L’uccello imbecille
Nel parco Kruger ci siamo fatti un nuovo amico: in lingua locale si chiama koro, ma per noi è l’uccello imbecille.
Si tratta di un uccello che di colore è bianco e nero, e già questo la dice lunga. Si è fatto subito notare perché, praticamente, non vola; zampetta attorno come se fosse un papero. Del resto, ha un corpo ridicolo; in particolare, sul corpo di un papero hanno montato un becco gigantesco, che si è incurvato verso il basso, presumibilmente per effetto del proprio stesso peso.
Durante la giornata, ne abbiamo incontrati vari esemplari: uno più imbranato dell’altro. Per esempio, uno attendeva sul bordo della strada, poi ha attraversato davanti a noi con un voletto a dieci centimetri da terra; ma atterrando si è inciampato sui propri stessi piedi, al che si è girato e con una piroetta è finito in mezzo alla strada faccia a terra, rischiando di essere investito. Un altro si è messo a passeggiare proprio accanto al veicolo del nostro safari, finché zampettando non è finito sotto la carrozzeria e ha battuto la testa.
Pensavamo già che questo uccello avesse tutte le sfighe del mondo, ma alla fine, in un glorioso tramonto, abbiamo capito che ne ha una davvero basilare: infatti l’abbiamo trovato intento a far cena, bello lì in mezzo alla strada e a rischio spiaccicamento, mentre divorava con gusto un gigantesco pallone di merda di rinoceronte grosso il triplo di lui.
Che dire: a vedere certe cose, uno comincia davvero a dubitare dell’evoluzionismo.
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