Rispetto (2)
La nostra società è caratterizzata indubbiamente da una grande mancanza di rispetto per gli altri: come dicevamo già l’altro giorno, ormai dilaga l’idea che ognuno debba lottare per sé e che gli altri siano dei nemici da combattere o al massimo una risorsa da sfruttare.
C’è una categoria di mancanza di rispetto che io trovo particolarmente ripugnante ed è quella verso la morte. Non è una novità : ricordo il disgusto che provai nell’agosto del 2005 quando, dopo il terribile incidente aereo del volo Bari-Djerba, La Stampa occupò la metà alta della prima pagina con una foto a colori di cadaveri galleggianti nel mare. Avrà sicuramente venduto molto, ma fu con piacere che lessi di come l’allora neodirettore Anselmi fu costretto a scusarsi il giorno dopo.
Purtroppo le cose non hanno fatto che peggiorare; per esempio, c’è una famosa videogallery di Repubblica dove appare la testa mozzata di un bimbo palestinese. Ma quello che è successo oggi mi ha davvero scandalizzato: dopo l’incidente dell’atleta georgiano di slittino morto durante le prove delle Olimpiadi, il filmato integrale è stato mandato e rimandato in televisione in ogni occasione, compresa l’apertura dei telegiornali; con tanto di primi piani, moviole e persino qualche commento “ecco qui è dove va a sbattere”; una sorta di autopsia mediatica di massa ripetuta all’infinito.
Sulla spettacolarizzazione della morte, così come sulla presunzione/ossessione di invulnerabilità dell’uomo moderno, sono stati scritti interi volumi; ma è bene cercare, almeno noi, di non farci mai l’abitudine.
[tags]rispetto, morte, defunti, olimpiadi, vancouver 2010, georgia, slittino, incidenti[/tags]