Sky
Vittorio vb Bertola
Fasendse vëdde an sla Ragnà dal 1995

Giò 28 - 16:26
Cerea, përson-a sconòssua!
Italiano English Piemonteis
chi i son
chi i son
guida al sit
guida al sit
neuve ant ël sit
neuve ant ël sit
licensa
licensa
contatame
contatame
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vej blog
vej blog
përsonal
papé
papé
fotografie
fotografie
video
video
musica
musica
atività
net governance
net governance
consej comunal
consej comunal
software
software
agiut
howto
howto
internet faq
internet faq
usenet e faq
usenet e faq
autre ròbe
ël piemonteis
ël piemonteis
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
vej programa
vej programa
travaj
consulense
consulense
conferense
conferense
treuvo travaj
treuvo travaj
angel dj'afé
angel dj'afé
sit e software
sit e software
menagé
login
login
tò vb
tò vb
registrassion
registrassion

Archivio per il giorno 22 Settembre 2008


lunedì 22 Settembre 2008, 11:30

L’autovelox è nudo

È nota la mia scarsa simpatia per i limiti di velocità troppo bassi, tipicamente messi per due ragioni – il desiderio di far cassa con le multe e l’avversione ideologica della sinistra radicale all’auto privata, in quanto simbolo borghese da punire – che non hanno nulla a che fare con la sicurezza stradale, la lotta all’inquinamento e la scorrevolezza del traffico.

Per molto tempo mi sono sentito un po’ isolato, di fronte ad assurdità cosmiche (come l’idea di mettere un limite di velocità a 30 km/h in un intero quartiere, viali compresi) che pure trovavano qualcuno talmente imbevuto della suddetta avversione ideologica da essere pronto a giustificarle. Questi giorni, però, sono stati pieni di soddisfazione.

Prima si è scoperto che tutti, ma proprio tutti, gli autovelox del Nord Italia sono gestiti tramite quelle che gli stessi inquirenti hanno definito “associazioni a delinquere”: due o tre ditte che non solo fanno contratti “chiavi in mano” a percentuale con i Comuni – con l’incentivo per tutti a regolare semafori e a definire limiti in modo che sia praticamente impossibile rispettarli senza impazzire – ma che “ricompensano” sindaci e vigili mediante assunzioni di parenti o vere e proprie mazzette; e poi, pare, taravano pure male gli autovelox in modo da barare.

Poi, il capolavoro: un sabato di “follia” – così lo chiama La Stampa – con mezza città in tilt per questo incidente:

regina1.jpg

Notate niente? Io sì: la cisterna si è ribaltata praticamente sotto il famigerato autovelox di corso Regina, quello che impone i 70 orari nel mezzo di quello che è in pratica un raccordo autostradale, e che ha staccato decine di migliaia di multe in pochi mesi. Chissà se l’autovelox c’entra qualcosa?

E’ probabile che non lo sapremo mai; bisognerebbe conoscere la dinamica dell’incidente. Magari la cisterna era sotto i limiti ma andava comunque troppo veloce, o l’autista ha avuto un colpo di sono. Magari, però, la cisterna non è riuscita a cambiare corsia, operazione che ormai è quasi impossibile tra tre file di auto tutte in lento movimento, oppure ha inchiodato per non tamponare quello davanti che ha rallentato a 60. Oppure il traffico si è incasinato per via di qualcuno che cercava di immettersi dallo svincolo che vedete sulla sinistra della cisterna: infatti, nelle ore di punta immettersi su corso Regina da via Pietro Cossa o corso Marche è diventato quasi impossibile, visto che le auto vanno troppo lentamente per lasciare strada libera per un tempo sufficiente. Oppure, ancora peggio, il guidatore della cisterna ha inchiodato di colpo accorgendosi all’ultimo dell’autovelox e temendo la multa (e ne ho visti vari fare questa manovra in quel punto, passando in pochi metri da 110 a 70); in questo caso ovviamente la responsabilità è la sua, ma senza l’autovelox paradossalmente l’incidente non sarebbe successo.

Un limite di velocità – o una qualsiasi regola sociale – dovrebbe essere naturale; dovrebbe servire a punire quel 5 – 10 per cento di indisciplinati e incoscienti che statisticamente esiste in qualsiasi attività umana. Se invece la regola è tale per cui la maggior parte delle persone si troverebbero in fallo se agissero in modo normale, allora c’è un problema con la regola, che o finisce per essere disattesa col tacito accordo di tutti e infine abolita, o richiede costi mostruosi per essere fatta rispettare. Questo vale per molte cose, dal divorzio allo scaricamento di file da Internet, e vale anche per i limiti di velocità.

Io sono assolutamente a favore degli autovelox e di un rispetto pignolo delle regole, ma dopo che le regole sono state rese rispettabili e tali da rispecchiare il sentire comune, e non quando le regole sono disegnate apposta per vessare le persone. Noi, purtroppo, siamo ancora pieni di politici vecchio stampo, quelli che vengono da una formazione ideologica; e l’ideologia altro non è che la pretesa di insegnare al mondo a girare nel verso opposto, con uno sforzo tanto immane quanto inutile. Spiace notare che l’assessore al traffico Sestero ancora non l’ha capito.

[tags]torino, traffico, autovelox, regole, velocità, sestero, corso regina[/tags]

divider
 
Creative Commons License
Cost sit a l'è (C) 1995-2024 ëd Vittorio Bertola - Informassion sla privacy e sij cookies
Certidun drit riservà për la licensa Creative Commons Atribussion - Nen comersial - Condivide parej
Attribution Noncommercial Sharealike