Un esperimento di amministrazione dal basso
Ieri pomeriggio e sabato sera abbiamo provato un esperimento: abbiamo invitato un po’ di cittadini in una stanza e gli abbiamo chiesto di fare proposte su come migliorare la città di Torino, adottando un metodo strutturato di discussione – quello sviluppato da Paolo Michelotto, una delle persone che da tempo portano avanti progetti di partecipazione dal basso a Rovereto e in tutto il Triveneto.
In pratica, ogni partecipante può esporre una proposta; gli si dà un minuto di tempo per spiegarla e altri due minuti per rispondere a tre domande poste dagli altri partecipanti. Alla fine si vota per determinare non tanto il gradimento quanto l’interesse della platea: per alzata di mano si decide in sostanza quali sono le proposte che la platea vuole approfondire. A quel punto si può poi approfondire la discussione per giungere a una proposta che raccolga il consenso di tutti e possa essere poi messa in pratica. Noi per ora ci stiamo limitando soprattutto alla prima fase, dato che abbiamo davanti ancora sei mesi per concretizzare i dettagli delle proposte; in questo modo però possiamo avere un’idea di quanto i vari argomenti siano più o meno sentiti.
Per farvi capire meglio di cosa si parla, queste sono le proposte emerse nei due incontri con il relativo interesse:
Sabato: Autostrade delle bici, Allargamento della raccolta differenziata a tutta la città (24); Incremento e pianificazione dei toretti (23); Locali circoscrizionali per i GAS, Incremento dei micronidi condominiali (22); Eventi di scambio e baratto in ogni quartiere (21); Pulizia delle strade (20); Last minute market (19); Estensione della metropolitana alla zona Barca (17); Aumento delle corsie preferenziali, Promozione dell’amministrazione virtuosa dei condomini (16); Promozione del car pooling con corsie preferenziali (14); Promozione dell’uso del VoIP (13); Costruzione di tunnel per tubazioni sotto le strade (12); Riorganizzazione della sosta a pagamento in centro (3).
Domenica: Introduzione di strumenti di democrazia diretta nel Comune (28); Ripensamento della griglia del trasporto pubblico (25); Riformulazione del calcolo della TARSU (23); Diffusione dei prodotti alla spina (21); Stop al consumo di territorio, Mappatura dei terreni e edifici comunali in disuso (20); Monitoraggio delle cooperative che ricevono appalti (19); Distributori di acqua del rubinetto accanto a quelli di bibite, Corsi di economia domestica sostenibile, Maggiore severità sulle infrazioni stradali, Consulenza sul bilancio familiare (18); Analisi del bilancio comunale (17); Diffusione di percorsi per ipovedenti, Incremento dell’attività delle biblioteche di quartiere, Nonni adottivi nelle circoscrizioni (16); Mediazione sulle cause di condominio (8).
Credo che sia un esperimento interessante: spesso ognuno dei partecipanti scopre problemi ed idee a cui altrimenti non avrebbe mai pensato. Per migliorare la qualità della vita spesso non servono grandi investimenti e nemmeno grandi pensatori e grandi leader; serve semplicemente una organizzazione a rete che porti l’istituzione ad ascoltare davvero i propri cittadini.
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