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venerdì 5 Dicembre 2008, 18:40

Nuovi musei

Stamattina, approfittando di un paio d’ore libere, abbiamo provato per voi il nuovo Museo d’Arte Orientale di Torino, inaugurato proprio oggi, con ingresso gratuito fino a lunedì compreso. Abbiamo pensato che nel ponte ci sarebbe stata folla, per cui abbiamo preferito il primo giorno: c’era un po’ di gente ma il museo era decisamente vivibile.

La sede è in via San Domenico 11, ma, in pieno understatement torinese, è impossibile trovarla: praticamente tutti si lamentavano del fatto che fuori del seicentesco palazzo Mazzonis che ospita il museo non ci sia nemmeno una targa. Comunque, per darvi riferimenti da torinese, è praticamente davanti al Kilometro Cinco.

Il museo è dedicato alle collezioni di arte orientale della Città, della Regione Piemonte e della Compagnia di San Paolo, suddivise in cinque sezioni: India, Cina, Giappone, Himalaya e mondo arabo (Himalaya è un modo elegante per non scrivere Tibet, il che avrebbe fatto protestare l’ambasciata cinese: scommetto che il testo murale che introduce la sezione, nonostante ci sia tuttora scritto “Inghilterrra” con tre “r”, è stato rivisto da almeno tre diversi corpi diplomatici).

L’allestimento è ovviamente moderno, colorato, bilingue italiano-inglese, con tanto di audioguide; e questo è positivo. In compenso, il palazzo seicentesco è labirintico, e almeno in tre o quattro punti non sei sicuro di quale sia la direzione da prendere per non perdersi un pezzo della visita; ci vorrebbero delle belle freccione “prima di qua poi di là”.

La collezione, beh, è quel che è: secondo me la parte migliore è quella giapponese, piccola ma piena di opere bellissime, tra cui una magnifica, gigantesca statua di legno di un Kongo Rikishi, e delle stampe meravigliose. Interessante anche la parte cinese, che risale addirittura al Neolitico, ma che però ha il difetto di terminare con il “medioevo cinese”, e di mancare completamente di tutta quella parte che noi più comunemente associamo alla Cina, a partire dai vasi Ming. Il resto, secondo me è paccottiglia: naturalmente non sono qualificato ad esprimere giudizi artistici, ma le statue dei Buddha indiani e tibetani sono troppe e troppo poco inconsuete per interessare, e la parte araba, nonostante alcuni interessanti reperti calligrafici, è relegata in soffitta non a caso: c’è perché non si poteva non metterne una, ma andate a fare un weekend a Istanbul e fate prima.

Comunque, fin che è gratis – o se proprio non avete mai messo naso a est del casello di Villanova – può valer la pena, ma secondo me i 7,50 euro del biglietto sono eccessivi, almeno per il momento. E’ però comunque meritorio che ci sia un nuovo museo a Torino, e spero che col tempo la collezione possa espandersi.

[tags]mao, arte orientale, india, cina, giappone, islam, musei, arte, torino[/tags]

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4 commenti a “Nuovi musei”

  1. D# AKA BlindWolf:

    Avendo curato il “motore” delle postazioni multimediali ho avuto modo di girare parecchio per il museo (anche se ovviamente non potevo fermarmi per contemplare le opere).

    Che Palazzo Mazzonis sia più incasinato di una mappa di Quake ti do ragione: specialmente usando le scale di servizio passare dalla Cina al Giappone è stato un delirio; inoltre alcuni percorsi sono lunghi e “ciechi”.

    La regione dell’Himalaya è stata quella che ho visto di meno dato che è stata quella in cui ho avuto meno lavoro (insieme alla Cina, ma la Cina era al primo piano ed era la più comoda per testare i terminali); tuttavia l’ho trovata anch’io un pochino monotona. Islam e, soprattutto, Giappone avevano anche un allestimento molto più suggestivo (la statua che hai citato è stata messa addirittura in una stanza a parte).

    Per quanto riguarda l’Islam presumo che sia finita all’ultimo piano in quanto occupava molto meno spazio delle altre; comunque ti assicuro che alcune ceramiche, in particolare questa, sono delle opere preziose.

    Anyway è il museo di arte asiatica più importante d’Italia alla pari con quello di Roma; ovviamente non può essere al livello dell’eccezionale Museo Egizio (quello sabaudo è il secondo al mondo, il primo fuori dall’Egitto).

  2. elena:

    Ti dimentichi almeno il museo chiossone di Genova: http://www.museochiossonegenova.it/, le collezioni di fosco maraini esposte al museo di storia naturale e di antropologia dell’università di firenze e il museo d’arte orientale di Venezia.
    Va considerato inoltre che l’apertura di quel tipo di museo in questo contesto (anche economico) è un bel segnale di apertura, nella speranza che, visti sia la materia trattata, non di facile accesso ai non specialisti, e appunto il costo del biglietto, non si trasformi in un’altra “cattedrale nel deserto”. Questa città ne ha già troppe…

  3. D# AKA BlindWolf:

    Ecco il Kongo Rikishi http://photos-h.ak.fbcdn.net/photos-ak-snc1/v414/22/65/1640421323/n1640421323_57447_148.jpg

    Dal vivo è impressionante…

  4. D# AKA BlindWolf:

    Ci sono tornato oggi per un intervento di manutenzione… ecco alcune precisazioni:
    Ok le sezioni “Cina” e “Giappone”, tuttavia le altre 3 sono:
    * Asia meridionale (non solo India, ma anche sud-est asiatico)
    * Paesi islamici (non propriamente “mondo arabo”: l’Iran è musulmano ma non arabo. E penso che la situazione sia la stessa nelle repubbliche ex-sovietiche della zona)
    * La regione Himalayana comprende anche opere di Nepal, Bhutan e simili, quindi non è solo un Tibet rinominato.

 
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