirizzo è su questo sito.
[tags]dichiarazione, redditi, online, internet, carico, arresto[/tags]
4 Maggio 2008, 07:48
La tua opinione su questa cosa mi lascia perplesso.
Mi domando cosa avresti consigliato a Visco se prima ti avesse interpellato come esperto dell’internet
4 Maggio 2008, 09:50
beh non tutti hanno le tue granitiche certezze :-P
http://www.guidoscorza.it/?p=291
4 Maggio 2008, 10:41
La decisione politica non è certo di competenza degli esperti di Internet. A livello tecnico, sicuramente gli avrei spiegato che i dati una volta usciti non sarebbero più stati ritirabili… e magari gli avrei dato due dritte su come mettere in piedi un sistema che non crollasse e eventualmente che richiedesse di identificarsi prima di accedere ai dati, magari marcando ogni singolo download in modo univoco.
4 Maggio 2008, 11:10
Gia, non è mica la prima volta che succede che i dati pubblicati su Internet acquistino vita propria e vengano diffusi in tutto il globo terracqueo connesso con la rete con l’impossibilità dei diretti interessati di ripristinare lo status quo ante.
Alcuni esempi: il video delle effusioni sulla spiaggia della ex fidanzata di Ronaldo uploadato su youtube: il giudice di primo grado di san paolo del brasile oscurò youtube fino a che non avesse cancellato il video dal suo archivio. Youtube venne oscurata, però il video continuò a impazzare su altri provider e blog brasiliani;
Il noto caso di Wikileaks, dove la banca svizzera fece istanza presso la corte distrettuale federale di S. Francisco per ottenere l’oscuramento del sito che aveva pubblicato materiale riservato sulle operazioni finanziarie in paradisi fiscali di alcuni clienti della banca. Il giudice oscurò il sito, che tuttavia rimase visibile grazie a back up dei materiali ospitati su altri server.
Chi ha dimostrato di comprendere come funzioni la Rete sono i giudici della High Court di Londra. I giudici di Sua Maestà rifiutarono di emanare un provvedimento interdittivo a carico dell’edizione on line del News of the World, che pubblico il video delle prodezze sessuali del capo della FIA, tale Max Mosley. I giudici avevano (con ragione) compreso che ormai, dopo la pubblicazione in REte del filmato era un atto ormai irreversibile, ed un provvedimento giudiziario interdittivo era assolutamente inutile allo scopo di cancellare il video dalla REte: ormai tutti avevano visto, e la tutela della privacy non aveva più significato.
La Rete pone problemi giuridici nuovi e gli strumenti tradizionali non sono in grado di farvi fronte. bisognerebbe partire da questa considerazione (che è ulteriore rispetto alla legalità /illegalità della pubblicazione degli elenchi dei contribuenti italiani. TRa l’altro secondo me non illegale, visto che l’ormai noto DPR 700/1973 contrariamente a quanto si pensa fa esplicito riferimento alla trasmissione per via telenatica.. Leggere per credere. Non parla di Internet, ma di “reti telematiche”, e Internet è indiscutibilmente una rete telematica)
5 Maggio 2008, 05:33
@vb(commento n.3) se avessero seguito queste tue dritte tecniche avrebbero evitato il disastro. Prima di fare una cosa del genere avrebbero dovuto interpellare un gruppo d tecnici.
5 Maggio 2008, 12:03
Io a suo tempo usavo Wp-Cache su uno dei miei blog e funzionava decentemente anche se fu un casino settarlo (mi sparava pagine bianche a ripetizione).
“Su tuo consiglio” :) ora ho installato WP-Super-Cache e per il momento sembra andare abbastanza bene: tuttavia come dicono anche sulla pagina relativa tutto alla fine dipende dal tuo hosting provider (dubito il mio vecchio server PII parcheggiato nello studio reggerebbe un digg serio, anche con WP-Super-Cache).
Un´altra soluzione piú avanzata che ho sentito da altre persone é mettere su un proxy con lighttpd che serva il contenuto statico, in modo da allegerire il carico su apache… ma onestamente mi pare un po´ overkill.
5 Maggio 2008, 12:20
A mio parere quello che questa vicenda sottolinea è il senso diverso della parola “pubblico” quando si parla di Internet. Qualunque informazione che è pubblica in un ufficio ha un peso diverso se è pubblica su Internet e non solo perché su Internet è riproducibile e quindi non ritirabile, ma soprattutto per il solo fatto che per ottenerla è sufficiente accendere il computer.
Non solo in questa occasione questa differenza sta diventando importante e per molti preoccupante, perché rischia di venire meno una delle basi del controllo dell’informazione, ovvero non mi preoccupo di censurare nulla ma rendo semplicemente complicato accedere alle informazioni.
6 Maggio 2008, 11:09
Non so se sia giusto o sbagliato (in termini legali) avere queste informazioni online. Posso solo dire che consultarli è stato molto istruttivo (per me).