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giovedì 8 Giugno 2006, 14:40

Al-Zarqawi

Solo una breve postilla al post di ieri: oggi, a quanto pare, gli americani hanno seccato Al-Zarqawi, il presunto capo di Al-Qaeda in Iraq. Cosa cambierà adesso? Beh, la mia previsione è ovvia: nulla di significativo.

L’unico obiettivo pratico dell’uccisione di un presunto leader terrorista è quello di permettere a Giorgino Bush di andare davanti alle telecamere con faccia compunta e fare il Grande Leader In Guerra, per cercare di tirare un po’ su il suo inguardabile indice di gradimento.

Per una cultura iperindividualista e schwarzeneggeriana come quella americana, è difficile afferrare il concetto che, persino in una guerra, gli individui siano tutto sommato poco rilevanti, in un quadro di eventi determinato da motivi sociali e storici di massa.

Sono sicuro che gli americani immaginano ‘sto Zarqawi come il cattivo dei film di Stallone, un supernemico in armi che viene immancabilmente spianato nel finale. In realtà, Al-Qaeda è figlia dei tempi di Internet, opera per cellule diffuse e vagamente coordinate sparse in tutto il mondo, esiste perchè ne esistono le cause sociali e culturali, non perchè ne esistono i leader.

Del resto, le Brigate Rosse furono sconfitte quando il rapimento di Moro eliminò il supporto sociale diffuso ai loro obiettivi, e non certo quando la “prima generazione” fu catturata. E così, soltanto l’instaurazione di un governo che disponga di un largo consenso può salvare l’Iraq dalla guerriglia in cui è caduto; non certo la morte di qualcuno.

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2 commenti a “Al-Zarqawi”

  1. Bruno:

    Invece Al Zarqawi era proprio questo: un personaggio da Rambo che doveva essere spianato nel finale. Una parte della favola che viene raccontata tramite le televisioni: aveva la faccia adatta e la propaganda americana gli ha dato la parte.

    http://en.wikipedia.org/wiki/Al-Zarqawi#Credibility_questions

  2. vb:

    Ma no, i telegiornali oggi fanno vedere le “scene di giubilo per le vie di Baghdad”: tre secondi di cinque uomini baffuti cinque, inquadrati in super-close-up in modo che non si veda che non c’è nessuno intorno, che ballano una specie di tarantella (che evidentemente per gli americani è la danza nazionale irachena).
    Tristezza.

 
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