Mai più DVD originali
Ieri, per passare la serata in montagna, abbiamo tirato fuori un DVD: precisamente Mulholland Drive di David Lynch, uno dei capolavori degli ultimi dieci anni di cinema. Mentre apprezzavo per l’ennesima volta il ritmo lento e teso e la costruzione diabolica della trama, non potevo però esimermi da una certa delusione, perché il DVD prescelto per la serata era originariamente un altro, e precisamente Hana Bi di Takeshi Kitano; un altro grandissimo film di cui mi sono procurato a fatica anni fa il DVD, comprandolo direttamente dall’Istituto Luce che lo distribuiva in Italia, perché i maggiori siti di vendita non ce l’avevano (non so se sia ancora così).
Peccato che, estratto dalla custodia dopo qualche anno dall’ultima visione, il DVD risultasse pieno di macchie appiccicose e affiorazioni di vario genere sulla superficie inferiore. Io tengo i DVD in uno scaffale e non li metto in forno o in frigorifero; ma la masterizzazione era di qualità talmente scarsa da rovinarsi in pochi anni senza alcuna ragione apparente. Naturalmente non c’è garanzia; se volessi un nuovo DVD, dovrei ripagarlo per intero – non solo il costo del supporto, che è una minima parte, ma anche il costo, preponderante, della remunerazione della proprietà intellettuale del film.
Se volessero, i signori dell’industria cinematografica potrebbero benissimo offrirmi un servizio al passo coi tempi: ad esempio, la possibilità di acquistare il file del film e di poterlo guardare o riscaricare ogni volta che mi serve. Sarebbe magnifico se ciò avvenisse senza tante protezioni e controlli: al giorno d’oggi, se pago per comprare un film o un CD – e io, ogni tanto, continuo a farlo – è perchè lo voglio fare, non certo perché non abbia a disposizione con estrema facilità l’alternativa gratuita dello scaricamento “pirata”. Dato che la loro remunerazione dipende solo dalla mia buona volontà , trattarmi come se fosse scontato che io sia un criminale e rendermi l’accesso ai contenuti “legali” molto più difficile, lento, complicato e inaffidabile dell’accesso ai contenuti “illegali” (prima ancora di parlare di prezzo) non mi sembra una grande strategia commerciale, anzi è una strategia decisamente suicida.
Ma i signori cinematografari sono ancora lì a blaterare di protezioni cifrate supersicure e operazioni di polizia di altissimo livello contro i ragazzini che scambiano file… Quel che mi è successo ieri dunque prova, ancora una volta, che tanto vale mandare a stendere l’industria cinematografica e scaricarsi i film gratis da Internet, almeno finché questi non si degneranno di offrire un servizio di qualità superiore, o almeno comparabile, a quello dei sistemi peer-to-peer.
[tags]proprietà intellettuale, cinema, pirateria, dvd, mulholland drive, lynch, hana bi, kitano[/tags]
2 Novembre 2010, 11:21
io sarei contentissima di poter vedere in streaming legalmente film e serie tv, pagando il costo giusto, visto che non c’è supporto e distribuzione e non dovendo così avere come alternativa al pirataggio quello di dovermi comprare l’apparecchiatura per vedere i canali stranieri di mio gusto
sarei anche contentissima se i produttori di film italiani carini avessero la buona volontà di mettere in vendita i loro dvd ad un prezzo umano (perchè 18 euro per un film italiano di un anno fa come una di 30 anni fa, alla fnac?, quando i film stranieri su play.com costano assai di meno?)e/p se oltre ai sottotitoli in italiano per non udenti avessero la bontà , almeno visto il prezzo, ci mettessero quelli in inglese, che se uno straniero volesse vedere un film italiano praticamente 9 volte su 10 non può, mentre praticamente tutti i film francesi escono con i sottotitoli in francese e in inglese!