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Archivio per la categoria 'SinchËstèile'


giovedì 12 Maggio 2011, 20:35

Informazione e cenere

È stata dura ma ce l’abbiamo fatta: questa sera il TGR Piemonte ha parlato di inceneritore, e non per riportare la solita propaganda.

La storia inizia quando lunedì sentiamo la Rai e ci dicono che, per par condicio, avremo un minuto di tempo sul TGR di martedì sera: “organizzate qualcosa”. Noi decidiamo che vogliamo parlare di inceneritore, e ci organizziamo per andare al Gerbido e fare anche qualcosa di visivamente carino: sollevare degli slogan con dei palloni, nell’area davanti all’impianto. Questo è il nostro reportage su cosa abbiamo effettivamente fatto:

Come avete visto, a un certo punto è arrivata la troupe della Rai, che ha fatto un po’ di riprese e mi ha intervistato. Martedì sera abbiamo dunque acceso i televisori per vedere come eravamo belli in TV, abbiamo atteso il servizio e… niente. Sono passati tutti i candidati, persino quelli da 0,1%, ma non noi.

Allora abbiamo chiamato e ci hanno detto che c’era stato un disguido e che il servizio non aveva potuto andare in onda. Noi ci siamo arrabbiati e abbiamo detto che avremmo denunciato la cosa, e allora ci hanno promesso che l’avrebbero mandato mercoledì sera.

Mercoledì attendiamo fiduciosi, guardiamo il TGR e… ancora niente. Cominciamo a disperare; telefoniamo e ci dicono che il problema stavolta è che il responsabile con cui parliamo di solito si è ammalato, e dunque non si sono ricordati di mandare il servizio.

Minacciamo di montare un caso, con tanto di esposto al Corecom; e allora ci promettono un passaggio per stasera (giovedì). Oggi pomeriggio sono andato in Rai per registrare una tribuna elettorale, e ho orecchiato pure un po’ di battutine, qualcosa tipo “i grillini che si lamentano sempre che non li mandiamo in onda”. Ma noi non ci lamentiamo sempre, sono stati loro a dirci che ci toccava un minuto martedì sera ed è quantomeno strano che, dopo aver scoperto l’argomento della nostra manifestazione, improvvisamente il tutto sia sparito dagli schermi.

E infatti, stasera il servizio finalmente passa. Naturalmente viene introdotto con una serie di prese di distanza che nemmeno uno spazzino alle prese con siringhe infette: il giornalista (non ho rivisto il filmato ma penso di ricordare bene) dice che noi siamo andati a manifestare al “termovalorizzatore” (chiamarlo “inceneritore” è vietato) e racconta che il candidato Bertola parla di tecnologie che “a suo dire” permetterebbero di non costruire un’opera che “secondo lui” costerà 500 milioni di euro. Segue un pezzetto della mia dichiarazione, che trovate per intero nel nostro filmato.

E’ la trasformazione del fatto in opinione, l’altra faccia della trasformazione delle opinioni in fatti che Berlusconi ha insegnato all’intero sistema mediatico italiano.

Se non sapete bene perché un inceneritore è male e perché lo vogliono costruire lo stesso, potete leggere questa spiegazione dettagliata contro l’inceneritore del Gerbido; nel frattempo, io sono orgoglioso del fatto che, con tanta insistenza, solo grazie al fatto che siamo in par condicio, e nonostante le prese di distanza, per una sera sul TGR Piemonte si è parlato di inceneritore in termini non lusinghieri.

P.S. Per dirne un’altra: oggi, durante la registrazione della tribuna elettorale, un candidato minore ha cercato di farsi notare attaccando Fassino e menzionando La Ganga. Alla fine, Fassino si è alzato ed è corso dalla conduttrice e da tutti i funzionari Rai presenti, dicendo che la menzione di La Ganga doveva essere tagliata e non poteva andare in onda. Ecco, l’ho scritto pubblicamente: vediamo se domani (su Rai3 alle 15) la mandano oppure no?

[tags]movimento 5 stelle, torino, informazione, rai, tgr piemonte, elezioni comunali, bertola, fassino, la ganga, inceneritore, termovalorizzatore, gerbido, rifiuti[/tags]

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martedì 10 Maggio 2011, 09:38

Lettera a un amico che non sa più chi votare

Vi preghiamo di condividere questa lettera con i vostri amici e conoscenti in questi ultimi giorni.

Caro amico,

Torino è la nostra città e ne siamo orgogliosi, ma l’orgoglio spesso impedisce di vedere bene i problemi. Torino è la città dei record per la disoccupazione giovanile (32%), per il debito (5700 euro a testa), per l’inquinamento, per i nuovi poveri. Un ciclo è finito ed è urgente ripartire con nuove idee e nuove energie, eppure la campagna elettorale si trascina stancamente.

Il centrosinistra e il centrodestra hanno le stesse posizioni su quasi tutto: sono d’accordo sul precariato, sul sì a Marchionne, sul TAV, sull’inceneritore, sulle privatizzazioni, sul cemento ovunque, su uno “sviluppo” basato su grandi eventi, grandi opere, grandi appalti, trascurando invece l’efficienza dei servizi, la manutenzione, l’ambiente urbano, la solidarietà, l’innovazione, la meritocrazia, le piccole cose che impattano sulla qualità della vita. L’unico argomento per votarli è la paura che l’altro sia peggio.

A differenza dello scorso anno, qui la vittoria di Fassino è sicura, al primo o al secondo turno. Eppure, contando sull’obbedienza dei torinesi o sulla loro astensione, Fassino può proporre un progetto stanco e mediocre, fare gli interessi di chi controlla questa città, e persino candidare un pregiudicato come La Ganga; e trovarsi una pensione d’oro dopo quarant’anni di politica.

Il Movimento 5 Stelle è l’unica vera alternativa, innanzi tutto culturale. Ha il programma più serio e approfondito, un candidato sindaco capace e moderno, la forza di decine di migliaia di elettori, la pulizia di chi non è coinvolto nel potere e vuole fare qualcosa per il bene comune, rinunciando ai soldi e ai privilegi. Per questo, in tutta onestà, il Movimento 5 Stelle merita il tuo voto.

Torino deve cambiare per non morire, per non veder fuggire i propri giovani migliori a cercar lavoro, e veder arrivare soltanto i più disperati. Votare al primo turno il Movimento 5 Stelle è un segnale forte per tutti i partiti, una richiesta di onestà, di serietà, di pulizia, e permette di portare in consiglio comunale dei giovani indipendenti e capaci. Al secondo turno ognuno farà come crede, ma intanto il messaggio sarà stato forte e chiaro: perché non possiamo permetterci altri cinque anni di tirare a campare.

P.S. Passa parola! Sul nostro sito www.movimentotorino.it trovi le informazioni su di noi, accettiamo commenti, critiche, suggerimenti. Per votarci è sufficiente prendere la scheda azzurra e fare una croce sul simbolo con la scritta MOVIMENTO e le cinque stelle gialle (occhio ai falsi), e un’altra croce accanto ad esso, sul candidato sindaco Vittorio Bertola; sulla scheda verde basta la croce sul simbolo. Grazie!

[tags]elezioni comunali, torino, movimento 5 stelle, fassino, bertola, indecisi, astensione[/tags]

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venerdì 6 Maggio 2011, 18:07

Immagini dal Movimento

Forse non tutti sanno che, per legge, tutte le forze politiche che partecipano a elezioni di una certa rilevanza hanno la possibilità di trasmettere gratuitamente messaggi autogestiti sulle televisioni private; è un succedaneo della tradizionale tribuna politica che invece realizza la Rai. E così, qualche giorno fa, mi sono trovato in un giardinetto con un minuto di tempo per esporre personalmente chi siamo e cosa vogliamo fare: e questo è il risultato.

In aggiunta, la settimana scorsa il nostro gruppo ha realizzato un’altra azione dimostrativa in Lungo Dora Firenze, rispondendo alle segnalazioni riguardanti lo stato di degrado e sporcizia: per ricordare che non vogliamo solo il voto, ma un cambiamento culturale; pur pretendendo che le istituzioni facciano ciò per cui sono pagate, vogliamo che ogni cittadino si abitui a prendersi cura anche del bene comune che gli si trova attorno.

[tags]movimento 5 stelle, torino, elezioni comunali, vittorio bertola, messaggi autogestiti, pulizia, degrado[/tags]

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mercoledì 4 Maggio 2011, 18:40

Il mio discorso da candidato sindaco

A costo di stare alzato tutta la notte, ho voluto montare per benino il filmato del mio intervento di sabato in piazza Castello. L’ho voluto fare perché molti mi hanno detto che, in un quarto d’ora, riassume bene la diversità del Movimento 5 Stelle rispetto a tutto il resto; e che basta sentirci parlare per un po’ per convincersi a votarci. E allora ve lo metto a disposizione, fatelo vedere a chi volete.

Vorrei però raccontarvi un piccolo retroscena: per quanto io abbia ormai una certa abitudine a parlare in pubblico, parlare davanti a una folla del genere non è affatto facile. Richiede una discreta dose di incoscienza, specialmente per le persone non troppo sicure di sé. Ho deciso cosa dire, e steso la scaletta del discorso, la notte precedente tra mezzanotte e le due; in mattinata, tra varie cose, ho provato un po’ di volte ad esporlo, senza grande successo. Quando è venuta l’ora di raggiungere la piazza, ho assaporato la paura; ho cominciato a pensare che avrei potuto fare davvero una figuraccia, e rovinare il lavoro di tanti mesi e di tante persone.

Ho tergiversato fin che è stato possibile, sono uscito all’ultimo, sono arrivato in piazza verso le 15 (avevo appuntamento allora con dei giornalisti). Alle 16 mi sono chiuso in un angolo di piazzetta Reale e ho provato di nuovo ad esporre il discorso; niente, non veniva, la tensione era alta, il cervello perdeva la concentrazione e volava altrove. Alle 16:45 mi ha chiamato l’assistente di Beppe per dire che stavano arrivando, e ho dovuto seguire la troupe della Rai, poi guidare Beppe verso il palco, accompagnarlo nella ressa. In un attimo mi sono trovato là sopra, e mi sono goduto poco i vari interventi. A un certo punto speravo che i candidati si moltiplicassero, che diventassero decine, centinaia, in modo che il mio turno si rimandasse all’infinito.

E infine è arrivato, non c’era più nessuno, Beppe ha iniziato a presentarmi, e io non riuscivo a pensare a niente; ho cominciato a ripetere mentalmente come un mantra le prime parole del discorso, il “my name is Cocciolone” che si arrende alla prigionia sul palco. E proprio allora, Beppe ha sbagliato l’accento del mio cognome. E’ lì che si è rivelata tutta l’ironia di questa situazione, di una persona normale – tanto normale che nessuno sa come si chiama – proiettata su un palco, con mezza città che si aspettava da lei qualcosa di intelligente. Dentro di me mi sono messo a ridere, e ho iniziato prendendo in giro Beppe (ne converrete, ci vuole una certa incoscienza). Sul palco hanno riso, sotto il palco hanno riso. La piazza ha cominciato ad applaudire, mi ha dato coraggio, e di lì è stata in discesa (grazie).

Non pensate, insomma, che le cose vengano facili; in tutto c’è preparazione, c’è studio, c’è impegno, c’è sofferenza. Ma quando poi va bene, c’è anche una gioia, una soddisfazione che vale tutto questo.

[tags]movimento 5 stelle, elezioni comunali, vittorio bertola, sindaco, torino, beppe grillo[/tags]

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lunedì 2 Maggio 2011, 11:10

L’unica ricetta per il lavoro

Imaggio2011.jpg

Ieri mattina siamo andati al tradizionale corteo del Primo Maggio: in un momento in cui i diritti dei lavoratori sono sotto attacco e in cui la stessa festa dei lavoratori rischiava di essere travolta dalla contemporanea overdose mediatica di Papa polacco, ci sembrava ancora più doveroso esserci.

A metà corteo, abbiamo incrociato la troupe della Rai che ne ha approfittato per chiedermi una dichiarazione. Ho esposto circa quindici secondi di pensiero su lavoro e diritti, e mi hanno detto “è troppo lungo, puoi farne una più breve?”. Così ne ho rifatta una versione da dieci secondi (ormai espongo a macchinetta in base alle richieste). Se vi siete chiesti perché nelle interviste parlo così veloce, ora sapete perché; certo che poi la sera, guardando il TGR, abbiamo visto che Fassino e Coppola hanno avuto un minuto abbondante a testa, Musy (che non era nemmeno al corteo, l’hanno intervistato apposta la sera prima) e Bossuto trenta secondi, e a noi ci han fatto penare quei dieci. D’altra parte in passato non ci menzionavano proprio, e dunque già abbiamo fatto un passo avanti.

Sul blog, comunque, non ho limiti di spazio, e allora volevo ribadire brevemente una cosa che ho detto anche sabato in piazza. Il lavoro, nei paesi sviluppati, non si crea certo tagliando i diritti, a meno che non vogliamo diventare il retrobottega povero della Cina; si crea invece tramite l’innovazione, puntando su settori ad alto valore aggiunto, che possono essere Internet e l’ICT, le nuove forme di mobilità (con la tradizione che abbiamo…), le energie rinnovabili, e tutto ciò che serve a una società che deve riorganizzarsi profondamente per essere sostenibile.

Questo discorso ve lo fanno tutti, pure Fassino; quello che però non vi dicono è che c’è una seconda parte che viene regolarmente omessa.

Infatti, se voi andate a vedere come sono nate le grandi aziende innovative degli ultimi anni, scoprite che Google è stata creata da due persone di 25 anni, Facebook da un ragazzo di 20, Napster e il peer-to-peer musicale da uno di 18. Perché, con tutto il rispetto per le altre età della vita, che offrono altre qualità, per innovare bisogna essere giovani (anche se quel che conta è la mentalità, che non necessariamente coincide con l’età anagrafica: uno come Coppola è vecchio dentro).

In una società come la nostra, in cui si è considerati “giovani” fino a cinquant’anni e fino a tale età è quasi impossibile avere posizioni di responsabilità, ottenere fiducia e fondi per creare qualcosa, avere ascolto e credito dagli altri, per non parlare di un minimo di stabilità e fiducia nel futuro senza le quali la propensione al rischio crolla per forza, è chiaro che non c’è innovazione: e dunque è chiaro che non c’è lavoro.

Questo perché le energie, che pure a Torino ci sono in abbondanza, sono bloccate da una classe dirigente anziana e fuori dal tempo, che teme di perdere i propri privilegi, e che al massimo si limita a piazzare i propri figli per raccomandazione; perché quel poco di spazio che è dato ai giovani non è assegnato per merito, ma per conoscenza. E qui entra in gioco la meritocrazia, un altro elemento fondamentale, che non deve servire a discriminare o a negare a tutti la possibilità di vivere dignitosamente, ma che è necessario perché le energie e le risorse spese in nuovi progetti siano affidate a persone capaci e dunque diano dei risultati.

Per questo noi diciamo che siamo gli unici che possono dare a questa città una speranza anche nel campo del lavoro: perché abbiamo le capacità, le energie e il profilo per rovesciare questo meccanismo.

[tags]lavoro, primo maggio, innovazione, meritocrazia, disoccupazione, sviluppo, economia[/tags]

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sabato 30 Aprile 2011, 23:51

Una giornata da ricordare

Oggi, piazza Castello.

Grillo_Torino_30_4_11_540px.jpg

P.S. Ovviamente sui siti torinesi di Repubblica e Stampa non c’è nemmeno mezza riga – in compenso Repubblica riporta una partita di ping pong tra Fassino e Coppola. Ma appena sono arrivato lì da loro Fassino mi ha fermato e mi ha chiesto: “allora com’è andata, quanta gente c’era?”.

[tags]movimento 5 stelle, beppe grillo, torino, folla, informazione, fassino, coppola[/tags]

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venerdì 29 Aprile 2011, 16:50

Ci vorrebbe la Formula 1

In quel teatrino che è la politica sui media, noi siamo costretti a inventarci sempre qualcosa di nuovo per non venire dimenticati; sono le stesse televisioni ormai a chiamarci e a chiederci “allora, cosa inscenate oggi?” – triste ma vero.

E così, ieri mattina abbiamo messo in piedi una piccola manifestazione in piazza Vittorio, ad uso delle telecamere del TGR Piemonte; e abbiamo cercato di cogliere l’occasione per sollevare un problema sentito da moltissimi torinesi: il pessimo stato delle strade cittadine.

E’ noto che inaugurare una nuova grande opera porta – oltre ai grandi appalti – visibilità e consensi, mentre non si può inaugurare la riparazione di una buca: questo è uno dei motivi per cui da anni ormai si taglia il più possibile sulla manutenzione dell’esistente, pur di poter finanziare nuove maxi-opere, che poi saranno a loro volta abbandonate all’incuria per costruirne altre di più nuove e così via.

Ci sono però occasioni in cui la manutenzione viene improvvisamente fatta; la prima è quando lì abita qualcuno di sufficientemente importante da rompere le scatole a chi di dovere o da far apparire la cosa sui giornali; la seconda è quando arriva un evento. (La terza è un po’ dove capita in vista delle elezioni.)

Sabato alle 15 in piazza Vittorio – finirà giusto in tempo per chi vuole spostarsi da noi in piazza Castello a seguire Grillo – si esibisce una monoposto Red Bull (quella sfigata delle due). Volete mica che il povero Webber becchi una buca? Ovviamente no, e allora si rifà con urgenza l’asfalto di tutto il percorso, addirittura con “asfalto ad alte prestazioni” (chissà quanto è costato).

Allora, vengano pure i circenses, ma io ci tenevo a far notare al signor sindaco che ci sono strade di Torino anche importanti che aspettano da anni una sistemata; ho citato corso Francia (che attende dal 2006!) e corso Lecce perché li conosco più da vicino, ma vale per tutta la città. Oltre al fatto che se la collettività paga dei lavori questi devono essere fatti bene, credo che siano anche queste piccole cose che fanno la qualità della vita.

[tags]red bull, asfalto, torino, manutenzione, buche, strade, movimento 5 stelle[/tags]

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giovedì 28 Aprile 2011, 18:45

Il cemento nella testa

La settimana scorsa abbiamo organizzato una piccola manifestazione su un argomento per noi molto importante: la cementificazione della città.

Non parliamo solo delle grandi cementificazioni, delle distese di palazzi di cartone costruiti su zone ex industriali malamente bonificate dove spuntano metalli inquinanti nelle pozze d’acqua, come in Spina 3 e come vorrebbero fare allo Scalo Vanchiglia (aka Variante 200). Si tratta anche delle piccole cementificazioni, delle meravigliose villette e palazzetti liberty che vengono rasi al suolo per costruirci sopra palazzi di dieci piani da vendere (non si sa a chi) a caro prezzo, o talvolta anche solo da mettere a bilancio di fantomatiche holding immobiliari da quotare in Borsa o giù di lì.

A me è partito un pezzo di cuore quando hanno abbattuto la villetta che stava all’angolo tra via Pozzo Strada e corso Peschiera, davanti alla quale passavo sempre da bambino per andare a scuola o ai giardinetti; e la stessa fine hanno fatto edifici simili in via Bardonecchia, in via Saffi e ancora altrove.

L’ultima però ha almeno fatto clamore: il palazzo di sette piani che il Comune sta autorizzando (per ora è passato solo in commissione) davanti alla Mole, al posto di un basso fabbricato, cancellando per sempre l’unica angolatura da cui si può vedere la Mole per intero. L’assessore Viano non ha avuto nemmeno la faccia di dissimulare, e ha detto chiaramente che il Comune vuole “fare cassa”.

Peccato che il territorio si possa svendere una volta sola, e che dopo aver costruito palazzoni in ogni angolo di Torino ci troveremo con una cementificazione insostenibile (con tutte le conseguenze che questo porta in termini di inquinamento, incremento del calore, traffico, densità umana ecc.) e soprattutto con una città irrimediabilmente imbruttita. E poi dicono di puntare su turismo e qualità della vita…

Noi abbiamo manifestato sul posto, in modo da ottenere un pochino di attenzione sui media per questo problema; ci siamo presi gli applausi degli abitanti, ma non basta. Però si illude chi pensa di poter convincere Fassino a ripensare queste scelte; perché gli immobiliaristi torinesi, come raccontiamo da anni, sono tra i principali amici del centrosinistra.

P.S. Nel corso della sua marcia di avvicinamento a piazza Castello (sabato alle 17, non mancate), stasera alle 21 Beppe Grillo sarà a Carmagnola, domani alle 18:30 a Ciriè e alle 21 a Pinerolo.

[tags]cementificazione, edilizia, urbanistica, torino, viano, chiamparino, mole, beppe grillo, movimento 5 stelle[/tags]

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martedì 26 Aprile 2011, 10:17

Liberiamoci dalla televisione

Ieri mattina, per festeggiare il 25 aprile, siamo andati davanti alla Rai e ci siamo liberati di un po’ di vecchi televisori. Certo, lo so che la manifestazione davanti alla Rai non è un’idea molto originale (in compenso ci hanno detto che nessuno gli aveva mai portato dei televisori) ma queste esibizioni sono comunque l’unico modo che abbiamo per ottenere un po’ di spazio sui media ufficiali.

Altrimenti, su di noi cala, se non il silenzio, una disattenzione che ci relega allo status di comparse; si veda ad esempio La Stampa, che dedica ogni giorno articoli e paginate a Fassino, Coppola e Musy ma che non ritiene di dover presentare il candidato del Movimento 5 Stelle con altro che un trafiletto infilato a panino tra i candidati folkloristici; eppure la differenza di voti tra noi e il “terzo polo” è piuttosto limitata persino secondo i sondaggi commissionati dagli stessi partiti (quelli che l’anno scorso ci davano all’1% scarso, poi abbiamo preso il quadruplo).

Un’alternativa c’è: è la rete, dove l’informazione va verificata in cerca di bufale, ma dove è anche molto più libera e completa. E allora buttate i televisori e accendete i computer.

P.S. Prima che ce lo chiediate: dato che non se li sono presi, abbiamo caricato i televisori e li abbiamo portati a un ecocentro.

[tags]rai, informazione, internet, liberazione, movimento 5 stelle[/tags]

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giovedì 21 Aprile 2011, 22:15

I partiti sono veramente tutti morti

L’altra sera, alla GAM, si è tenuto un confronto tra candidati sindaco organizzato dall’Ordine dei Medici e da altri ordini delle professioni sanitarie. Ovviamente gli ordini hanno invitato solo i soliti tre: Fassino, Coppola e Musy. Io e altri candidati abbiamo protestato, e loro si sono giustificati dicendo che hanno invitato “i primi annunciati” (ma io sono stato annunciato un mese prima di Fassino) e “quelli più rappresentativi” (ma io sono accreditato di un numero di voti non molto diverso da quello di Musy). Infine, dopo lunga insistenza, abbiamo ottenuto di poter fare un breve intervento collaterale al termine della discussione.

Bene, raramente ho vissuto una occasione in cui si sia dimostrato meglio che i partiti sono tutti morti. I tre sul palco hanno parlato per un’ora dicendo più o meno le stesse cose, dandosi ragione a vicenda, e dissentendo solo per attaccarsi reciprocamente sul fatto che abbia fatto più buchi di bilancio Cota o Bresso. La sala stava affogando nella noia, quando è venuto il mio turno; io ho preso la parola e ho detto che forse invece delle promesse bisognava parlare di fatti; che era incredibile che questi avessero parlato per un’ora dei problemi di salute di Torino senza menzionare la medicina del lavoro e la sicurezza sui luoghi di lavoro, a pochi giorni dalla sentenza Thyssen.

Lì sono stato interrotto da un applauso a scena aperta; continuando, ho citato un’altra questione che era stata omessa, ovvero i danni alla salute cittadina derivanti dall’inceneritore, ed è arrivato un altro applauso; ho detto che Torino più che la capitale dei giovani rischia di diventare la capitale del cromo esavalente, che affiora in varie zone cittadine mai bonificate; terzo applauso. Lì il moderatore mi ha detto di stringere…

Dopo di me ha parlato un’altra candidata sindaco, Rossana Becarelli, che è direttore sanitario e ha raccontato dei problemi che hanno medici e infermieri a svolgere il loro lavoro nella scarsità di risorse e nella disorganizzazione in cui sono tenuti; e anche lei ha raccolto grandi applausi. Ok, poi ha parlato Giangi Marra, vabbe’; ma io e Becarelli abbiamo dimostrato che le idee, in queste elezioni, non stanno tra i candidati dei partiti ma tra quelli dei movimenti e delle liste civiche – nonostante il giorno dopo, ovviamente, i giornali abbiano parlato solo delle posizioni dei tre soporiferi sul palco.

Alla luce di questo, vi posso tranquillamente lasciare col video del nostro tirassegno di sabato scorso: in tutte le piazze d’Italia i militanti del Movimento si sono radunati per ricordare che quasi quattro anni fa furono raccolte 350.000 firme per la legge di iniziativa popolare per vietare i pregiudicati in Parlamento e limitare a due i mandati, e che da allora né il governo di centrosinistra né quello di centrodestra hanno mai messo in discussione la proposta. E allora noi vogliamo abbattere i partiti; perchè non hanno più contenuti né slancio, e davvero sono tutti morti.

[tags]partiti, movimento 5 stelle, elezioni comunali, torino, fassino, coppola, musy, bertola[/tags]

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