Meglio soli che amici di Luigi
Capisco che la serie di pesantissimi attacchi tra Beppe Grillo e Luigi De Magistris possa aver lasciato perplesse e scoraggiate molte persone; in particolare quelle che alle ultime elezioni europee avevano votato De Magistris (e Sonia Alfano) proprio su indicazione di Grillo, e che ora non capiscono cosa sia successo.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la candidatura di De Magistris a sindaco di Napoli; una candidatura di bandiera, dato che sia il PD che il resto del centrosinistra hanno detto sin dal principio che non la sosterranno; fatta dunque col solo scopo di ottenere visibilità personale e portare voti al suo partito (IDV); una candidatura che arriva mentre De Magistris è ancora ben lontano dall’aver finito il proprio mandato di parlamentare europeo.
Io sono meno rigido di Grillo e, in un’ottica di “dipendente dei cittadini”, posso anche capire l’idea che una persona possa essere “promossa” da una posizione elettiva all’altra, come potrebbe succedere in una qualsiasi posizione lavorativa a chi lavora bene; ma questo è legittimo solo se sono le persone che l’hanno votato a volere questa scelta, ad esempio in una consultazione pubblica in rete, e non il candidato stesso o un direttivo di partito; solo a patto che sia veramente un passaggio da una posizione all’altra, e non un accumulo di cariche o una “vacanza elettorale” per farsi un po’ di pubblicità e poi tornare alla posizione precedente; e solo se i risultati nella posizione precedente sono stati all’altezza. Qui, invece, abbiamo una persona che non ha ancora annunciato alcuna dimissione dall’incarico attualmente ricoperto, e che lascia pure il dubbio che, se non dovesse essere eletto sindaco, piuttosto che fare il consigliere comunale saluterà la bella Napoli e se ne tornerà a Bruxelles.
Ma soprattutto, è l’intera attività di De Magistris da europarlamentare che lascia a desiderare. Invece di fare bene il suo lavoro a Bruxelles, De Magistris ha passato questi due anni ad apparire in televisione in Italia, a fondare la propria corrente, a sfidare Di Pietro per la supremazia nel partito, a conquistarsi l’eccezione ad personam alla regola dell’IDV che prevede di non candidare gli inquisiti, e insomma a fare tutte quelle attività da politicante che speravamo di non vedere più. E questo è dimostrato anche dalla disgustosa risposta di De Magistris pubblicata oggi: Grillo gli contesta dei fatti, sia sul suo lavoro in Europa che sul suo rinvio a giudizio, e lui risponde attaccando con insinuazioni sul piano personale, dicendo che Grillo ha una villa da milioni di euro ed è manipolato da “gruppi imprenditoriali e della comunicazione”. E poi saremmo noi i populisti!
Ho avuto occasione di scambiare due parole con Beppe sul tema l’altra settimana, e l’ho visto veramente arrabbiato e deluso: “con De Magistris e con Vendola ho proprio sbagliato”. Se c’è un aspetto positivo di questa vicenda, è che ci ha insegnato che con i partiti – tutti, nessuno escluso – non è possibile alcun dialogo. Rispetto le persone oneste che ancora pensano di poter far qualcosa dal di dentro, ma sono degli illusi. La stessa Italia dei Valori, in teoria uno dei partiti a noi più vicini, è un contenitore di schifezze; a parte il fatto che è IDV ad aver salvato Berlusconi dalla caduta (vedi alla voce Scilipoti), basta leggere le cronache dell’ultimo congresso torinese per mettersi a vomitare.
E’ la forma partito a non funzionare, prima ancora che le persone; e spiace vedere la rapidità con cui De Magistris si è adeguato all’ambiente. Speriamo almeno di avere imparato qualcosa; e che invece di perdere tempo a chiederci se e come scendere in piazza coi partiti o quale dev’essere la strategia per portarli dalla nostra parte, ci dedichiamo completamente a costruire qualcosa di completamente diverso.
[tags]partiti, politica, idv, de magistris, grillo[/tags]
15 Marzo 2011, 10:52
E tu speri che il m5s riesca a resistere a questo andazzo?
A me sembra che qualche problema ci sia stato e che ci possa essere anche con i grillini. Vedi ad esempio quato tu hai scritto.
http://bertola.eu/nearatree/?p=1999
17 Marzo 2011, 05:51
VB, sembra che a De Magistris dover indagare su chi autorizza ad indagare non abbia insegnato niente. O forse ha una deformazione professionale troppo profonda. O forse quando lavorando in UE (ie: con dati affidabili su cui ragionare) si e’ reso conto della fallacia dei programmi/progetti/processi logici in corso d’opera, ha pensato solo a se stesso; o solo al luogo a cui e’ piu’ affezionato. Un atteggiamento che non mi sento di condannare in assoluto: e’ la natura stessa dell’uomo (davanti ad un pericolo immediato non c’e’ ‘prima donne e bambini’ che tenga); certo pero’ che con uno stipendio da europarlamentare… siamo ben lontani da quelle condizioni estreme… verrebbe quasi da pensare a qualche fenomeno di corruzione…
17 Marzo 2011, 22:42
@Mike: Perlomeno ci proviamo…