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venerdì 26 Novembre 2010, 13:49

Primarie sì, primarie no, primarie fantasma

È un po’ che devo pubblicare un nuovo aggiornamento sulle vicende verso le comunali a cinque stelle; qui le cose si evolvono di giorno in giorno, ma alla fine eccolo qui.

Eravamo rimasti al momento in cui abbiamo dovuto tagliare i ponti con una parte del gruppo perché si era messa di traverso per impedire le primarie, pensando che il proprio candidato non le potesse vincere. Di lì in poi, speravamo di esserci tolti un peso dalle spalle, e siamo arrivati in scioltezza fino a domenica 7, il giorno del primo turno delle primarie, in cui i cinque volontari vengono ridotti a tre e io e Viviana Ferrero emergiamo come candidati quasi alla pari (rispettivamente 13 e 15 voti su 29 votanti).

A quel punto noi pensavamo ancora di organizzarci le primarie online per i fatti nostri; tuttavia il lunedì, parlandone con lo staff di Grillo, abbiamo saputo che avevano deciso di offrire la loro piattaforma per le primarie delle comunali, dato che varie città l’avevano richiesto. Meglio ancora: così ci risparmiavamo il lavoro di realizzare una nostra piattaforma di voto. Cominciamo dunque a spiegare come ci si registra alla piattaforma, mentre Grillo accetta le nostre richieste di certificazione e ci apre gli account sullo spazio ufficiale della lista civica torinese.

Nei giorni successivi, però, si è creata una situazione che non ci piaceva. Le primarie erano state concepite quando ancora il gruppo comprendeva il “comitato centrale”, per permettere ai nostri simpatizzanti di scegliere l’orientamento politico preferito; e le avevamo preservate come un modo per rimarcare che la sovranità sul Movimento è dei cittadini, promuovendo una discussione pubblica su meriti e demeriti oggettivi dei candidati, per capire insieme quale fosse il più tecnicamente adatto al ruolo. Invece, sin dal primo giorno è partito una specie di concorso di bellezza tra facce, con persone che si schieravano pro questo o pro quello, fan club e gara di sorrisi. Abbiamo tentato di portare la discussione sulle idee, ad esempio tramite l’intervista tripla di Zipnews, e ci siamo resi conto che in realtà le idee erano proprio le stesse: è un fatto più che positivo, ma allora che senso aveva la competizione tra candidati?

Dall’esterno varie persone (ad esempio dal popolo viola) ci dissero che erano interessate solo a parlare di programmi; già nel weekend successivo, io espressi vari malumori, discutendone anche su Facebook con alcuni di voi; infine lo stesso staff di Grillo, il lunedì, ci disse in contemporanea che la loro piattaforma non sarebbe stata pronta in tempo (attualmente la data di lancio delle nuove funzionalità è il 31 dicembre) e che comunque anche secondo loro era meglio tagliare corto sulle persone e dare più spazio alla discussione sulle idee (sono i concetti che poi Grillo ha espresso nel suo famoso post sulle primarie un paio di giorni dopo). Ne abbiamo parlato e ci siamo trovati tutti d’accordo sul cancellare le primarie e scegliere un candidato unico.

A quel punto, e siamo a mercoledì 17, io mi sono trovato in seria difficoltà: avevo detto che non avrei fatto il candidato sindaco se non legittimato tramite le primarie; e poi, mi sembrava che i due candidati che avevano ottenuto circa metà dei voti a testa non fossero le persone ideali per portarsi dietro l’intero gruppo in una situazione così difficile. Per questo motivo, a inizio riunione io ho ritirato la mia candidatura, tra lo stupore generale.

Dopodiché, il gruppo ha chiesto a me e ai due candidati rimasti di uscire, e ha iniziato a discutere. A mezzanotte ci hanno richiamato dentro, e mi hanno chiesto di riconsiderare la mia decisione di ritirarmi, perché in un’ampia discussione era emerso che per il gruppo io, anche grazie alle due campagne elettorali già svolte, ero la persona più adatta allo specifico ruolo di portavoce, che è poi quello che il candidato sindaco fa in campagna elettorale.

Naturalmente, quando io ho reagito con perplessità invece che con gioia, c’è stato un attimo di gelo; ho chiesto una notte per pensarci e ho ottenuto dieci minuti, ne ho parlato con la mia compagna (visto l’impatto sulle nostre vite che un impegno del genere comporta), e alla fine ho accettato. Mi è costato il rimangiarmi in parte quel che avevo detto sulle primarie e non è stato facile, ma non mi sembrava nemmeno accettabile “scaricare” il gruppo che mi aveva appena dato piena fiducia.

Questo per quanto riguarda le primarie; vi è poi la situazione col gruppetto dissidente. In queste settimane loro sono andati avanti con la loro campagna di disturbo e di fango, mediante account identici ai nostri su Facebook, spam sulle nostre bacheche, canzoncine dileggiatorie e comunicati inviati a ripetizione a tutti i giornali, permettendo a questi ultimi di marciarci sopra per dimostrare che il Movimento 5 Stelle è “come gli altri partiti”. Ci hanno costretti a mantenere chiuse le nostre riunioni, e quando poi abbiamo fatto un incontro pubblico, sono venuti davanti all’ingresso a volantinare per il loro incontro successivo, cercando di ingannare la gente facendole pensare che loro fossero noi; insomma, una serie di comportamenti che trovo proprio infantili.

Nel frattempo, hanno cominciato a telefonare in privato ad alcuni di noi, invitandoli a passare dalla loro parte, o dicendo che la campagna di critica in pubblico e sulla stampa si sarebbe fermata se il gruppo avesse espulso me dalla lista, e se avesse scelto un candidato sindaco del loro gruppo o comunque di loro gradimento.

Noi ne abbiamo discusso e siamo tutti concordi che su questo piano non si può assolutamente scendere: non ci sarà alcuna trattativa. Questo non tanto perché non vogliamo fare passi indietro – io l’ho già fatto una volta e mi toglierei tante rogne – ma perché se si accetta oggi un comportamento di questo genere, cosa succederà domani? Ogni volta che il Movimento farà una scelta che loro non condividono, ripartiranno il fango in pubblico e le telefonate in privato? E se per caso una di queste persone venisse eletta in consiglio comunale, cosa le impedirebbe di litigare il giorno dopo e magari di migrare con questa scusa verso il primo partito che capita?

Io penso veramente che le persone debbano essere politicamente intercambiabili; la scelta del candidato sindaco – che è un portavoce e non un capo – è funzionale alle sue capacità tecniche nel ruolo e alla stima che riceve dal gruppo. Non è accettabile che un gruppetto di minoranza si separi e pianti casino non su problemi politici, ma perché vorrebbe imporre i propri candidati, e che per ottenere questo risultato non esiti a danneggiare l’intero Movimento. Sono metodi da vecchissima politica: se non ti danno ciò che vuoi, forma una corrente e fai casino finché non sono costretti a darti qualcosa. Accettare questa dialettica sarebbe la morte del Movimento.

Grillo in questi giorni ha parlato di “primarie tra liste”, nel caso in cui veramente si palesasse una seconda aspirante lista a cinque stelle: ben vengano, io nelle primarie ci credo e sarei molto più sereno con una investitura dal basso che tolga ogni dubbio. Basta che si facciano in fretta, perché la cosa peggiore di questa situazione è che non possiamo lavorare al nostro vero compito, che è quello di ascoltare i cittadini, preparare un programma che risponda alle esigenze della città e poi farci conoscere il più possibile.

Certo, se mi chiedete com’è possibile che la settimana prima si annullino delle primarie e quella dopo le si riconvochino con altri candidati (perché francamente possiamo anche raccontarci che sarà una competizione “sulle idee e non sulle persone”, ma sappiamo tutti perfettamente che non sarà così), io allargo le braccia e vi dico di tenere duro e starci vicini, che certe difficoltà sono inevitabili per neofiti della politica come noi, e che non bisogna perdere di vista l’obiettivo finale. Ma siamo in una situazione davvero esasperante, in cui io metto la faccia sui comportamenti altrui, dato che purtroppo nel cesto di mele sono capitati pure dei cachi: saranno pure a cinque stelle, ma sempre cachi sono.

P.S. Se poi a qualcuno interessa discutere di problemi veri, noi ci troviamo domani sera alle 21 in corso Ferrucci 65/A a parlare di rifiuti.

[tags]movimento 5 stelle, torino, elezioni comunali, primarie, grillo[/tags]

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5 commenti a “Primarie sì, primarie no, primarie fantasma”

  1. .mau.:

    non sapevo tu ti fossi poi laureato in medicina :-P

    Il candidato sindaco di una lista non è il portavoce, tenendo conto che data la legge elettorale basta il poco per cento per essere eletto in consiglio.

  2. Rudy:

    Beh d’accordo, avrete anche avuto idee e programmi simili se non identici, ma siccome il candidato deve essere uno solo, le primarie le dovete fare lo stesso; vuol dire che conterà qualcos’altro più che le idee, e quel qualcos’altro farà democraticamente la differenza. Che so… potrebbe vincere il candidato X perché è evidente che ha le idee più chiare, oppure che può dedicare alla politica più tempo del candidato Y, ecc. Ci possono dunque essere ragioni più che importanti per scegliere uno o l’altro, anche se il programma è lo stesso.

  3. raccoss:

    Dici di voler chiedere aiuto ai cittadini per capire di cosa ha bisogno la città. Non è così: i cittadini ti rispondono per quello che loro stessi abbisognano, non di quello che ha bisogno la città. E non è solo una questione puramente semantica.

    C’è un abisso nella distinzione tra città e cittadini. E’ la stessa differenza che passa tra politica e populismo. I bisogni di una città non sono la mera somma dei bisogni (o dei desideri – quanto spesso si fa confusione!) di ogni singolo suo abitante.

    Ma se anche fosse, come pensi di interpellare tutti i cittadini per chiederne i pareri? O pensi che quel migliaio o due che si potrebbero presentare ai vostri punti d’incontro siano rappresentativi del quasi milione di abitanti torinesi?
    Non credi che i pareri che riceverai saranno solo quelli di chi ti è politicamente e culturalmente vicino? Tu pensi alle piste ciclabili, mentre invece, se stiamo a guardare le lettere e il forum di Specchio dei tempi, le esigenze dei torinesi sarebbero: (1) eliminazione della ZTL e accesso libero a tutte le auto in centro (e divieto d’accesso ai rompicoglioni in bici) (2) prolungamento del sovrappasso autostradale di Moncalieri fino a piazza Castello (3) coprifuoco dopo le 22 così possiamo dormire tranquillamente (4) esenzione completa della TARSU e della raccolta differenziata (5) bigliettario sugli autobus della GTT.
    Se queste fossero le proposte della maggioranza dei cittadini tu le adotteresti? E’ proprio questo il bene della città?

  4. massimo:

    Più leggo di questa “saga” e più mi convinco che ci sono delle similutidini con quanto successo a Cuneo tra il 2007 ed il 2009. Epoche diverse, a fine 2007 Grillo aveva appensa abbozzato le liste a 5 stelle. Ma sono i comportamenti ad essere uguali.
    Un gruppo (di 4-5 persone) che pensava di avere “la verità in tasca” inizia ad epurare, o a convincerli ad autoepurarsi, quelli che la pensavano diversamente, quelli diversi, che non si assoggetavano al pensiero dominante.

    Nasce un altro MU, quello degli epurati, quello ancora in vita adesso.

    Ognuno svolge le proprie attività; entrambi i gruppi si organizzano per il V2-Day; il gruppo di quelli con “la verità in tasca” si inteteressa solo ad un tema (Pino Masciari), fonda un’associazione, fa intimidire nuovi arrivati pensando fossero infiltrati mandati dall’altro gruppo, sino a quando nel settembre 2009 svuotano il MU e fanno una lettera, ovviamente ripresa da tutti i giornali, dove accusano Grillo delle peggio cose, le solite cose di cui viene accusato Grillo. Ovviamente lettera a nome del Gruppo: a domande del giornalista de La Stampa che li intervistava “ma come vi chiamate, quante persone rappresentate, ecc..” le risposte era stata “nessun nome, parliamo per conto di un folto gruppo”: due persone dicesi folto gruppo? A quanto pare si, in quanto erano rimasti in due. Noi per contro eravamo comparsi nell’articolo con tanto di nomi, cognomi e foto spiegando che c’erano altri MU in provincia e che c’eravamo imbarcati nell’avventura delle Regionali… Li rigraziamo ancora adesso per la pubblicità… ;-)

    La fine di questa “saga” cuneese è che “loro”, quelli con la “verità in tasca” sono spariti, non si sa nemmeno più se risiedano ancora a Cuneo.

    Noi, gli altri, gli epurati/auto-epurati, quelli “senza verità in tasca”, siamo ancora qui a provare a costruire qualcosa, anziché distruggere.
    Quindi sapete già come finirà e quando finirà la “saga” del Comitato Centrale: passate le elezioni, con VB seduto in Consiglio Comunale, spariranno e cercheranno qualcos’altro da distruggere. E se non troveranno nulla, rimarranno lì, latenti, fino alla prossima occasione buona.

  5. massimo:

    @raccoss: credo che il tuo intervento sia fuori luogo.

    Chiedi: “Non credi che i pareri che riceverai saranno solo quelli di chi ti è politicamente e culturalmente vicino?”

    Certo, direi…fa fede il programma del M5S, quello “nazionale”, usato per le regionali, che con l’aiuto di tutti sarà adattato all’esigenze di Torino. Se il programma dice no inceneritori ed una miriade di persone lo chiederà al M5S ed a VB, molto probabilmente si saranno rivolti al candidato sbagliato… ;-)

    VB e chi siederà in Consiglio Comunale, saranno al servizio di tutta la cittadinanza, ci mancherebbe altro, ma il programma del M5S è chiaro e…conta di più dei faccioni (Grillo dixit…). ;-)

    Si potrà discutere dove fare le piste ciclabili, ma non se farle…

 
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