Tra sogno e realtÃ
Fa piacere leggere che ieri mattina il presidente della Regione Cota, tornato dalle ferie, si è subito occupato di un problema urgentissimo: visitare la Reggia di Venaria (anche se naturalmente lui precisa che “la conoscevo già ”, un po’ come conosceva il monte simbolo del Piemonte, il Cervino) per capire se potrebbe ospitare il G8. Certo, non c’è alcun G8 in vista; il prossimo ci toccherà nel 2017, ammesso che nel 2017 esista ancora l’Italia e che sia ancora tra le otto nazioni più importanti del pianeta, e ammesso che, come tutti danno per scontato a brevissimo, il G8 non venga sostituito dal G20 o comunque da una entità allargata anche alle nuove potenze del pianeta.
Ma Cota, nel dubbio, si porta avanti; e conclude che la carta vincente è la sinergia tra Reggia di Venaria e Parco della Mandria, con la possibilità di ricevere gli ospiti in “un meraviglioso parco che oltre ad avere risorse naturalistiche eccezionali ha anche possibilità di ospitare turisti negli edifici già ristrutturati ad albergo o che lo saranno”.
Allora, glielo dice qualcuno a Cota che soltanto ieri hanno annunciato la chiusura del 90% del parco perché gli alberi secolari non stanno più in piedi e cascano in testa alla gente, e nessuno sa come affrontare il problema?
L’uscita di Cota è chiaramente un espediente per occupare ancora una volta i giornali estivi, e magari, come si legge al fondo dell’articolo, per fare pressione per un riassetto amministrativo dei due enti che premi qualche suo uomo. Ma in fondo è significativa: di una classe politica che vive di sogni o che pensa di mantenere il consenso facendoci vivere di sogni, mentre tutto attorno crollano anche gli alberi che erano in piedi da duecentocinquant’anni.
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