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Archivio per la categoria 'StillLife'


mercoledì 17 Marzo 2010, 20:36

La democrazia di Cota e Bresso

Stamattina, al Circolo della Stampa, i giornalisti subalpini promuovevano un dibattito moderato da Giovanni Floris di Ballarò, tra i candidati presidente… ma se ne sono dimenticati uno, il nostro. Dunque (avendo già mandato numerose richieste di partecipazione nei giorni scorsi, rimaste senza risposta) siamo andati a chiedere di persona; e questo è ciò che è successo. Divertitevi ad ammirare la democrazia e l’imparzialità dell’informazione italiana.

[tags]democrazia, informazione, politica, elezioni regionali, piemonte, bresso, cota, bono, movimento 5 stelle[/tags]

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domenica 14 Marzo 2010, 13:08

A Torino, contro il decreto salvaliste

Ieri sono stato in piazza Castello, alla manifestazione promossa dal “popolo viola” contro il decreto salvaliste presentato per la riammissione delle liste elettorali dei partiti di governo presentate in maniera irregolare.

Mentre a livello nazionale (come ho poi visto al telegiornale) la manifestazione è stata estremamente politicizzata, con la piazza piena di bandiere dei partiti di opposizione (e aggiungo che questo non mi piace per niente), quella di Torino è stata una manifestazione molto più piccola ma vera, fatta essenzialmente di cittadini arrabbiati.

C’erano in tutto cinque o sei bandiere di partito, tra PD, IDV e S&L – tra l’altro, spesso si tratta di persone che non hanno mai fatto nulla per la manifestazione ma che si organizzano per non mancare l’appuntamento con le telecamere (c’era una signora di IDV che a un certo punto è arrivata, ha preso il microfono senza avvertire prima di essere di un partito, ha fatto il suo intervento promozionale e poi se ne è subito andata senza nemmeno rispondere alle domande).

Tuttavia le bandiere di partito sono state tenute in un angolo, spesso abbassate, perché l’obiettivo è collaborare contro un sistema. Certo, quando poi qualcuno (come vedrete nel filmato) ha menzionato che anche i partiti d’opposizione fanno parte del regime la piazza si è divisa: quelli con le bandiere di partito hanno fischiato, gli altri hanno applaudito. A ognuno sta di informarsi e di decidere se Berlusconi governa da vent’anni nonostante Di Pietro e Bersani, o grazie a Di Pietro e Bersani e all’opposizione dura a parole che poi, quando è il momento di colpire, si assenta dall’aula o stringe patti col diavolo.

Io mi limito a farvi vedere qualche immagine, e sentire qualche parola; e poi esco e vado sul palco con Beppe Grillo.

[tags]popolo viola, no berlusconi day, manifestazione, decreto salvaliste, politica, torino, piemonte[/tags]

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mercoledì 10 Marzo 2010, 20:15

Sotto la neve, il voto utile

La neve l’avrete vista sicuramente; oggi pomeriggio è virata verso la pioggia marcia, ma ieri notte era veramente intensa, e verso le due, per le vie del centro di Torino, lo spettacolo era magnifico.

Certo sarebbe stato meglio se la tormenta di neve in marzo non fosse capitata proprio nei giorni in cui dobbiamo tappezzare la città di manifesti, sia perché la campagna elettorale sta entrando nel vivo, sia perché domenica pomeriggio in piazza Castello viene Beppe Grillo e dobbiamo attirare più gente possibile; speriamo che sia l’occasione in cui tanti increduli o tante persone che su Grillo hanno preconcetti (come li avevo io anni fa) possano ricredersi e capire di persona cosa dice, senza la mediazione distorta dei giornali di parte.

Sarà un segnale ma se lo è non so bene di cosa lo sia; certo che stamattina ci siamo svegliati con un intero articolo in cui la Bresso ci critica, il che vuol dire che i sondaggi ci danno in crescita e che non siamo certo trascurabili. Prima, la tattica era quella del silenzio assoluto; se ora la Bresso rompe la consegna del silenzio e ci attacca frontalmente è perché ha in mano dei dati che le dicono che non sta funzionando. Questo non vuol dire che l’obiettivo del 3% come voto di lista sia necessariamente più facile, però è comparso in giro anche qualche sondaggio che dava il nostro candidato presidente quasi al 4%.

A questo proposito vi segnalo tuttavia che il voto disgiunto ci serve solo se ci date il voto di lista; votare il nostro presidente e poi uno dei partiti delle coalizioni non ci serve praticamente a niente, perché la soglia del 3% si applica al voto di lista. Al contrario, se siete del genere “ma se voto voi poi vince Cota che non mi piace” (scrivo Cota perché questo genere di sindrome di Stoccolma è molto più frequente negli elettori culturalmente di centrosinistra: da vent’anni l’unico argomento che il centrosinistra sa tirare fuori è “facciamo schifo ma gli altri ne fanno di più”, e si spera che prima o poi le persone se ne liberino), vi segnalo che potete fare la croce sul nostro simbolo (compreso scrivere la preferenza per qualcuno, firulì firulà) e poi anche sul nome di uno dei candidati presidente delle due coalizioni maggiori, così raggiungendo sia l’obiettivo di far vincere la coalizione meno peggio che di aiutare noi a raggiungere la soglia.

A parte questi discorsi tecnici, stasera si ricomincia: con la neve e con il vento, noi saremo in giro ad attaccare manifesti…

[tags]elezioni, regionali, piemonte, movimento 5 stelle, beppe grillo, bresso, cota, neve, manifesti, torino[/tags]

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lunedì 8 Marzo 2010, 02:13

Meglio metterci la faccia come fosse da culo

Oggi tra noi della lista c’è stata una riunione piuttosto movimentata, sempre sul tema di quale sia il giusto rapporto tra propaganda collettiva e propaganda personale. Alla fine, siamo tornati a casa ognuno un po’ della propria idea: chi (come me) vorrebbe che tutta la propaganda personale fosse vagliata da tre o quattro persone non candidate e che venisse limitata allo stretto necessario, e chi vorrebbe potersi mettere in piedi senza limiti tutto l’armamentario del candidato classico – gadget, pubblicità spammose e faccione in giro – senza capire che, secondo me, non solo quel metodo non funziona più ma finisce per negare il motivo stesso per cui siamo qui: fare qualcosa di diverso, e – per cominciare – di più sobrio, di meno vergognosamente sprecone.

Mentre raccontavo a Elena di tutta la discussione, confessando anche un po’ di scoramento, lei ha riassunto tutto in maniera perfetta dicendomi “tu hai tutte le qualità per essere un ottimo politico, ma te ne manca una fondamentale: la faccia da culo”.

Ecco, non ci tengo ad avere la faccia da culo, però effettivamente è ora di darsi un po’ da fare e di presentarsi senza troppo pudore: per questo, anche visti tutti i vostri gentili suggerimenti di cui vi ringrazio, ho dedicato la serata all’allestimento elettorale della mia home page, nonché di una pagina biografica un po’ più discorsiva e leggibile di quella che c’era prima. Non è ancora finito, si può migliorare, ci dedicherò ancora del tempo, se possibile lo tradurrò in inglese e piemontese, aggiungerò senz’altro dei contenuti, tra cui pezzi di programma e (se appena avrò tempo) un video riassuntivo…

Da oggi, però, almeno chi capita su questo sito scopre che sono candidato: già, perché questa è l’informazione più difficile da fare circolare. Altro verrà nei prossimi giorni. Non temete, tra breve chiederò a tutti una mano – anche perché per avere successo dobbiamo avere tanti candidati ognuno dei quali porti tanti voti.

[tags]movimento 5 stelle, elezioni, regionali, piemonte[/tags]

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sabato 6 Marzo 2010, 11:50

Meglio metterci la faccia?

Oggi dovrei parlare della schifezza che è avvenuta stanotte ma non credo nemmeno che ce ne sia bisogno, è chiara a tutti no? Del resto, come sentii dire al radicale De Lucia durante la presentazione del suo libro Il baratto, già a fine anni ’80 la rivistina della corrente migliorista del PCI, di cui Napolitano era il capo, viveva grazie alla sponsorizzazione di Berlusconi: De Lucia raccontava di speciali sulle trasferte del Milan inseriti in mezzo ai numeri della rivista…

Voglio invece parlare di un’altra questione che mi tormenta da qualche giorno, e precisamente da quando uno dei miei colleghi di lista, navigando su Facebook, si è trovato davanti a un banner a pagamento di un altro nostro candidato, con tanto di faccione suo affiancato a quello di Beppe Grillo e scritta “VOTA (cognome)”. Io lì sono esploso: mi sono infuriato e ho scritto a tutto il gruppo che se questo genere di cose era tollerato io piantavo baracca e burattini su due piedi.

Sono infatti convinto che sia giusto dare spazio anche alle singole personalità e ai singoli candidati, ma che uno dei mali della politica attuale sia proprio questa ossessione di faccioni che ci guardano dai muri (fino al giorno della presentazione delle liste, perché dopo è vietato a parte nei tabelloni sui corsi) e che ci chiedono di votarli con slogan di tre parole privi di senso – spesso nemmeno con quelli, ma solo per il sorriso. Non avrei mai pensato che uno di noi potesse anche solo concepire, mentre lottiamo con le scarse risorse che ci rendono difficile anche solo far sapere che la lista esiste, di spendere tempo e soldi a farsi propaganda personale con le stesse modalità dei politici dei partiti: del resto, se avete seguito la campagna elettorale delle provinciali dello scorso anno (con il sottoscritto come candidato presidente) avrete notato che il mio volto e persino il mio nome non sono apparsi mai, né su un volantino né su un manifesto.

Dopodiché ne è seguita una lunga e accesa discussione, in cui però mi hanno fatto notare che la propaganda personale funziona; che tante persone magari poco convinte del nostro candidato presidente (che ha una immagine che definirei “peculiare”) potrebbero però votarci per conoscenza diretta o per apprezzamento di uno degli altri candidati (dunque serve non solo il nome ma la faccia, dato che sono molte più le conoscenze “di vista” di quelle basate su nome e cognome). Del resto, questa è una delle poche elezioni dove ancora sopravvive la preferenza, dove si può scrivere il cognome del candidato preferito e scegliere l’eletto da una lista non bloccata.

A questo punto mi sono chiesto cosa fare e sono arrivato alla conclusione opposta: forse è meglio se ogni candidato si fa propaganda personale in ogni modo possibile, con questo massimizzando il risultato complessivo di tutta la lista. E però, quella sensazione di disgusto per l’idea di bruciare soldi in santini e volantini personali, di vedere in giro facce in posa fintamente sorridenti anche per il nostro gruppo, mi resta. E anche tra di noi la discussione è rimasta accesa, perché chi invece resta fedele all’idea di un “gruppo senza volto” non può accettare una cosa del genere. Peraltro, noi siamo veramente un movimento: non abbiamo un “comitato centrale” o direttivo che possa facilmente dettare regole o imporre scelte di qualche genere, di solito si procede per consenso.

E dunque, essendo in dubbio, mi rivolgo a chi legge: dato che la politica passa ma le relazioni (anche quelle con chi legge questo blog da anni) restano, e la mia credibilità e la mia reputazione sono molto più importanti di un risultato elettorale, voi cosa ne pensate? E’ meglio che non mi faccia alcun tipo di propaganda personale, a prezzo di vedere andare sicuramente più avanti quelli che invece se la fanno e magari di far perdere un po’ di voti alla lista? E’ meglio che tiri fuori i risparmi e faccia vedere in giro il mio nome e la mia faccia, mobilitando amici e conoscenti? O è meglio una certa via di mezzo, che è quella che mi attira di più: ad esempio fare propaganda personale ma senza faccia o con la faccia piccola in un angolino, centrandola soprattutto sulle idee e sul programma, che poi dovrebbero essere l’aspetto centrale di una elezione?

Purtroppo, lo confesso apertamente, in una cosa del genere entrano in gioco anche un po’ di autostima e un po’ di vanità. Hai fatto tante rinunce professionali e personali, hai lavorato volontariamente per mesi giorno e notte, adesso arrivi al dunque e non solo il numero di voti della lista, ma anche il numero di preferenze personali, saranno un po’ una misura di quanto le persone apprezzino ciò che fai e ciò che dici (anche se principalmente misurano quanto hai da spendere in pubblicità… ma non del tutto, io sono convinto che la pubblicità tradizionale dei politici provochi ribrezzo mentre un buon messaggio anche se poco visto raccolga subito consensi là dove arriva).

D’altra parte, non basta dire di voler essere diversi dagli altri, bisogna esserlo veramente. In fondo, uno dei primi e più importanti punti del nostro progetto è il voler essere “dipendenti dei cittadini”, al loro servizio. E allora, ditemi voi che ne pensate.

[tags]politica, napolitano, berlusconi, elezioni, pubblicità, santini, movimento 5 stelle[/tags]

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giovedì 4 Marzo 2010, 19:25

Voglio dipiù

La scorsa settimana, come se non avessi già abbastanza da fare, mi scadeva la revisione dell’auto; così giovedì pomeriggio, in pieno caos da preparazione dei pacchetti di firme per la mattina seguente, sono dovuto andare per un’oretta dal meccanico e aspettare mentre mi facevano tutti i controlli.

Ma non è stata un’ora buttata, perché nella saletta d’attesa dell’officina ho potuto trovare e leggere una cosa fantastica: un numero dello scorso dicembre di Dipiù (Cairo Edizioni), rivista che non avevo mai preso in mano in vita mia. E siccome sospetto che non l’abbiate mai fatto nemmeno voi, lasciate che vi descriva brevemente cosa ci ho trovato.

Il numero si apre con una lunga lettera al direttore Sandro Mayer sul tema “cos’è veramente la fede?”. Il pio direttore risponde naturalmente che ognuno cercherà la propria via, ma che per farlo meglio è opportuno leggere e regalare a tutti gli amici il suo libro La grande storia di Padre Pio, o in alternativa il suo nuovo libro La grande storia di Gesù, “una narrazione trascinante che, facendo rivivere l’epoca in cui Gesù fu uomo tra gli uomini, ci accompagna con naturalezza alla scoperta del suo straordinario destino e ci porta nel cuore del mistero che continua a illuminare la Storia.”.

Si prosegue poi tra pubblicità, servizi su Amanda Knox e uno special sulla vita di Babbo Natale, per arrivare a un altro pezzo forte: quattro pagine di testo e foto che raccontano il terribile incidente automobilistico di Emanuele Filiberto – incluse foto assolutamente naturali di lui che, seduto vicino a un’ambulanza, guarda il cellulare con due cerotti sulla faccia con una espressione dolorante che ricorda le migliori prove attoriali di Raoul Bova.

I fatti sono chiari: uscito dalla sua palestra di Parigi, il principe canterino prende la sua moto senza nemmeno mettersi il casco integrale, parte, e dopo pochi metri piazza una ruota sulle strisce bianche e scivola come un pirla qualsiasi (ed è già la seconda volta che cade). La narrazione però è altra cosa: il principe ricorda come, in quei brevi attimi di paura, lui nel cuore portasse Roma, o meglio pensasse che se fosse stato a Roma ci sarebbe stato il sole e non la pioggerellina che bagna le strisce su cui si schiantano i principi; e infine chiede perdono alla moglie, di cui è profondamente innamorato, e ringrazia Dio per averlo fatto tornare senza tanti danni alla sua umile vita di miliardario a Parigi. Firmato (c’è proprio la firma) Emanuele Filiberto, anche se dalla firma sembra più Ele Fililato J. Sav I-E.

Seguono pagine e pagine di “foto delle stelle”, tra cui una in cui fisso un volto e mi dico “ma chi è questa 35enne mostruosamente brutta?”, e solo dopo due minuti, ma veramente due minuti, leggo la didascalia e mi accorgo che è una irriconoscibile Nicole Kidman: va bene voler sembrare giovani, ma meglio belle di mezza età che mostruose e sfigurate, no? Sembrava che fosse finita sotto una pialla…

La sezione continua con “gli abiti delle stelle”, foto di “attrici” sconosciute (sempre meglio attrice che igienista dentale) con una grossa scritta “a cura di Isabella Mayer”, immagino assolutamente priva di legami di parentela col direttore. Segue un “calendario delle nonne famose” di cui parte sono altrettanto sconosciute ma probabilmente mogli di chissà chi.

Giro la pagina e arriva un altro duro colpo: la rubrica “La posta di Francesco Alberoni”. Alberoni no, vi prego, c’ha oltre 80 anni, faceva tristezza già quando ne aveva 60, quando ne aveva 40 non so, non ero ancora nato.

Seguono due pagine in cui una concorrente eliminata del Grande Fratello 10 scrive una lettera aperta a un’altra concorrente. Sono i veri problemi della vita: del resto le due pagine di lettera si possono riassumere brevemente con “la prossima volta lavati”.

Sono in riserva, le energie scarseggiano, non ho la forza. Ce la metto tutta per arrivare in fondo, e giro pagina.

Basta il titolo: “La posta di Federico Moccia”.

Dove “Sara, quindicenne di Roma”, racconta che “mi sono baciata, ma baciata sul serio, con Nicolas, un ragazzo di tredici anni”. No, non sei rimasta incinta; comunque, il racconto verte sul fatto che si sono messi insieme, e all’inizio era bellissimo e lui le diceva “amore, tesoro”, ma poi il tempo è passato, e lui è diventato freddo, e non facevano più le cose insieme come prima, e insomma, alla fine lei è stata costretta a lasciarlo, dopo una settimana.

Ecco, lì non ce l’ho più fatta e ho preferito dedicarmi a qualcosa di più piacevole, tipo respirare i gas di scarico della mia auto in prova. E non ero arrivato nemmeno a metà.

[tags]dipiù, cairo, editore, riviste, sandro mayer, fede, padre pio, gesù, emanuele filiberto, alberoni, moccia[/tags]

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domenica 28 Febbraio 2010, 19:41

17.000 volte grazie

Come avrete letto sui giornali di oggi, il dado è tratto: la lista Movimento 5 Stelle Piemonte è stata ammessa e parteciperà alle prossime elezioni regionali. Ci servivano 13.000 firme, ne abbiamo raccolte oltre 17.000: e per questo non possiamo che ringraziare le tantissime persone che ci hanno dato una mano, perché non sono affatto poche.

Tanto per darvi un’idea di che cosa voglia dire raccogliere 17.000 firme, andare a prendere i relativi certificati elettorali in qualche centinaio di comuni e mettere insieme ogni firma con il suo certificato, poi ricontrollare, impacchettare, portare, ho girato qualche secondo di immagini durante una di queste nottate… Certo mi riempie d’orgoglio (essendo stato, di fatto, il responsabile burocratico-legale di tutta l’operazione) il fatto di essere arrivati lì all’apertura degli sportelli con tutta la documentazione pronta e perfetta, mentre, come avrete letto, persino il maggiore partito italiano (il partito degli avvocati) riesce a sbagliare l’operazione e a farsi escludere – e poi, naturalmente, reclama un condono!

Adesso però non distraetevi: il prossimo obiettivo sono i 60.000 voti su scala regionale che servono per eleggere un consigliere, e solo l’azione diretta di ognuno di voi può permetterci di raggiungerlo.

[tags]elezioni, regionali, politica, movimento 5 stelle, piemonte, beppe grillo, raccolta firme[/tags]

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venerdì 26 Febbraio 2010, 04:58

All’alba

Sono appena arrivato a casa dopo la seconda nottata di fila, ieri fino alle 3, oggi fino alle 4 passate. Ieri c’erano decine di volontari, per preparare la documentazione per la presentazione delle liste in tutte le province del Piemonte; oggi siamo rimasti prima in tre, poi dopo mezzanotte in due, per chiudere i due pacchi più grossi – la provincia di Torino e la lista regionale.

Presentare una lista alle elezioni regionali è un’odissea burocratica dal peso incredibile, specialmente per un gruppo di volontari. Nello specifico, confezionare due pacchi rispettivamente di circa tremila e cinquemila firme senza fare errori non è facile come sembra: oltre a controllare che tutti i timbri e i certificati siano a posto, oltre a dover inserire qualcosa come settemila certificati elettorali all’interno del modulo corrispondente, bisogna stare attenti a massimizzare il numero di firme senza rischiare di sforare.

Infatti, più sono le firme e meno si rischia che depennamenti per errori formali o per firme doppie (persone che hanno firmato per più liste) ti facciano scendere sotto la soglia minima, ma esiste anche un numero massimo di firme che è possibile consegnare, superato il quale si viene esclusi. L’incubo è dunque quello di sbagliare i conti e inserire nel pacco più firme di quel che si crede… e considerando che i moduli delle firme regionali sono circa 250, provenienti da una quindicina di gruppi diversi, e che si è tutti piuttosto rincoglioniti dalla stanchezza, l’errore è dietro l’angolo.

Peraltro, stanotte le nostre avanguardie sono andate a prendere il posto davanti al tribunale; per esempio ad Asti tutto tranquillo, ma a Torino i nostri hanno già incontrato i loro consimili delle liste di Rabellino, finché tutti non sono stati mandati via dalla Finanza. Domattina ci saranno le comiche per assicurarsi di essere i primi a presentare la lista, dato che le eventuali firme doppie valgono solo per il primo che arriva. In questi giorni si sono moltiplicate le inquietanti segnalazioni di ignari nostri sostenitori che scoprivano di aver firmato per liste a loro sconosciute, o perché pensavano di firmare “contro il canone Rai” o “per l’abolizione delle strisce blu”, o proprio senza spiegazioni plausibili.

Anche in questo caso, infatti, la sensazione è di essere gli unici o quasi a fare le cose onestamente, contro gruppi che si fanno le leggi da soli per esonerarsi dalla raccolta firme o che sfruttano chissà quali protezioni per raccoglierle in modi sulla cui legalità molti hanno seri dubbi, ma su cui stranamente la magistratura non indaga mai.

Del resto, circolano voci secondo cui il PD starebbe aiutando Rabellino a raccogliere le firme per presentare una lista civetta per togliere voti a Cota. Insomma, questo mondo politico è molto peggio di come sembra dall’esterno; quanto peggio, lo scopriremo tra poche ore.

[tags]elezioni, politica, firme, movimento 5 stelle, elezioni regionali, piemonte[/tags]

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lunedì 22 Febbraio 2010, 16:49

Firme e truffe varie

Ieri è stata una giornata memorabile, in giro per il Piemonte al seguito di Beppe Grillo ma anche un po’ per i fatti nostri, o in gruppo con le decine di persone che si stanno sbattendo per riuscire a presentare questa lista civica. Posso annunciare che le firme ci sono, anche a Vercelli: otto province su otto, burocrazia permettendo, e senza nemmeno fare i piagnoni come la Bonino. Quello dei radicali (che pure sono un partito che per tante cose apprezzo) è un caso di chiara schizofrenia: come ci si può lamentare del “silenzio assoluto dei media” in un comunicato sparato in prima pagina su tutti i giornali, dopo essere appena passati in tutte le trasmissioni televisive?

Forse, se i radicali non riescono a raccogliere le firme, è semplicemente perché non hanno abbastanza sostegno popolare; e lo dico essendo perfettamente cosciente di quanto i partiti usino la raccolta firme come metodo per scoraggiare i non allineati, mettendosi poi ad autoesonerarsi (come successo in Piemonte) o magari a fare irregolarità quando tocca a loro. Ma il piagnisteo della Bonino è teso, come dice chiaramente lei stessa, a ottenere al volo una leggina che li esoneri in qualche modo dalla raccolta: invece di denunciare i furbi, vogliono poter fare i furbi anche loro.

Ieri, comunque, al mattino siamo andati a Trino Vercellese, al presidio Phonemedia; speriamo di portargli bene e che oggi sia finalmente nominato il commissario. Stringe il cuore a vedere ragazzi di trent’anni (ma anche qualche persona più in là con gli anni) costretti a dormire nelle tende e ad occupare un ufficio ormai fantasma, in un fabbricato in mezzo ai campi, per difendere il posto di lavoro. Ho apprezzato anche di più quello che ha detto Beppe Grillo, che invece di venire lì a fare il piacione o a chiedere un voto di scambio ha detto chiaramente che lavoro di quel genere non ce ne sarà più, che non si può passar la vita a disturbare mezzo mondo al telefono per fare i piazzisti; e che invece lui darà il massimo supporto per il riconoscimento dei diritti, del welfare che ai giovani è negato, delle colpe e delle responsabilità degli “imprenditori” che fuggono con la cassa.

Il resto della giornata è stato in crescendo: poche persone a Casale Monferrato, tappa organizzata all’ultimo momento senza pubblicità e che è diventata soprattutto uno show ad uso delle telecamere del TGR; piazza piuttosto piena a Vercelli, dove abbiamo raccolto in extremis le ultime firme necessarie, e dove l’elemento extra di spettacolo è stato l’impianto audio surriscaldato dalla voce di Beppe (ha quasi preso fuoco); infine un bagno di folla a Biella, dove la sala conferenze della Città Studi era talmente piena che è stata allestita una seconda aula con l’intervento inviato in videoconferenza, e nonostante questo c’era ancora gente fuori, con tutta la zona intasata di auto abbandonate ovunque.

Beppe ha detto le solite cose interessanti, divertenti e soprattutto profondamente vere; spero prima o poi di poter montare qualche immagine. Nel frattempo, siamo qui che lavoriamo per voi; cittadini con l’elmetto alla riscossa.

[tags]movimento 5 stelle, beppe grillo, politica, elezioni, regionali, piemonte, raccolta firme, bonino, radicali, trino vercellese, phonemedia, casale monferrato, vercelli, biella[/tags]

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venerdì 19 Febbraio 2010, 18:57

Sembra facile

Scusate se oggi sono stato silente: sono impegnato ad inviare ad alcune centinaia di comuni del Piemonte, per e-mail o per fax, la richiesta per l’assegnazione di spazi sui tabelloni di propaganda elettorale, per conto di alcune associazioni che ci “fiancheggiano” (il termine tecnico-burocratico è questo).

Voi pensereste infatti che, automaticamente, ogni lista disponga del proprio spazio sui tabelloni, e invece no: sarebbe troppo semplice e impreciso, pertanto il legislatore italiano ha machiavellicamente previsto ogni caso possibile. Non è difatti ragionevole che oltre alle liste in lizza vi siano altri movimenti politici che non partecipano alle elezioni, ma che fremono dalla voglia di buttare dei soldi per propagandare questa o quell’altra lista? Certo che sì: dunque metà dei tabelloni sono riservati ai cosiddetti “fiancheggiatori”.

Ogni partito, dunque, si fa fiancheggiare da un certo numero di associazioni, e alcuni abbondano, perché la legge dice che in teoria ogni associazione dovrebbe avere un suo spazio: dunque la Lega esibisce il supporto di gruppi come l’Automobile Club Padano, l’Associazione Alpini Padani, l’Associazione Padaniambiente, l’Associazione Arte Nord, l’Associazione Federale Donne Padane e tanti altri, gruppi che naturalmente hanno tutti grandi scopi e grandi obiettivi nella vita, oltre a quello di incrementare lo spazio sui tabelloni. Ma anche gli altri partiti non demordono: c’è chi è fiancheggiato dall’Associazione Cattolici Motivati, chi dal giornale Notizie (chi di voi non legge Notizie?), chi dal Movimento Politico Azzurro Donna, e così via.

Alcuni comuni, preferendo il buon senso alla legge, decidono di dare comunque un solo spazio per lista; altri si piegano, e danno uno spazio per associazione, permettendo alla Lega di usufruire di metà del totale; nella media, ti dicono “ma sì, trovi due o tre associazioni che la sostengano e ci mandi la richiesta”.

E così, ho passato gli ultimi giorni a mettere in piedi un sistemino informatico per generare in automatico i moduli precompilati per ogni comune, associarli al giusto indirizzo di e-mail o di fax, inviarli… e naturalmente poi c’è il comune che si lamenta che vorrebbe un’altra formulazione, quello che non riesce ad aprire la mail (lì però è anche colpa di un magico bug di incompatibilità tra PHP e Postfix che ovviamente mi sono beccato sui denti), quello che ricevuta la mail vuole per forza un fax, quello che vuole assolutamente chiamarti sul cellulare per avere conferma che tu esista davvero, e così via. Considerate che i comuni piemontesi sono oltre milleduecento…

Speriamo che tutto questo sforzo venga premiato: presentare una lista su scala regionale, nonostante siamo in tanti a dedicarci ormai a tempo quasi pieno all’impresa, è una faccenda davvero complicata.

[tags]elezioni, propaganda, politica, manifesti, affissioni, comuni, burocrazia, php, postfix, bug, lega nord, movimento 5 stelle, beppe grillo[/tags]

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