Orgoglio gobbo
Oggi è la giornata della marcia del cordogl… pardon, dell’orgoglio gobbo (se il termine “gobbo” vi sembra irrispettoso, sappiate che gli ultras della Juve si chiamano così anche tra di loro).
E allora, giusto perchè si sappia di che cosa sono orgogliosi, ho pensato di raccontarvi quello che rende unica la curva della Juve. Potrei riassumervi io tutte le storie ben note agli ultrà di tutta Italia, di ragazzini picchiati per costringerli a comprare i biglietti dai bagarini-ultras o di accoltellamenti per il controllo del business; storie che peraltro fanno il paio con lo stile della società , che chiede 200.000 euro di ingaggio per partecipare a una partita benefica in memoria del povero Andrea Fortunato, o che non manda nessuno alla cerimonia per il decennale dell’Heysel.
Invece, ve lo faccio raccontare direttamente dai tifosi juventini, con le loro parole – almeno, quelle che sono riusciti a scrivere prima che i moderatori chiudessero immediatamente la discussione. Buona lettura, vi raccomando di arrivare fino alla fine.
Quanto alla marcia, lo stile Juventus è già venuto fuori: pare che un signore che ha osato uscire sul balcone con un cappellino granata sia stato fatto oggetto di abbondante sassaiola, con la distruzione delle finestre di mezzo palazzo. D’altra parte, se la tifoseria più grande d’Italia, con un mese di organizzazione, striscioni e volantini, riesce a portare in piazza solo 15.000 persone (fonte Repubblica.it; ricordo che noi del Toro, per una retrocessione, eravamo in 60.000), capisco che non abbiano molto da essere contenti.