Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Mer 4 - 22:58
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione

Archivio per il giorno 14 Aprile 2010


mercoledì 14 Aprile 2010, 15:45

La sentenza sui matrimoni gay

La sentenza della Corte Costituzionale sui matrimoni gay – originariamente prevista per prima delle elezioni – è arrivata, e come previsto è negativa.

La questione legale, a quanto mi consta, era la seguente: nella legge italiana non è scritto da nessuna parte che il matrimonio può avvenire soltanto tra persone di diverso sesso. Si tratta di una di quelle consuetudini e prassi interpretative che fanno parte della dottrina, un po’ come il fatto che l’articolo 575 del codice penale, che definisce l’omicida come “chiunque cagiona la morte di un uomo”, non implica che uccidere una donna sia legale. Tuttavia, dato il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione, si può sostenere che la mancanza di un esplicito divieto del matrimonio tra persone dello stesso sesso sia effettivamente coerente con tale principio di uguaglianza; e così, alcune coppie omosessuali hanno chiesto ai propri Comuni di effettuare le pubblicazioni di matrimonio, e poi, ottenuto il previsto diniego, hanno impugnato tale decisione davanti ai giudici per venire poi rimandati in sede costituzionale.

E alla fine a quanto pare la Corte ha detto no: quella di ammettere il matrimonio omosessuale è una scelta che non è implicita nella Costituzione, ma sta nella discrezione del Parlamento che legifera.

Se le motivazioni saranno confermate, vuol dire che la via giudiziaria al matrimonio omosessuale è morta o quasi; resta soltanto quella politica – e visto il clima papalino che vige dalle nostre parti, come dicono a Londra, live horse.

Personalmente credo che alla legge, di un matrimonio, non possa che interessare soprattutto il lato contrattuale, e dunque che sia più che giusto che anche coppie omosessuali possano stabilire tra loro lo stesso contratto concesso agli eterosessuali; e poi, a livello etico, ognuno decida per sé. E’ comunque una posizione personale, e riguarda una di quelle questioni dove la cosa “giusta” da fare non è oggettiva ma è frutto della cultura del proprio tempo. Certo che, partendo dal principio per cui la propria libertà si spinge fino a dove non lede quella degli altri, non capisco proprio su che basi si possa impedire a persone che si amano di sancire davanti alla legge la propria unione, condividendo diritti e doveri.

[tags]matrimonio, giustizia, diritti, omosessuali, glbt[/tags]

divider
 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike