Il ritorno
Siamo arrivati ieri alle due e mezza di notte, dopo 22 ore di viaggio consecutive: e ci vorrà un po’ per riprendersi. Comunque, l’esperienza di una settimana dall’altra parte del mondo completamente lontano da Internet è stata piacevole: una volta l’anno ci vuole proprio… E’ stata dura rientrare qui e ritrovarsi in mezzo alle solite beghe grandi e piccole; una delle conseguenze di questo viaggio è stato il rafforzamento della voglia di viaggiare, di scoprire il mondo con una prospettiva più ampia di quanto sia possibile fare da qui. Oltretutto al giorno d’oggi si può fare con relativamente pochi soldi (anche se non dimentico che di questi tempi tantissimi fanno fatica a chiudere i conti a fine mese per sopravvivere, altro che vacanze; anche io ho dovuto sfruttare un viaggio di lavoro per abbattere i costi).
Grazie per tutti quelli che si sono preoccupati per frane e inondazioni nel Sichuan, ma erano almeno un migliaio di chilometri più su; noi invece a Chongqing – città di cui probabilmente ignorate l’esistenza ma che in termini strettamente amministrativi è la più grande area urbana del mondo – ci siamo beccati la settimana col record di temperatura dell’anno, 43 gradi, ed effettivamente si sono verificati alcuni fenomeni paranormali: la sera in albergo i miei piedi non riuscivano a smettere di emettere calore e di asciugare istantaneamente qualsiasi cosa ci mettessi sopra.
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